Questo dipinto di Claude Monet, Mare in tempesta, ci offre uno splendido esempio della tecnica di questo grande pittore considerato il padre dell'impressionismo. Il soggetto è nient'altro che un mare agitato, e sul quadro non vediamo altro che mare e cielo.
Utilizzando varie gradazioni di blu, azzurro e verde, Monet percorre la tela con pennellate veloci e apparentemente disordinate, ma che in realtà rispondono a una logica precisa che vuole offrire all'osservatore l'impressione di trovarsi di fronte al mare mosso. Siccome solitamente le onde più turbolente si trovano nei pressi della riva, Monet utilizza tratti distesi in lontananza, con tonalità più scure che dal blu finiscono nel verde, mentre in vicinanza le increspature sono suggerite da tratti brevi che si alternano alle spruzzate di bianco che suggeriscono l'effetto delle onde che si rompono.
L'opera è oggi conservata presso la National Gallery of Canada di Ottawa: arrivò nella capitale canadese nel 1946 in seguito a un acquisto, quinto dalla data della sua creazione. Il primo collezionista a possedere l'opera fu un artigiano americano che abitava a Limoges: si chiamava Charles Haviland, lavorava nel settore della ceramica e amava le stampe giapponesi. Probabilmente acquistò l'opera perché gli ricordava le opere, sullo stesso tema, che abbondavano nella produzione giapponese (basti pensare all'Onda di Hokusai).
10 novembre 2016
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