Il Göteborgs Konstmuseum, il terzo museo più grande della Svezia, tra Rubens e Van Gogh


Il Göteborgs Konstmuseum è il terzo museo più grande della Svezia e ospita una vasta collezione che va dal Quattrocento a oggi, con capolavori di Rubens, Rembrandt, Van Gogh, Picasso e molti artisti nordici.

È il terzo museo più grande della Svezia dopo il Nationalmuseum e il Moderna Museet di Stoccolma: è il Göteborgs Konstmuseum, il museo d’arte della città di Göteborg, con una collezione di 70mila oggetti che spazia dall’arte antica fino ad arrivare ai capolavori degli artisti contemporanei. L’attuale museo risulta dalla fusione di diverse collezioni che vennero unite negli anni Dieci del Novecento proprio con l’obiettivo di aprire l’istituto, inaugurato nel 1925 nell’edificio appositamente progettato dagli architetti Arvid Bjerke e Sigfrid Ericson (i lavori erano partiti nel 1921: l’edificio fu completato nel 1923 e i due anni successivi servirono per completare gli interni). Il museo si è poi successivamente ingradito con nuovi corpi per accogliere le opere che nel frattempo entravano a far parte delle collezioni dell’istituto: nel 1968 è stata aperta l’ala con le sale per le mostre temporanee e una sezione per le collezioni di arte moderna, mentre nel gennaio 1996 è stato realizzato un nuovo ingresso, con anche un bookshop e un ristorante. Sempre nello stesso anno è stata aggiunta l’iconica cancellata di Pâl Svensson, uno dei maggiori scultori svedesi contemporanei.

Il diretto precursore del Göteborgs Konstmuseum è il dipartimento di arte che aveva sede nel Museo della Città di Göteborg, fondato nel 1861 per esporre le collezioni di storia naturale, etnografia e arte della città. L’evento con cui si considera ufficialmente avviata la raccolta artistica cittadina è la donazione, nel 1865, della raccolta della Göteborgs Konstförening (Società delle Arti di Göteborg) alla città. Nel 1878 fu poi costituito una commissione per la valutazione degli acquisti (interessante notare come, due anni prima, l’imprenditore Bengt Dahlgren avesse lasciato al museo, oltre a diverse opere d’arte, anche un fondo di 250mila corone da utilizzare per acquisti) e fu nominato un curatore della collezione, il pittore paesaggista Berndt Lindholm (Loviisa, 1841 - Göteborg, 1914). La collezione, già nel 1916, era arrivata a un livello d’espansione tale da dover richiedere un edificio appositamente progettato, quello progettato da Bjerke ed Ericson, che fu finanziato soprattutto grazie a donazioni (in particolare quelle del banchiere Jonas Kjellberg, che donò anche diversi dipinti al munseo).

La raccolta del Göteborgs Konstmuseum copre un periodo che va dal Quattrocento fino a oggi, con particolare riferimento all’arte dei paesi nordici (in particolare, il museo vanta una cospicua collezione di arte nordica del Novecento): in tutto, l’istituto possiede 4.300 oggetti tra dipinti, sculture, installazioni e video, oltre 60.000 opere grafiche (tra acquerelli, disegni e stampe), circa 900 fotografie e, nucleo piuttosto singolare, una raccolta di 2.300 illustrazioni da libri per bambini. La sezione di pittura tra il 1450 e il 1750, quella con le opere più antiche, si concentra per lo più sull’arte italiana e tedesca del Medioevo e del Rinascimento, e su quella fiamminga e olandese del barocco. Tra i capolavori figurano la Madonna in trono di Ludovico Brea, Giove e Io di Paris Bordon, due opere di Pieter Paul Rubens (l’Adorazione dei Magi ed Enrico IV di Francia all’assedio di Amiens, due lavori monumentali), e poi lavori di Jacob Jordaens, Francisco de Zurbarán, Lucas Cranach il Giovane, David Teniers, Rembrandt, Antoon van Dyck. Una delle sezioni più note del museo è la galleria Fürstenberg, che documenta gli sviluppi dell’arte nordica negli anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento: i fondatori di questo nucleo, i collezionisti Pontus e Göthilda Fürstenberg, furono accesi sostenitori dei cosiddetti “Oppositori”, un nucleo di giovani artisti svedesi che, influenzati dalla pittura francese en plein air e dagli impressionisti, si ribellarono ai tradizionali insegnamenti accademici (ecco da dove deriva il nome) e portarono una ventata d’aria francese nei paesi del Nord Europa. Sono artisti come Richard Bergh, Peder Severin Krøyer, Carl Larsson, Anders Zorn (solo per citare i più famosi) e diversi altri.

La galleria delle sculture del Göteborgs Konstmuseum
La galleria delle sculture del Göteborgs Konstmuseum


La galleria Fürstenberg
La galleria Fürstenberg


Una delle sale degli Old Masters
Una delle sale degli Old Masters


La sala del Settecento
La sala del Settecento


La sala di Picasso
La sala di Picasso


Gli Ulivi a Saint Rémy di Van Gogh (1889)
Gli Ulivi a Saint Rémy di Van Gogh (1889)

A proposito di Francia, il Göteborgs Konstmuseum accoglie una delle collezioni di arte francese più importanti del Nord Europa, con opere dall’impressionismo al primo Novecento: si susseguono capolavori di Claude Monet, Camille Pisarro, Pierre-August Renoir, Alfred Sisley, e poi ancora Paul Cézanne, Paul Gauguin, Vincent van Gogh (di quest’ultimo da vedere gli Ulivi a Saint Rémy, opera del 1889). E per rimanere all’Ottocento, di gran pregio i nuclei collezionistici che indagano le arti nordiche del XIX secolo: in questo caso, il nome più illustre è sicuramente quello di Edvard Munch. Il Göteborgs Konstmuseum si distingue anche per la sua Sala di Picasso, dove sono espostel e diverse opere di Pablo Picasso in possesso del museo svedese, che dimostrano le evoluzioni della sua arte dall’inizio del XX secolo fino agli anni Quaranta (c’è anche uno dei dipinti più importanti del periodo rosa: La famiglia degli acrobati).

Per scoprire invece sensibilità più lontane da quelle dell’Europa del Sud, si potrà fare una visita alla Sala Arosenius, dove sono conservate opere di tre artisti (Ivar Arosenius, Gerhard Henning e Ole Kruse) che vissero nella Göteborg d’inizio Novecento conducendo una vita bohémienne: erano attratti dal simbolismo, disprezzavano l’arte naturalista, e trassero ispirazione dall’arte medievale. Le loro opere sono tra i massimi capolavori del simbolismo svedese. Oppure si potrà vedere la sala del Modernismo svedese, uno dei vanti dell’istituto: il Modernismo sorse ufficialmente in Svezia nel 1909, quando il gruppo afferente a questo movimento, e che annoverava tra gli altri due allievi di Henri Matisse (Sigrid Hjertén e Isaac Grünewald), organizzò una mostra con la quale si fece conoscere dalla città. Di grande rilevanza è infine la sezione del XVIII secolo, che si distingue per i suoi molti dipinti di epoca gustaviana, un periodo di grande fermento culturale in Svezia: il pubblico potrà dunque trovare opere di artisti poco noti fuori dalla Svezia ma che contribuirono a fare del paese un importante centro di sviluppo delle arti (da Alexander Roslin a Carl Fredrik von Breda, da Gustaf Lundberg a Per Krafft il Vecchio). Inoltre, la collezione di arte del Settecento include anche opere di due grandi artisti italiani: il Canaletto e Giacomo Ceruti.

Il museo è anche costantemente impegnato in una frenetica attività di conservazione preventiva: “A causa dell’esposizione ripetuta”, spiega il museo, “le opere d’arte entrano in contatto con una serie di fattori dannosi come luce intensa, temperature estreme, umidità errata, cattiva manipolazione o parassiti. Adattare l’ambiente interno a un clima adeguato, con luce regolata e aria pulita, è quindi essenziale per le condizioni delle opere d’arte e decide se potranno essere mostrate in futuro”. Il museo ha, a tale scopo, due laboratori di conservazione e restauro dove vengono eseguite indagini diagnostiche e analisi per conoscere lo stato di conservazione delle opere (anche in vista di prestiti per mostre), e dove vengono realizzati interventi di conservazione e restauro. Ogni anno il Göteborgs Konstmuseum attira 250mila visitatori: per essere i prossimi è possibile cominciare a organizzare la propria visita partendo dal sito ufficiale del museo.


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