San Giorgio e la principessa

Autore: Paolo Uccello
1456 circa
Londra, National Gallery

Il 15 giugno del 1397, a Firenze, nasceva Paolo di Dono, meglio noto come Paolo Uccello, uno dei più grandi artisti della storia dell'arte, artista di formazione tardogotica ma appassionatamente interessato alle novità rinascimentali: la sua arte è un caso particolarmente unico, perché Paolo Uccello, ossessionato dagli studi prospettici, arrivò a risultati quasi surrealisti e di eccezionale modernità, pur con la loro base tardogotica.

Il San Giorgio e la principessa che si conserva alla National Gallery di Londra è un ottimo esempio di come in Paolo Uccello permanessero atmosfere fiabesche legate ancora al gusto gotico cortese. L'opera, realizzata attorno al 1456, è arrivata nella sua sede attuale nel 1959 dopo aver vagato per collezioni private. Non abbiamo prove documentarie sul fatto che si tratti di un dipinto di Paolo Uccello, ma al giorno d'oggi la critica è concorde nell'attribuirlo al grande artista fiorentino. In passato, tra coloro che ne rifiutarono l'attribuzione a Paolo Uccello, ci fu Berenson, che preferì assegnare l'opera a un pittore contemporaneo, Giovanni di Francesco di Giovanni del Cervelliera.

La storia di san Giorgio che libera la principessa dal drago era particolarmente in auge nel Medioevo in quanto incarnava alla perfezione i valori cortesi di cavalleria, coraggio, intrapredenza, e san Giorgio era visto come l'eroe senza macchia (un po' come il principe delle favole) che salva la principessa dall'essere mostruoso che la minaccia: si tratta, del resto, di un topos, ovvero di una situazione comune, dei romanzi e dei racconti cortesi (oltre che delle fiabe!). San Giorgio, in armatura contemporanea, arriva sopra il suo destriero bianco e trafigge l'orrendo drago con una lancia, il tutto mentre la principessa osserva la scena, tenendo però il drago al guinzaglio. Sullo sfondo, a sinistra vediamo l'antro del drago, e a destra una tempesta.

La tempesta simboleggia l'intervento divino che aiuta san Giorgio: l'occhio della tempesta infatti si trova in precisa corrispondenza con la lancia di san Giorgio (non dimentichiamo che il geometrismo, ovvero l'interesse per le leggi geometriche del dipinto, era fondamentale nell'arte di Paolo Uccello, dunque questo particolare non è casuale). Non sappiamo invece il senso del particolare del guinzaglio: è anche però probabile che si tratti di una catena che, in realtà, lega la principessa al drago. L'interesse di Paolo Uccello per la prospettiva si evince invece dalle siepi che decorano il terreno e che sono, appunto, scorciate secondo una prospettiva centrale che però non è scientifica, ma è intuitiva.

L'atmosfera fiabesca è resa anche da certi particolari che fanno apparire la scena tutt'altro che cruenta ma, piuttosto, la alleggeriscono. È il caso per esempio della sottile lancia di san Giorgio, che sarebbe inefficace nella realtà in quanto troppo fragile, oppure della gestualità pacata e serena della principessa, che ha la pelle bianchissima e sublima la bellezza e l'amore che, secondo i valori cortesi, la donna incarna. E tutto questo conferisce al dipinto uno splendore senza tempo!

15 giugno 2014
Scopri l'arte di Paolo Uccello: https://www.finestresullarte.info/Puntate/2009/06-paolo-uccello.php

San Giorgio e la principessa di Paolo Uccello

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