Il pittore fiorentino Francesco Granacci collaborò con Michelangelo alla realizzazione della volta della Cappella Sistina: l'artista tornò nella città natale profondamente influenzato da Michelangelo, e i risultati di tale influenza risulterebbero secondo alcuni evidenti in questa Madonna col Bambino e i santi Francesco e Zanobi, che potrebbe risalire al 1515 circa (ma c'è anche chi preferisce ritenerla opera antecedente e posizionarla attorno al 1510).
La composizione è basata su una struttura piramidale: i tre protagonisti principali formano una sorta di triangolo equilatero lungo il quale si dispongono le direttrici visive della scena. La Madonna è una figura marcatamente monumentale, non solo per le sue proporzioni evidenziate dal trono, dietro al quale due putti stanno muovendo dei tendaggi, ma anche per la sua posa in contrapposto. I due dinamici putti contrastano col rigido tono quattrocentesco. Ulteriore motivo di modernità è l'atteggiamento di san Zanobi che s'inginocchia al cospetto della Vergine ma dinamicamente si gira per guardare l'osservatore.
Il dipinto è ricordato anche da Vasari ("fece ancora nella chiesa di San Gallo una tavola, la quale è oggi in San Iacopo fra' Fossi alla cappella de' Girolami") e fu realizzato per la chiesa di San Gallo, oggi non più esistente. È conservato presso la Galleria dell'Accademia di Firenze.
13 febbraio 2017
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