Questo Cristo risorto è un'opera del veneziano Alvise Vivarini e risale a una fase avanzata della sua carriera, quando il pittore già risentiva dell'influenza di Antonello da Messina, la cui lezione è evidente soprattutto nella precisione e nella delicatezza con la quale l'artista, aggiornando il suo stile, modella il corpo atletico e prestante di Cristo, che avanza con il vessillo, tipico dell'iconografia della Resurrezione, facendo con la mano destra il segno della benedizione, sotto lo sguardo attonito dei personaggi (due soldati di guardia al sepolcro) che vediamo in basso. Personaggi che dimostrano una certa verve narrativa e una grande spontaneità da parte di Vivarini, che contrasta con la solennità della figura di Cristo. Il tutto avviene sullo sfondo di un paesaggio all'alba.
Il Cristo risorto è leggermente scorciato dal basso, segno che Alvise Vivarini ha utilizzato un punto di vista insolitamente ribassato: si tratta di una soluzione piuttosto originale. Gli storici dell'arte hanno inoltre osservato come la figura di Cristo guardi anche all'arte del Perugino, per la sua posa classicheggiante, tipica dei personaggi che popolano le opere dell'artista umbro (torsioni incluse: il Cristo è infatti colto in movimento), che fu a Venezia negli anni Novanta del Quattrocento.
Si tratta dello stesso periodo a cui risale l'opera di Vivarini, realizzata attorno al 1497: doveva decorare un altare (successivamente distrutto) nella chiesa di San Giovanni in Bragora a Venezia, dove è tuttora conservato.
17 ottobre 2016
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