L'Italia restituisce alla Croazia un libro del XVII secolo rubato più di trent'anni fa

L’Italia dimostra ancora il suo impegno nella restituzione delle opere trafugate ai legittimi proprietari facendo tornare in Croazia un importante libro del XVII secolo che era stato rubato dalla Biblioteca Universitaria di Zagabria più di trent’anni fa, nel 1997. Il volume è un trattato seicentesco sull’osservazione della luna, intitolato Hevelii Johannis Selenographia: risale al 1647 ed è un’opera dell’astronomo polacco Jan Heweliusz (Danzia, 1611 - 1687), latinizzato in Johannis Hevelius. Si tratta di un libro prezioso anche per il suo ricco apparato iconografico, con precise illustrazioni della luna che venivano pubblicate pochi decenni dopo gli studi di Galileo Galilei.

La cerimonia di restituzione si è tenuta ieri all’Ambasciata della Repubblica di Croazia in Italia: erano presenti il generale di brigata Fabrizio Parrulli, comandante del nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, e l’ambasciatore croato Jasen Mesic. Il libro era nelle mani di un ricettatore residente in provincia di Frosinone e fa parte di un gruppo di libri sequestrati dai Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli nell’ambito di un’attività investigativa finalizzata all’identificazione dei ricettatori di beni provento dei furti in danno di biblioteche statali ed istituti religiosi nazionali ed esteri. L’indagine ha permesso di ricostruire il percorso di questa e di diverse altre opere librarie: dal furto alla commercializzazione nei mercati antiquariali della provincia di Roma (soprattutto in quello di Porta Portese) e anche attraverso varie piattaforme internet, dedicate alla vendita di libri antichi.

Gli investigatori, procedendo con un’analisi comparata delle immagini del bene recuperato e con quelle censite nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti (la più grande banca dati al mondo di opere d’arte rubate), hanno subito individuato il libro, il cui furto, segnalato peraltro dalle autorità croate all’Italia (completo di tutti gli elementi identificativi dell’opera), risultava censito e lo rendeva oggetto di ricerca. Così, grazie alle informazioni contenute nella banca dati, anche a distanza di oltre trent’anni, il trattato di Heweliusz, che si riteneva ormai disperso, farà finalmente ritorno a casa.

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