Turchia, l'antica città di Hasankeyf sta per essere sommersa dalle acque per la costruzione di un'enorme diga


Turchia, sta per finire sott’acqua l’antica città di Hasankeyf, che sarà sommersa per la costruzione di un’enorme diga.

Un’enorme diga, la diga di Ilisu, causerà a breve l’inondazione di una delle più antiche città della Turchia, Hasankeyf, millenario centro della Mesopotamia. Il progetto è pianificato da anni, ma solo da pochi giorni è cominciato il riempimento del bacino che causerà la scomparsa di Hasankeyf, che sarà sommersa dall’acqua: l’inondazione doveva iniziare lo scorso anno, ma a causa di una grave siccità non era stato possibile procedere con i lavori. Le abbondanti piogge di quest’anno, che hanno fatto notevolmente salire il livello del Tigri (il fiume attorno a cui la diga è stata costruita), hanno reso possibile il piano e a breve l’acqua comincerà a salire: si stima che Hasankeyf sarà completamente sommersa per l’aprile dell’anno prossimo.

La costruzione della diga di Ilisu è cominciata nel 2016 e il suo scopo è quello di aumentare le forniture d’acqua a una zona della Turchia (siamo nell’estremo Oriente del paese, nella regione dell’Anatolia sudorientale, in pieno territorio curdo) molto colpita dal cambiamento climatico e migliorare la produzione di energia idroelettrica: quando sarà pienamente operativo, il bacino della diga avrà una capacita di 10,4 miliardi di metri cubi d’acqua e sarà affiancato da una centrale elettrica da 1.200 MW di potenza. Il progetto è costato 1,3 miliardi di euro, e ci sono voluti tanti anni per portarlo a termine anche perché molti finanziatori internazionali, dopo essersi resi conto che la diga avrebbe causato danni al patrimonio archeologico della regione, hanno ritirato il loro sostegno. Ma non c’è solo la scomparsa della città: ci sono anche i probabili danni ambientali (è probabile che l’ecosistema del Tigri venga drasticamente sconvolto), i turbamenti geopolitici (la diga causerà una riduzione del flusso d’acqua del Tigri verso l’Iraq e la Siria, gli altri due paesi bagnati dal fiume) e i problemi di ordine sociale, dal momento che circa seimila abitanti di Hasankeyf dovranno lasciare le loro case. Per questi ultimi, le alternative sono due: trovare una nuova sistemazione con quello che il governo turco ha riconosciuto loro per l’esproprio (e che è spesso poca cosa) oppure accettare il trasferimento in una new town appositamente costruita a poca distanza da Hasankeyf, sulle rive del fiume.

Gli abitanti hanno tentato in tutti i modi di fermare il progetto, o quanto meno di fare in modo che non toccasse la città antica, ma tutti i tentativi non hanno prodotto risultati. Alcuni hanno anche dichiarato, al quotidiano Business Insider, che il governo è arrivato al punto di punire chi protestava, minacciando accuse di terrorismo (la zona, del resto, è tra quelle politicamente più calde del paese): il presidente turco Erdogan nel 2016 tenne anche un discorso durante il quale ha paragonato ai membri del PKK (il Partito dei Lavoratori del Kurdistan inserito dalla Turchia e dagli USA nella lista delle organizzazioni terroristiche) chi si opponeva al progetto della diga di Ilisu. Si è anche tentato di giocare la carta Unesco con il tentativo d’iscrivere Ilisu al Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ma ovviamente la Turchia non ha mai inviato la richiesta all’organizzazione internazionale per il patrimonio.

Dunque sembrano non esserci speranze per la città, che ha una storia antichissima: i primi insediamenti risalgono a 11.000 anni fa, e che ha attraversato indenne la storia assira, quella romana (fu anche un avamposto dei legionari al confine con l’impero sasanide), che fu parte dell’impero bizantino, fu conquistata prima dai musulmani e poi anche dai mongoli. Nei mesi scorsi alcuni dei monumenti trasferibili sono stati smontati dalle loro sedi e trasportati nella new town, dove comporranno una sorta di museo a cielo aperto (con interventi molto criticati dalla comunità internazionale degli archeologi), mentre altre preziose testimonianze del passato (come i resti del ponte di pietra sul Tigri, risalente al XII secolo) non possono essere spostate e verranno dunque sommerse dall’acqua. E con esse finirà gran parte della storia di una città antichissima.

Nell’immagine: la città di Hasankeyf. Ph. Credit

Turchia, l'antica città di Hasankeyf sta per essere sommersa dalle acque per la costruzione di un'enorme diga
Turchia, l'antica città di Hasankeyf sta per essere sommersa dalle acque per la costruzione di un'enorme diga


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