Questa splendida Annunciazione è opera di Alessandro Tiarini, pittore che nella Bologna del Seicento propose una personale interpretazione dell'arte devota di Ludovico Carracci, rivisitandola spesso con soluzioni volte a suscitare stupore nell'osservatore. È il caso di questo dipinto di ridotte dimensioni (è di appena 60 per 74,5 centimetri), dotato di accenni particolarmente drammatici ma comunque adatto a indurre il fedele a meditare sul tema sacro data l'atmosfera intima entro cui l'opera è ambientata (occorre anche considerare che il dipinto era destinato alla devozione privata).
Tiarini fa arrivare l'arcangelo Gabriele su una nuvola che entra dal lato sinistro della composizione e inonda tutto l'ambiente in cui la Vergine è seduta per leggere. Viene interrotta durante la sua attività: ha ancora il libro aperto sulle ginocchia e non ha ancora finito di girarsi, perché solo il volto è rivolto verso l'angelo. L'espressione denota meraviglia per l'arrivo del messaggero di Dio che le si rivolge con gesti plateali e in una posa bizzarra, mentre è in piedi ma con un ginocchio s'appoggia alla nuvola.
L'artista affronta il tema dell'Annunciazione spogliandolo di molti particolari con cui era solito arricchire dipinti a soggetto analogo (come la presenza di Dio Padre che osserva la scena) e utilizzando una gamma cromatica molto delicata, il che lascia supporre che l'opera sia da collocare nell'ultimo periodo della sua carriera (è stata proposta una datazione agli anni Quaranta del Seicento). L'opera è oggi conservata presso le Collezioni Comunali d'Arte di Bologna.
29 agosto 2017
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