Bologna, apre la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli e parte con una mostra sul futurismo, da Marinetti a Boccioni


A Bologna inaugura la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli e parte con ’Universo Futurista’, mostra dedicata al futurismo da Marinetti a Boccioni, da Balla a Depero.

Arriva un nuovo soggetto nel mondo dell’arte: è la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, che apre il 21 aprile 2018 a San Lazzaro di Savena (provincia di Bologna). Si tratta di una nuova istituzione privata che nasce sulla base di un archivio storico dedicato alla cultura italiana del XX secolo che è stato avviato nel 1984 dai collezionisti Massimo e Sonia Cirulli. Obiettivi della Fondazione, si legge nella presentazione, “sono la valorizzazione, in ambito nazionale e internazionale, dell’arte e della cultura visiva italiana del XX secolo attraverso una rilettura dal taglio inedito e multidisciplinare della sua eredità culturale e la promozione di progetti orientati alla divulgazione della cultura creativa italiana dalla nascita della modernità e del made in Italy fino al boom economico”.

L’apertura dello spazio (che si trova in via Emilia 275 a San Lazzaro di Savena, nell’edificio progettato nel 1960 dagli architetti e designer Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Dino Gavina e Maria Simoncini, opportunamente restaurato per l’occasione rispettando le idee originali) avviene con l’inaugurazione della mostra Universo Futurista, incentrata sul nucleo della collezione della Fondazione Cirulli dedicato proprio al futurismo: l’esposizione, curata da Jeffrey T. Schnapp e Silvia Evangelisti, pone l’accento su alcune tematiche centrali dell’estetica futurista, come l’inno alla vitalità creativa, alla giocosità e alla fantasia di un’arte che, come recitava il manifesto “Ricostruzione Futurista dell’Universo”, “rallegra il mondo ricreandolo integralmente”.

I futuristi concepivano la creazione artistica in un modo che era lontano da quello tradizionale e che coinvolgeva la vita quotidiana nella sua totalità, creando un legame tra arte e vita: è proprio su questo aspetto della pratica futurista che intende concentrarsi la rassegna, attraverso una selezione di dipinti, sculture, oggetti di design, disegni progettuali, fotografie e fotomontaggi, manifesti pubblicitari e documenti autografi realizzati da artisti futuristi dal 1909 fino alla fine degli anni Trenta. Il percorso, in particolare, propone al pubblico ambientazioni dedicate ai temi cari ai futuristi, come la velocità, l’energia, il progresso, l’uomo meccanizzato e il design domestico, tutte organizzate attorno a cinque unità strutturali principali: la sala della conquista dell’aria, il muro dei manifesti, le “costellazioni” (8 unità tematiche), le “orbite” (6 aree monografiche dedicate a figure rilevanti del periodo futurista la cui produzione artistica è ben documentata nella Collezione Cirulli) e gli “spazi” (2 installazioni costruite intorno agli arredi). Di conseguenza il progetto non segue un’impostazione tradizionale ma, come spiega Jeffrey T. Schnapp, propone “un percorso esplorativo attraverso l’abbondanza e la molteplicità dei materiali conservati nella collezione della Fondazione, evidenziando raggruppamenti, costellazioni, ritmi diversi di opere e variazioni di misura dal grande al piccolo, dal pieno al vuoto”.

In tutto duecento opere in mostra, tra le quali un capolavoro come Disgregazione x velocità di Giacomo Balla (del 1913), i dipinti urbani di Osvaldo Licini, La squadra atlantica sorvola Chicago (1933) di Alfredo Gauro Ambrosi, che fu di proprietà di Filippo Tommaso Marinetti e che fu esposta alla Prima Mostra Nazionale d’Arte Futurista, e ancora il pastello Nike, Vittoria dell’Aria (1913) di Umberto Boccioni, il primo e unico manifesto del film futurista Thays (1917) di Enrico Prampolini, collage e foto di Bruno Munari, il salotto progettato da Tato (Guglielmo Sansoni) per Italo Balbo, gli arazzi di Fortunato Depero ed Enrico Prampolini. E ancora, opere di Bonzagni, Bucci, Casarini, Chiattone, Tullio d’Albisola, Diulgheroff, Guerrini, Korompay, Marchi, Marinetti, Masoero, Russolo, Schawinsky, Sant’Elia, Sironi, Thayaht.

La mostra apre dal 21 aprile al 18 novembre ed è accompagnata da un catalogo di xycomm con testi dei curatori e schede e saggi di Pierpaolo Antonello, Silvia Evangelisti, Nicola Lucchi, Ara H. Merjian, Marco Sammicheli, Jeffrey T. Schnapp. Orari d’apertura: il venerdì dalle 15 alle 19, il sabato e la domenica dalle 11 alle 20, i restanti giorni per visite su appuntamento riservate ai gruppi (prenotazione obbligatoria all’indirizzo info@fondazionecirulli.org). Possibilità di visite family friendly e visite guidate in inglese. Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 (per gruppi da 10 a 20 persone, over 65, convenzionati), ridotto speciale 5 euro (per gruppi oltre 20 persone, studenti dai 6 ai 18 anni, universitari e scolaresche), gratis per bambini fino a 5 anni, giornalisti iscritti all’odg, membri ICOM, guide turistiche, un accompagnatore per gruppo di almeno 10 persone, due accompagnatori per gruppi di almeno 20 persone, diversamente abili e accompagnatori. Info su fondazionecirulli.org.

Bologna, apre la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli e parte con una mostra sul futurismo, da Marinetti a Boccioni
Bologna, apre la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli e parte con una mostra sul futurismo, da Marinetti a Boccioni


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