Giuditta

Autore: Palma il Vecchio

Questa Giuditta è un'opera di Jacopo Negretti meglio noto come Palma il Vecchio, uno dei più importanti pittori attivi nel Veneto tra Quattrocento e Cinquecento. Protagonista è l'eroina biblica ritratta, come da tipica iconografia, accanto alla testa di Oloferne, il generale assiro ucciso da Giuditta mentre stava assediando la città di Betulia. L'eroina impugna ancora in mano la spada anch'essa suo classico attributo iconografico.

Questa Giuditta presenta tutte le caratteristiche delle donne che compaiono nelle opere di Palma il Vecchio. È dunque una donna prosperosa dalla carnagione rosata ravvivata da qualche rossore (sulle guance, sul naso, sul mento), coi capelli biondi divisi da una scriminatura, indossa ricchi abiti cinquecenteschi, il suo sguardo non incontra quello dell'osservatore, la sua figura, illuminata (da notare i riflessi della luce sulle pieghe della veste), emerge da un fondo cupo anch'esso tipico di molte opere di Palma il Vecchio. È probabile che a posare per il dipinto fosse una donna veneziana di alta estrazione sociale.

Il dipinto si trovava anticamente nelle collezioni dei duchi d'Urbino, quindi passò nelle collezioni dei Medici con l'eredità di Vittoria Della Rovere, nel 1631: dapprima conservata a Palazzo Pitti, la Giuditta passò agli Uffizi nel 1798. Dopo essere stata portata nella Villa Medicea di Poggio a Caiano durante la seconda guerra mondiale, l'opera tornò nel 1943 a Palazzo Pitti quindi, nel 1951, di nuovo agli Uffizi, dove è tuttora conservata. Attribuita inizialmente a Tiziano, la corretta assegnazione a Palma il Vecchio fu formulata da Cavalcaselle e quindi confermata da altri importanti studiosi come Adolfo Venturi e Berenson.

6 febbraio 2017
Maggiori informazioni sulla Galleria degli Uffizi: https://www.finestresullarte.info/musei-d-italia/2012/14-firenze-galleria-degli-uffizi.php

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