Accordo Hermitage-Ministero della Cultura russo. Le opere potranno rimanere in Italia


Primi segnali di distensione tra Russia e Occidente in arrivo dalla cultura? L’Hermitage di San Pietroburgo stringe un accordo col Ministero della Cultura russo per far rimanere in Italia alcune opere prestate dall’istituto per le mostre. “No a retorica della Guerra Fredda”.

Primi segnali di distensione tra Russia e Occidente in arrivo dalla cultura? Forse è presto per dirlo ma è interessante rilevare come l’Hermitage di San Pietroburgo abbia raggiunto un accordo con il Ministero della Cultura della Russia per far rimanere in Italia le opere per le quali, nei giorni scorsi, era stata chiesta la restituzione. La notizia è stata data dalla fondazione Ermitage Italia che ha svolto un’importante opera di mediazione: “Da molti giorni”, afferma il segretario generale Maurizio Cecconi, “ci stiamo occupando con i curatori ed i protagonisti della vita culturale del Museo Ermitage dei prestiti effettuati dal Museo russo ad Enti e Istituzioni del nostro Paese. Questo alla luce della richiesta ultimativa del Ministero della Cultura della Russia di riavere subito le opere di ritorno in patria. Oggi dopo diversi contatti ed interlocuzioni possiamo dire di aver ottenuto un primo e significativo risultato”.

Da San Pietroburgo arriva dunque una buona notizia: potranno così rimanere in Italia il Ritratto di giovane donna con cappello piumato di Tiziano Vecellio in prestito per la mostra Tiziano e l’immagine della donna a Palazzo Reale (Milano) che si è aperta da pochi giorni e chiuderà il 5 giugno, la Giovane donna di Pablo Picasso in prestito per la mostra della Fondazione Alda Fendi-Esperimenti fino al 27 maggio, e le diciannove opere prestate per la mostra sul Grand Tour alle Gallerie d’Italia di piazza Scala a Milano, la cui chiusura è prevista per il 27 marzo. Le opere della mostra sul Grand Tour rimarranno fino a fine mostra, mentre per le altre non è stata fornita una data, ma di sicuro non si parla più di ritiro immediato. 

“L’Ermitage”, dichiara il direttore generale Michail Piotrovskij, “ha raggiunto un accordo con il Ministero della Cultura russo secondo il quale la richiesta di un ritiro immediato delle opere da noi prestate viene attenuata. I dipinti di Tiziano e Picasso continuano a rimanere quindi appesi alle pareti dei musei per diverse settimane. Lo stesso vale anche per le opere dell’Ermitage che fanno parte della mostra Grand Tour che, previo accordo con gli organizzatori, saranno ritirate immediatamente alla chiusura ufficiale. Dispiace molto che le relazioni culturali tra i nostri Paesi siano crollate in un tale ‘buio’. Se ne può uscire solo se conserviamo l’atmosfera di buona volontà e benevolenza. Ripetiamo sempre che i ponti della cultura si fanno saltare in aria per ultimi. Ora è venuto il tempo di proteggerli. È cercheremo di mostrare come si fa. Dobbiamo metterci chiaramente d’accordo su quando e soprattutto in che modo le opere torneranno all’Ermitage. Teniamo informato il Centro Ermitage Italia, anche se le sue attività operative sono state sospese, ed i nostri partner italiani. Spero che l’Italia possa contribuire a creare un nuovo meccanismo di interazione tra le istituzioni culturali vista una lunga tradizione nazionale di amore e rispetto alla cultura, all’arte e ai musei. L’odierna situazione museale deve mostrare un modo di risolvere problemi seri in un mondo molto complicato per non diventare uno strumento di lotta politica. Abbiamo bisogno di nuovi approcci e accordi senza un ritorno alla retorica della Guerra Fredda”.

Accordo Hermitage-Ministero della Cultura russo. Le opere potranno rimanere in Italia
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