Tra i pochi dipinti realizzati da Gian Lorenzo Bernini, che ricordiamo soprattutto per la sua attività di scultore, questa tela raffigurante Sant'Andrea con san Tommaso è citata per la prima volta nel 1627 in un inventario di Palazzo Barberini a Roma: fu dunque dipinta quasi certamente poco prima per il papa Urbano VIII (al secolo Maffeo Barberini, importante mecenate di Bernini) o comunque per un membro della famiglia.
I due santi sono raffigurati come fossero protagonisti d'un ritratto: non ci sono infatti le aureole e sono caratterizzati da grande naturalismo. I loro sguardi e i loro gesti sono tuttavia funzionali a rendere vivo e movimentato il dipinto, come tipico dello stile di Bernini, con san Tommaso che sembra quasi voler richiamare l'attenzione di sant'Andrea, che a sua volta par voltarsi di scatto verso l'amico. L'identificazione dei santi è resa possibile grazie ai loro attributi: un pesce descritto con ottima abilità naturalistica per sant'Andrea (che faceva di mestiere il pescatore) e una squadra da carpentiere per san Tommaso.
In origine, nelle collezioni dei Barberini, l'opera figurava come pendant di un dipinto di Andrea Sacchi che rappresentava sant'Antonio Abate e san Francesco d'Assisi, oggi conservato, come quello di Bernini, alla National Gallery di Londra. Proprio l'arte sobria e composta di Andrea Sacchi, declinata con la propensione di Bernini verso il dinamismo, è il principale punto di riferimento per questo dipinto.
30 novembre 2015
Per conoscere l'arte di Gian Lorenzo Bernini: https://www.finestresullarte.info/Puntate/2013/16-gian-lorenzo-bernini.php
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