Maledetto Modigliani. In arrivo al cinema il docu-film dedicato all'artista


Solo il 12, 13, 14 ottobre 2020, sarà proiettato nelle sale cinematografiche italiane il docu-film Maledetto Modigliani per La Grande Arte al Cinema.

In occasione del centenario della morte di Amedeo Modigliani, sarà proiettato nelle sale cinematografiche italiane, solo il 12, 13, 14 ottobre 2020, il docu-film Maledetto Modigliani prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital. Diretto da Valeria Parisi e scritto con Arianna Marelli su soggetto di Didi Gnocchi, il film narra la vita e l’arte di Modigliani.

Livornese dalla vita breve e tormentata, Dedo o Modì, come venne soprannominato, viene raccontato da un punto di vista inedito: quello di Jeanne Hébuterne, l’ultima giovane compagna che si suicidò due giorni dopo la morte dell’amato, avvenuta all’Hôpital de la Charité di Parigi il 24 gennaio 1920. All’epoca Jeanne era incinta e lasciava una figlia di un anno. Proprio a partire dalla figura della donna e dalla lettura di un passo dai Canti di Maldoror, il libro che Modigliani teneva sempre con sé, si apre il docu-film che trae ispirazione anche dalla mostra Modigliani – Picasso. The Primitivist Revolution, curata da Marc Restellini all’Albertina di Vienna: gli spettatori potranno vedere immagini di opere esposte sia all’Albertina che alla National Gallery of Art di Washington, nei musei e nelle collezioni di Parigi e nella grande mostra Modigliani e l’avventura di Montparnasse che si è tenuta nel Museo della Città di Livorno.

Dalla sua Livorno, l’artista decise di partire per soggiornare prima a Firenze, poi a Venezia. Arrivò a Parigi nel 1906; ed è nella città francese che nasce la sua leggenda di artista maledetto

Nel docu-film sono stati ripresi i suoi dipinti in set dedicati, da La Filette en Bleu al Ritratto di Jeanne Hébuterne. Tra riprese della città di oggi e foto e filmati d’archivio in bianco e nero, la voce narrante di Jeanne racconta la Parigi d’inizio secolo: la ville lumière, la metropoli, il centro della modernità, già mercato d’arte e polo d’attrazione per pittori e scultori da tutta Europa. Tra le donne raffigurate nei suoi ritratti si annoverano un’aspirante poetessa russa, la ventenne Anna Achmatova, e la giornalista e femminista inglese Beatrice Hastings. La sua arte rimanda al primitivismo, che proviene da un interesse per le culture extraeuropee e antiche, un altrove nello spazio e nel tempo in cui gli artisti delle avanguardie cercano il ritorno alla natura, minacciata dalla modernità.

Nel docu-film vengono ripercorse le tracce dell’artista nei suoi luoghi più cari: le strade, le piazze, il quartiere livornese della Venezia Nuova, la sinagoga, il mercato centrale, le montagne e la campagna in cui aveva imparato il mestiere di pittore coi macchiaioli e dove trova poi materia per le sue statue, l’arenaria e il marmo. Si stabilisce inoltre un confronto tra le sue opere e quelle degli altri artisti a lui coevi, tra tutti Brancusi e Picasso raccontati attraverso opere e spazi, quali l’Atelier Brancusi del Centre Pompidou e il Musée Picasso Paris. Tra i pittori dell’École de Paris, c’è anche Soutine, ebreo come lui, con il quale per un periodo condivide una casa-studio ancora rimasta inalterata. Si vede Modigliani anche al caffè La Rotonde con Jean Cocteau che ne fissa per sempre la presenza sulla “terrace” insieme a Picasso, André Salmon e Max Jacob. Anche nella Parigi di oggi s’individuano le tracce di Modigliani: il vagare notturno scendendo le scalinate di Montmartre verso Montparnasse nuovo centro di aggregazione, le passeggiate intorno al Pantheon, le cancellate chiuse del Jardin du Luxembourg. I carri immaginifici della nuit blanche parigina che rappresentano possibili allucinazioni provocate dalle droghe. E infine i suoi mercanti e collezionisti: Paul Alexandre, il medico mecenate; Paul Guillaume il dandy parvenu ritratto più volte; Léopold Zborowski, l’ultimo mercante dell’artista, poeta avventuriero capace, grazie alla conoscenza del collezionista Jonas Netter, di garantirgli un piccolo salario mensile.

Marc Restellini, uno dei maggiori esperti al mondo di Modigliani, ha compiuto ricerche e scoperte sull’opera dell’artista avvalendosi di analisi tecnologico-scientifiche condotte all’Institut Restellini; ha in preparazione il catalogo ragionato delle opere di Modigliani. Verrà raccontato inoltre lo scandalo dei falsi Modigliani: nel 1984, a cento anni dalla nascita dell’artista, le teste ripescate nei fossi livornesi hanno sconvolto il mondo con una delle truffe più celebri della storia dell’arte. 

Nel docu-film sono intervenuti Marc Restellini, Ann L. Ardis, professoressa e Dean al College of Humanities and Social Sciences della George Mason University, esperta di letteratura modernista inglese; Chloe Aridjis, scrittrice e studiosa di poesia francese dell’Ottocento; Harry Bellet, giornalista di Le Monde, studioso e critico d’arte; Giovanni Bertazzoni, Co-Chairman Impressionist and Modern Art Department Christie’s; Laura Dinelli, responsabile Musei Civici di Livorno; Pier Francesco Ferrucci, Direttore Unità di Bioterapia dei Tumori, IEO che da studente è stato tra gli autori della famosa “beffa delle teste” del 1984 a Livorno; l’ebraista Paolo Edoardo Fornaciari; lo scrittore Simone Lenzi, attualmente assessore alla Cultura del Comune di Livorno; il gallerista David Lévy; la pittrice Mira Maodus; lo stilista, costumista e artista Antonio Marras; la pittrice Isabelle Muller; la curatrice del Musée d’Art Moderne de Paris Jacqueline Munck; l’artista John Myatt che tra il 1986 e il 1995 ha falsificato e collocato sul mercato duecento opere di maestri moderni; il collezionista Gérard Netter; l’artista Jan Olsson; la curatrice del Musée Picasso Paris Emilia Philippot; il Direttore Generale dell’Albertina di Vienna Klaus Albrecht Schröder; il Vicepresidente della Comunità Ebraica di Livorno, Guido Servi; il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Paolo Virzì.

Le musiche originali sono di Maximilien Zaganelli e di Dmitry Myachin.

Maledetto Modigliani rientra nella programmazione de La Grande Arte al Cinema, progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.

Immagine: Amedeo Modigliani, Fillette en bleu (1918; olio su tela, 116 x 73 cm; Collezione Jonas Netter)

 

Maledetto Modigliani. In arrivo al cinema il docu-film dedicato all'artista
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