Madonna col Bambino e i santi Petronio e Giovanni Evangelista

Autore: Domenichino
1625-1629
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica

Questa grande pala del Domenichino, di 4,30 metri di altezza per 2,76 di larghezza, rappresenta la Madonna col Bambino e i santi Petronio e Giovanni Evangelista. La Madonna, assieme al Bambino, siede su un trono posto sopra un alto basamento di marmo, ai cui piedi vediamo le figure dei due santi: Giovanni Evangelista a sinistra, intento a scrivere il suo Vangelo con espressione ispirata osservando direttamente la Vergine e Gesù, e a destra Petronio che con fare parimenti estatico rivolge lo sguardo verso i due protagonisti principali. Sotto, alcuni putti giocano con i simboli dei santi: nell'estrema sinistra, ce n'è uno che abbraccia l'aquila di san Giovanni e poco più sopra un altro guarda con sospetto il calice col serpente. Al centro, vicino a san Petronio, altri due putti giocano con la mitra vescovile di san Petronio provando a indossarla. Sopra, quattro angeli musicanti, ognuno con uno strumento diverso, ma tutti tipici della musica del Seicento (arpa, flauto, violino e violoncello), fiancheggiano la Madonna e Gesù. Infine, in alto, tre cherubini compaiono sopra al capo di Maria e altri due putti scostano la tenda per rendere ancora più scenografica questa apparizione.

Il dipinto è un capolavoro del classicismo bolognese del Seicento di cui il Domenichino (il cui vero nome era Domenico Zampieri) fu uno dei massimi rappresentanti. La dolcezza dei lineamenti, le espressioni e le movenze pacate dei personaggi, gli incarnati pallidi, il colorito terso sono caratteristiche tipiche dei pittori attivi nella Bologna del Seicento che, come il Domenichino, si rifacevano alla lezione di Guido Reni: in più, il Domenichino aggiunge dettagli che rendono più teatrale o comunque più movimentato l'insieme (come, in questo caso, il sipario scostato dai putti). Oltre a rileggere l'arte di Guido Reni, il Domenichino si rifaceva direttamente alle opere dei grandi artisti del Rinascimento: la posa della Madonna e del Bambino infatti richiama quella della celebre Madonna di Bruges di Michelangelo, mentre la composizione, votata alla simmetria e con la Madonna in posizione esattamente centrale, deriva da modelli quattro e cinquecenteschi. Per la composizione, il Domenichino eseguì studi meticolosi: ci resta infatti una notevole mole di disegni a testimonianza della cura che l'artista profuse nella progettazione del dipinto.

L'opera, commissionata nel 1625, fu terminata qualche anno dopo (nel 1629) ed era destinata alla chiesa dei Santi Giovanni e Petronio dei Bolognesi a Roma: si tratta della chiesa di riferimento della comunità bolognese presente in città. Rimase lì fino al 1812, quando durante il periodo delle requisizioni napoleoniche fu inviata a Milano per essere ospitata nella Pinacoteca di Brera. A Milano rimase fino al 1953, quando fece ritorno a Roma e fu destinata alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, dove la si può tuttora ammirare. L'opera ha subito un restauro nel 2013, in occasione del sessantesimo anniversario del ritorno dell'opera a Roma e soprattutto del sessantesimo anniversario della nascita della Galleria Nazionale d'Arte Antica. Il restauro è stato condotto in una sala aperta al pubblico e ha dato vita a un documentario.

2 gennaio 2017
Per conoscere il Domenichino: https://www.finestresullarte.info/Puntate/2010/22-domenichino-domenico-zampieri.php
Per conoscere la Galleria Nazionale d'Arte Antica: https://www.finestresullarte.info/musei-d-italia/2012/12-roma-palazzo-barberini.php

Madonna col Bambino e i santi Petronio e Giovanni Evangelista di Domenichino


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