di Federico Giannini (Instagram: @federicogiannini1), scritto il 24/08/2014
Categorie: Opinioni / Argomenti: Musei - Patrimonio
Da qualche tempo nei musei italiani è possibile fare fotografie. Ma non c'è da esserne granché contenti. Ecco cinque motivi per non fare foto al museo.
Come tutti ormai sappiamo, il Decreto Cultura fortemente voluto dal ministro Dario Franceschini ha abolito il divieto di scattare fotografie all’interno dei musei, a certe condizioni (assenza di scopo di lucro, immagini realizzate per fruizione personale, e via dicendo): a questo link potete approfondire la questione e conoscere più da vicino il nostro punto di vista. L’abolizione del divieto ha scatenato, com’era prevedibile, entusiasmi a non finire. Ma, come spesso accade quando si tratta di cultura, l’Italia sconta un ritardo culturale nei confronti del resto del mondo: e il caso delle foto nei musei non costituisce un’eccezione. Pertanto, mentre il resto del mondo si interroga se sia opportuno continuare a permettere ai visitatori dei musei di scattare foto, l’Italia dimostra di non nutrire interesse per il dibattito e approva una norma, redatta peraltro in modo sconclusionato e confusionario, che permette a chiunque di scattare foto nei musei. Evidentemente il ministro Franceschini non legge i blog e le testate straniere (e comunque, ci saremmo enormemente stupiti del contrario).
Dal momento che probabilmente siamo tra i pochissimi (se non gli unici) in Italia a non vedere di buon occhio questa misura da poco introdotta, cerchiamo di comprendere per quale motivo è opportuno non fare fotografie nei musei, o comunque farle con molta parsimonia. Sia chiaro: non vogliamo apparire come quelli del divieto più assoluto. Anche a noi è capitato di fare foto dentro ai musei. Ma in ogni caso sempre laddove ci era stato concesso, sempre premurandoci che la sala in cui scattavamo la foto fosse completamente vuota, sempre a debita distanza dalle opere d’arte, e sempre attenendoci alle regole del museo (per esempio, foto senza flash). E non neghiamo che tra il pubblico del museo ci sia anche chi abbia urgente necessità di scattare fotografie: per documentare un’immagine irreperibile in rete o sui cataloghi più aggiornati, per condurre uno studio o una ricerca, per documentare un evento (una mostra, una serata) di cui si vuol dare notizia. Ma di certo, questi casi non riguardano che una piccola parte del pubblico dei musei.
Quanto alla promozione che un museo riceverebbe, intanto ci sarebbe da capire come le grandi gallerie (come Uffizi, Louvre e simili), già famose di per sé, potrebbero trarre giovamento da centinaia e migliaia di scatti sempre identici, perlopiù realizzati da fotografi improvvisati, senza arte né parte. Sarebbe invece interessante valutare l’impatto delle fotografie dei visitatori sulla promozione dei piccoli musei: tuttavia, non essendo state fatte indagini in tal senso, non possiamo stabilire con certezza se le fotografie dei visitatori servano davvero per promuovere un museo. Tuttavia, caro lettore o cara lettrice che visiti i musei, devi sapere che cercare di osservare le opere d’arte trovandosi in mezzo a una folla dotata di macchine fotografiche con obiettivi telescopici, tablet ingombranti e smartphone per scattare selfie a ripetizione, è un’esperienza davvero terribile. Ed è terribile anche per chi scatta le foto. Ti diamo quindi cinque validi motivi per non scattare foto quando vai al museo.
- Ti distrae. Pensa al tempo che perderesti per: estrarre la macchina/tablet/smartphone dalla custodia, configurare il tuo armamentario per lo scatto, cercare l’inquadratura giusta, aspettare di non avere nessuno davanti all’opera, scattare la fotografia, verificare sullo schermo del dispositivo se è venuta bene, eventualmente scattarla di nuovo, fare le nuove verifiche del caso, dichiarare lo scatto soddisfacente, riporre l’armamentario. Non pensi che sia molto meglio investire tutto questo tempo per lasciarsi trasportare dall’opera d’arte che stai osservando e cercare di capirla meglio?
- Disturbi gli altri. Bloccare tutta una sala perché devi necessariamente scattare una foto a un dipinto (o, ancora peggio, perché vuoi fartici un selfie davanti), è un’attività che reca un grandissimo disturbo agli altri. Perché devi impedire a un altro visitatore di osservare comodamente un’opera, solo perché tu vuoi egoisticamente fare una fotografia? Evita quindi di fare foto se ci sono altre persone con te. E sappi che non c’è cosa più insopportabile, mentre osservi un dipinto in un museo, del sentire qualcuno che ti chiede se ti puoi spostare, perché quel qualcuno sente l’irrefrenabile urgenza di scattare una foto proprio al dipinto che tu stai osservando.
- Le foto non vengono bene. Tanto per cominciare, tu non sei né Henri Cartier-Bresson, né Man Ray, né chi preferisci. E se tu godessi di grande fama nel mondo della fotografia, di sicuro riceveresti la chiamata del museo per fare delle foto come si deve: avresti tutto il tempo per pensare agli scatti e tutta la strumentazione adeguata. Nelle situazioni normali, devi sapere che molte sale di molti musei godono di scarsa illuminazione, le fotografie con il flash sono quasi sempre proibite (spesso anche laddove le foto vengono consentite), e sicuramente il tuo telefono cellulare o il tuo tablet non ti consentono di realizzare degli scatti memorabili. Ti sembra dunque il caso di perdere tempo a scattare fotografie che verranno buie, sfocate, mosse (perché magari ci sarà sicuramente qualcuno che ti spinge)?
- Passare tutta la visita a fare foto è tremendamente kitsch. Diciamoci la verità: da sempre abbiamo preso in giro i turisti in canottiera e ciabatte con quelle macchinone sempre attaccate al collo e che passano l’intera vacanza a fare foto a qualsiasi cosa. E da quando esistono gli smartphone, troviamo insopportabili (e spesso anche terribilmente stupidi) quelli che hanno sempre gli occhi fissi sullo schermo e si scattano selfie frenetici uno dopo l’altro. Non vorrai mica far parte anche tu di queste poco invidiabili categorie?
- Il più delle volte non ti serve per conservare un ricordo. Per tantissimi turisti, il museo è un ambiente non familiare, perché quando sono a casa loro è molto raro che vadano a visitare un museo. Succede anche da noi, ovviamente: conosciamo persone che hanno visitato i più remoti musei negli Stati Uniti o nel Sudamerica, ma non hanno mai visitato, per esempio, il Museo Diocesano di Massa. Ed essendo un ambiente non familiare, la fotografia non è più un mezzo per avvicinarsi all’opera d’arte, ma diventa un mezzo per passare il tempo (perché lo scattare fotografie è un’attività familiare). Capita spessissimo di vedere persone che entrano in una sala, dànno qualche occhiata rapida ai dipinti, spesso senza neppure preoccuparsi di sapere cosa rappresentino e chi li abbia realizzati, fanno una manciata di scatti, e passano alla sala successiva. I fautori della foto a tutti i costi dovrebbero spiegarci in che modo questi visitatori hanno un engagement maggiore con le opere d’arte e quale ricordo conserveranno delle opere.
Con questo, come detto sopra, non vogliamo passare per quelli del tutto contrari alle fotografie nei musei. Basterebbe solo seguire semplici suggerimenti per fare in modo che l’esperienza (propria e altrui) risulti piacevole. Quindi:
- Non disturbare gli altri. Se c’è chi vuole godere del dipinto senza avere la noia di spostarsi perché tu vuoi fare una foto, è giusto rispettarlo. Se proprio devi fare una foto a quel dipinto, aspetta che la sala si sia svuotata. Se la sala non si svuota, evidentemente è perché quel dipinto è molto famoso o molto gettonato, e in rete troverai delle ottime riproduzioni (sicuramente migliori della tua).
- Evita le foto di rito, che ti qualificano in una frazione di secondo. Non è necessario che tu ti faccia una fotografia in posa con la Gioconda per far sapere ai tuoi amici che sei stato al Louvre. Lo puoi benissimo dire a voce. O se vuoi per forza fornire testimonianza fotografica, puoi benissimo farti una foto in una sala meno affollata.
- Se vedi che le prime foto non vengono bene, non insistere. Se gli ambienti hanno poca luce, se hai persone che ti passano davanti in continuazione, se la tua partner non si è pettinata bene, se il tuo partner assume pose poco fotogeniche, non insistere e riponi i tuoi attrezzi in luoghi consoni (borse, borselli, tasche e quant’altro).
- Rispetta le regole del museo. Se il museo ti dice che non puoi fare fotografie, non insistere e attieniti alle regole. Se il museo ha redatto un regolamento, ci saranno sicuramente dei motivi molto validi.
- Cerca di dare il buon esempio. Prova a lasciarti trasportare dalle opere, prova a comprenderne il significato, cerca di percepire la passione che la tua guida trasmette nello spiegarti il capolavoro che stai osservando. Gli altri che sono nella stessa sala con te, saranno portati a fare la stessa cosa che fai tu.
Cerchiamo di far sì che la visita al museo non diventi una situazione insopportabile e insostenibile, e cerchiamo di far sì che di questa visita, alla fine, ci rimanga qualcosa. Lo ha scritto bene lo storico dell’arte Michael Savage in un suo recente articolo sul tema: “la risposta democratica a questi argomenti consiste nel pensare che tutti possano apprezzare la grande arte. Ed è molto più facile dare il via a questo processo lasciando a casa la propria macchina fotografica”.
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L'autore di questo articolo: Federico Giannini
Giornalista d'arte, nato a Massa nel 1986, laureato a Pisa nel 2010. Ho fondato Finestre sull'Arte con Ilaria Baratta. Oltre che su queste pagine, scrivo su Art e Dossier e su Left.
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