Scene della vita di san Francesco: il sogno di Innocenzo III

Autore: Taddeo Gaddi
1335 circa
Firenze, Galleria dell'Accademia

Il Sogno di Innocenzo III appartiene a una serie formelle dal profilo mistilineo a quadrilobo (ovvero con quattro semicerchi che vengono disposti sui lati di un quadrato messo in obliquo) che furono realizzate da Taddeo Gaddi nel secondo quarto del XIV secolo (forse attorno al 1335), anche se non sappiamo per quale motivo: probabilmente facevano parte della decorazione di un armadio delle reliquie, ma non lo sappiamo con sicurezza. Quello che sappiamo è che provengono dalla Basilica di Santa Croce a Firenze. Sono in tutto ventisei: ventidue di esse sono oggi conservate alla Galleria dell'Accademia di Firenze (e quella con il sogno di Innocenzo III è tra queste), due sono a Berlino e altre due sono a Monaco di Baviera. Alla Galleria dell'Accademia, le formelle sono disposte in base a quella che doveva essere la loro collocazione originaria.

Le formelle narrano le storie di Cristo e le storie di san Francesco: gli episodi dovevano essere posti in parallelo per dimostrare come la vita di san Francesco fosse in linea con il messaggio di Gesù. L'episodio rappresentato nella formella che presentiamo fa riferimento al sogno durante il quale il papa Innocenzo III avrebbe visto san Francesco sorreggere la basilica di San Giovanni in Laterano. All'epoca, San Giovanni in Laterano era il tempio più importante della cristianità. L'allegoria è chiara: la Chiesa del tempo, preda di lacerazioni e corruzione, sarebbe stata salvata dal povero frate di Assisi, che la avrebbe ricondotta sulla strada dell'originario messaggio evangelico, il cui senso si stava perdendo.

Lo schema è nettamente diviso in due parti: a sinistra, san Francesco sorregge la chiesa che sta rovinando, con grande nonchalance peraltro (ha una mano appoggiata sul fianco). Nella metà di destra, Innocenzo III sta dormendo: accorre però san Pietro, il primo papa, che gli indica san Francesco come a voler dire di prestare molta attenzione al santo e al messaggio che il sogno gli sta inviando. Sotto alla ricca stanza di Innocenzo III, decorata con scudi e stemmi, abbiamo due guardie che appaiono disinteressarsi di tutto il resto. Il papa e le guardie sono dentro a un palazzo, ma è come se la parete non esistesse, per darci modo di osservare l'interno: è un espediente tipico della pittura medievale.

Lo schema riprende molto da vicino il giottesco sogno di Innocenzo III negli affreschi della Basilica Superiore di Assisi. Taddeo Gaddi, rispetto a Giotto, insiste meno sulle architetture (dato anche lo spazio minore a disposizione) ma rende più vivace la scena, anche grazie all'espediente dell'inserimento della figura di san Pietro che ha anche lo scopo di catturare meglio l'attenzione dell'osservatore e di indicargli la retta via.

24 settembre 2014

Scene della vita di san Francesco: il sogno di Innocenzo III di Taddeo Gaddi

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