Leonardo da Vinci e il Codice Atlantico

La nota

2011, Diciannovesima puntata

Grandissimo e ineguagliabile fu il genio di Leonardo da Vinci, e il disegno era forse il suo strumento preferito non solo per preparare le opere d'arte ma anche e soprattutto per progettare, registrare, annotare, studiare. Ci rimane solo un terzo della sua vasta produzione grafica, e una parte di questa è conservata nel cosiddetto Codice Atlantico conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano: è proprio il Codice l'argomento dell'interessante articolo di Ambra.

Fu lo scultore Pompeo Leoni che nel tardo Cinquecento assemblò le varie parti di quella che può esser oggi considerata una delle più affascinanti e vaste raccolte di scritti e disegni esistenti al mondo.
Codice Atlantico è il suo nome, derivante dal formato dei fogli tipico degli atlanti geografici dell'epoca, un'epoca in cui Leonardo fu artista, architetto, scienziato e ingegnere, figure professionali che ben si evincono dalla varietà dei 1750 disegni che egli compì in oltre quarant'anni, dal 1478 al 1519.

Il codice, composto da 119 fogli e diviso in 12 volumi, abbraccia una moltitudine di materie che approfondiscono lo studio di “disegni, modelli plastici, anatomie con altre preziose reliquie del studio di Leonardo” così come scrisse Giovanni Ambrogio Mazenta, famoso architetto milanese vissuto tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento.

“Se in me tutte queste cose sono state o no cento venti libri da me composti ne deriva sententia del sì e del no, nelli quali non sono impedito né d'avaritia o negligentia ma sol dal tempo.”
Con queste parole lo stesso Leonardo nel primo dei suoi quaderni di anatomia dichiara l'esistenza di 120 volumi manoscritti di proprio pugno che nel suo testamento redatto in Francia nel castello di Amboise nel 1519, lascia in eredità al suo discepolo prediletto Francesco Melzi.

Senza confini è la genialità di una personalità unica come quella di Leonardo da Vinci, che nei secoli non finisce mai di affascinare i nostri sguardi miopi e le nostre menti umili che mai arriveranno ad uguagliare chi unico fu ed unico rimarrà.
E se ancora oggi quei volumi, custoditi nel caveau della Biblioteca Ambrosiana di Milano, risultano ai più cosa sconosciuta, custodiscono un sapere così vasto che ognuno di noi stenta a credere che sia giunto a noi solo un terzo della sua completa produzione cartacea.

Ambra Grieco








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