Un Raffaello insolito: i cartoni per gli arazzi

La nota

2011, Nona puntata

Madonne, affreschi nei Palazzi Vaticani, magnifici ritratti: i grandi capolavori di Raffaello sono davvero conosciutissimi. Ma c'è anche un Raffaello insolito, che non tutti conoscono: il genio di Urbino infatti durante la sua carriera realizzò anche cartoni per arazzi. E proprio questi cartoni sono i protagonisti dell'approfondimento di Ambra!

Divino fu il panorama artistico italiano durante quei secoli che videro sbocciare il rinascimento ed il manierismo. Tal inuguagliabile epoca ben si evince dalla Cronaca rimata che il pittore Giovanni Santi, padre del divino Raffaello da Urbino, scrisse in onore di Federico da Montefeltro.
E se questi furono secoli d'oro per il fiorire della cultura e delle arti, gran merito senza dubbio lo si deve riconoscere a Raffaello, che al momento della sua morte riuscì a far “scoppiar l'anima di dolore a ognuno che quivi guardava” quando il suo corpo ormai senza vita venne esposto accanto alla magnificenza della Trasfigurazione di Cristo, una sua splendida opera rimasta incompiuta per colpa di un sonno eterno che sopraggiunse il 6 aprile del 1520.

Innumerevoli furono le opere che egli compì in vita dimostrando una particolare dote nel compiere contemporaneamente molteplici lavori e commissioni. Un tipico esempio fu, tra il 1515 ed il 1519, la preparazione dei cartoni per gli arazzi oggi presenti nei Musei Vaticani realizzati quando il suo nome prendeva parte anche ai lavori in Vaticano, alla realizzazione della piccola Chiesa di San Eligio degli Orefici, al Palazzo Branconio dell'Aquila, costruito per il medico personale del pontefice Jacopo da Brescia, ai lavori per Agostino Chigi e, nel 1518, alla progettazione ed alla costruzione di Villa Madama a Roma.
Maestosi sono tali arazzi compiuti sui cartoni di Raffaello raffiguranti le Storie di San Pietro e San Paolo dove uno stile retorico sembra caratterizzare soprattutto la Pesca miracolosa, scena in cui le figure di pescatori emergono nella fascia centrale dell'arazzo raffigurante un paesaggio lagunare che ospita piante ed uccelli palustri.
Sullo sfondo, in lontananza, l'occhio attento dell'osservatore riesce bene a individuare il colle vaticano circondato dalle mura leonine vicino al quale si può intravedere un edificio in demolizione e un altro in costruzione, palese allusione al rifacimento di San Pietro.
Ampia e minuziosa è la bordatura che decora la parte inferiore dell'arazzo quasi come una sorta di Trionfo che raffigura papa Leone X nel conclave mentre riceve gli omaggi da parte dai cardinali a seguito della sua elezione al soglio pontificio.

Tanto adorato per le sue doti artistiche è ancor oggi il Sanzio che, come afferma il Vasari, “fu dalla natura dotato di tutta quella modestia e bontà che suole alcuna volta vedersi in coloro che più degl’altri hanno a una certa umanità di natura gentile aggiunto un ornamento bellissimo d’una graziata affabilità, che sempre suol mostrarsi dolce e piacevole con ogni sorte di persone et in qualunque maniera di cose.”

Ambra Grieco








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