È italiana la miglior mostra dell'anno: la rassegna su Simonino da Trento vince gli Europa Nostra Award


L’Italia quest’anno vince anche la miglior mostra: la mostra “L’invenzione del colpevole” del Museo Diocesano Tridentino, dedicata a Simonino da Trento, ha infatti vinto il Grand Prix 2021 degli European Heritage Awards / Europa Nostra Awards.

L’Italia quest’anno è sugli scudi non soltanto in ambito sportivo, dove abbiamo vinto praticamente tutto, ma anche sulla cultura: è infatti una mostra italiana ad aggiudicarsi l’edizione 2021 del prestigioso Grand Prix degli European Heritage Awards / Europa Nostra Awards, il massimo riconoscimento europeo nel settore del Patrimonio Culturale. Gli “europei” delle mostre (la categoria “Educazione, Formazione e Sensibilizzazione” del premio, che include anche progetti formativi e didattici) quest’anno sono stati vinti da L’invenzione del colpevole, la bella mostra sul caso di Simonino da Trento (qui la nostra recensione) che si è tenuta al Museo Diocesano Tridentino dal 14 dicembre 2019 al 15 settembre 2020, a cura di Domenica Primerano, Domizio Cattoi, Lorenza Liandru e Valentina Perini. Dal 2002 solo sei progetti italiani hanno ricevuto il Grand Prix degli European Heritage Awards / Europa Nostra Awards e nessuno prima del Museo Diocesano Tridentino nella categoria Educazione, Formazione e Sensibilizzazione. Un’importante prima volta per l’Italia dunque.

La mostra è stata organizzata dal Museo Diocesano Tridentino e si è basata su un’ampia ricerca in collaborazione con il Dipartimento di Lettere e Filosofia, la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, l’Archivio Diocesano Tridentino e la Fondazione Museo Storico di Trento. Il progetto è stato finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Fondazione Caritro e dal Comune di Trento. L’opera stimola (“in modo ammirevole” per la giuria del premio) una riflessione critica sulla costruzione di un “altro” ostile; sulla diffusione di comportamenti intolleranti verso persone di diversa razza, religione o cultura, alimentati da pregiudizi e stereotipi, sul potere della propaganda e delle fake news. La mostra raccontava, attraverso opere d’arte e oggetti storici, la vicenda di Simonino da Trento: nel 1475, Trento fu testimone della morte del piccolo Simone di due anni che portò alla condanna di tre famiglie ebree per “omicidio rituale” sulla base di confessioni ottenute sotto tortura e rafforzate dalla propaganda antiebraica creata dal vescovo dell’epoca. Simonino da Trento fu successivamente venerato come un martire fino alla metà del XX secolo. Il riesame dei documenti giudiziari nel 1965 portò la Chiesa all’abolizione del culto. Da allora, le cappelle dedicate a Simonino da Trento furono chiuse e le opere iconografiche relative al culto furono conservate lontano dagli occhi del pubblico. Il Museo ha ora coraggiosamente ripreso questo filo storico e lo ha collegato al presente, mirando a sensibilizzare il pubblico sul pericoloso riemergere di tendenze razziste e antisemite e indicando l’importanza di un pensiero critico indipendente per combattere l’intolleranza.

La giuria ha lodato il grande significato della presentazione del “caso Simonino” in un quadro attuale: “Questo è un progetto di grande rilevanza per il mondo contemporaneo in quanto impiega un metodo per creare un pensiero critico legato ai processi storici e decostruisce un esempio storico di fake news. Il progetto, frutto di una forte collaborazione con molti ricercatori, non è solo una mostra, ma anche un processo che è in corso e continuerà.” Nell’ambito della mostra sono stati preparati diversi materiali didattici per gli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado, tra cui una passeggiata in città alla ricerca di testimonianze della comunità ebraica ashkenazita di Trento e dei luoghi rilevanti per il “caso Simonino”. Considerata la sua importanza a livello regionale, nazionale e internazionale, la mostra sarà inserita nell’esposizione permanente del Museo. “Questo progetto”, ha osservato la giuria, “rivela la creazione di una storia falsa e mostra il valore del pensiero critico. Ha una grande rilevanza nella lotta contro le fake news e quindi ha una grande rilevanza per il mondo contemporaneo”.

Gli altri tre premi sono andati alla Chiesa di legno del villaggio di Ursi, contea di Vâlcea (Romania), una bellissima chiesa di legno del XVIII secolo che è stata restaurata in modo esemplare utilizzando materiali e tecniche tradizionali in modo collaborativo, permettendo lo scambio di idee e conoscenze tra i partecipanti internazionali; a FIBRANET - FIBRes in ANcient European Textiles (Danimarca / Grecia), un progetto di ricerca innovativo che fornisce nuove conoscenze sul degrado delle fibre antiche, contribuendo ad informare la pratica archeologica e fornendo conoscenze cruciali utili a tutti gli europei, mentre cerchiamo soluzioni per occuparci dei rifiuti prodotti dalle industrie della moda e del tessile; e al Comitato tecnico per il patrimonio culturale (Cipro), istituito nel 2008 dai leader greco-cipriota e turco-cipriota sotto gli auspici delle Nazioni Unite, che ha restaurato con successo oltre settanta monumenti, utilizzando il patrimonio culturale come un potente strumento di riconciliazione e cooperazione pacifica. I vincitori del Grand Prix, scelti dal Consiglio di Europa Nostra su raccomandazione di una giuria indipendente di esperti, riceveranno 10.000 euro ciascuno. La proclamazione dei quattro vincitori dell’edizione 2021 e dei premi speciali ILUCIDARE e Public Choice Award si è tenuta il 23 settembre a Venezia nell’ambito del Summit del Patrimonio culturale europeo.

In un messaggio di congratulazioni, David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, ha dichiarato: “Vorrei congratularmi con i 24 vincitori dei Premi Europei per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Awards 2021. Ognuno di voi ha dato un contributo alla protezione, valorizzazione e promozione del nostro ricco patrimonio culturale e alla costruzione comune del futuro dell’Europa. Il Green Deal Europeo, le nostre relazioni esterne, il futuro dell’Europa passano naturalmente attraverso la nostra identità. Quindi, permettetemi di esprimere il mio apprezzamento e ringraziamento per il vostro impegno”.

“Mi congratulo calorosamente con gli impressionanti vincitori dei Premi Europei per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Awards 2021 per il loro successo e i loro notevoli contributi alla nostra Europa della cultura”, ha detto Mariya Gabriel, Commissario Europeo per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù. “L’impatto di vasta portata dei vincitori illustra l’inestimabile contributo del patrimonio culturale europeo alla nostra società, all’economia e all’ambiente. In un momento in cui l’Europa è determinata a costruire di nuovo e meglio, queste storie di successo sono una vera ispirazione e un potente esempio di ciò che noi, come europei, possiamo realizzare insieme nonostante le sfide che dobbiamo affrontare. Spero che questi premi aiutino i vostri eccellenti progetti a prosperare e a giocare un ruolo ancora più importante nella ripresa della nostra Europa”.

“Dopo un così lungo periodo di lontananza fisica, è stata una gioia immensa incontrare e celebrare i nostri vincitori nell’iconico complesso monastico della Fondazione Giorgio Cini sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia”, ha dichiarato Hermann Parzinger, Presidente Esecutivo di Europa Nostra. “Ognuno dei nostri vincitori dimostra il potenziale del nostro patrimonio culturale condiviso per aiutare a costruire un’Europa più resiliente, più inclusiva e più bella. A nome della grande famiglia di Europa Nostra, mi congratulo di cuore con i nostri vincitori per essere gli orgogliosi destinatari del massimo riconoscimento europeo nel campo del patrimonio culturale. Che questi premi possano essere un trampolino di lancio per elevare il vostro successo e ispirare i professionisti e gli appassionati del patrimonio culturale in Europa e oltre”.

Nell’immagine, la curatrice (e direttrice del Museo Diocesano Tridentino) Domenica Primerano alla premiazione.

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