Il Metropolitan Museum of Art annuncia un accordo di prestiti con la Regione Siciliana

Il Metropolitan Museum of Art di New York ha annunciato un nuovo accordo di collaborazione con la Regione Siciliana, che prevede prestiti a lungo termine di capolavori antichi al museo e prestiti triennali tra il Metropolitan Museum of Art e il Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” di Palermo.

“Il Metropolitan Museum of Art è onorato di approfondire la sua collaborazione di lunga data con l’Italia attraverso questo nuovo accordo, che ci consente di mostrare antichi tesori al pubblico e agli studiosi qui a New York e a Palermo”, ha dichiarato Max Hollein, direttore del Metropolitan Museum of Art.

“Questo scambio di importanti prestiti preannuncia una nuova era di collaborazione tra il Metropolitan Museum of Art e il Museo Archeologico ’Antonino Salinas’ a Palermo. Non vedo l’ora di promuovere la nostra partnership con nuovi progetti negli anni a venire”, ha dichiarato Seán Hemingway, Curatore responsabile del Dipartimento di Arte Greca e Romana del Metropolitan.

“La collaborazione con il Metropolitan Museum of Art consolida l’importante ruolo che il Museo Salinas ha assunto negli ultimi anni nell’ambito dei rapporti tra le istituzioni culturali internazionali”, ha aggiunto Caterina Greco, direttrice del Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” di Palermo. “Relazioni che, oltre allo scambio di opere, mirano a costruire ’comunità scientifiche’ ispirate a criteri di autentica reciprocità”.

Il Metropolitan Museum of Art ha attualmente in mostra una selezione di importanti opere del Museo “Antonino Salinas” di Palermo che saranno visibili per i prossimi tre anni. L’allestimento sottolinea l’importanza dell’antico patrimonio culturale della Sicilia e valorizza l’arte delle principali regioni greche durante il periodo arcaico da parte del Metropolitan Museum of Art. Sono ora in prestito una metope in pietra calcarea (480–470 a.C. circa); un altare in terracotta, o arula (primo quarto del V secolo a.C.); e una lucerna in marmo scolpito (inizio VI secolo a.C.). Provengono tutti dai primi scavi a Selinus (l’odierna Selinunte) e focalizzano l’attenzione su un sito significativo che è stato scavato dal 2006 dal New York University Institute of Fine Arts in collaborazione con la Regione Siciliana.

Il Dipartimento di Arte Greca e Romana del Metropolitan Museum of Art ha prestato invece quattro brocche cipriote al Museo “Antonino Salinas”. Questi oggetti, della collezione Cesnola di arte cipriota, risalgono al 750 - 600 a.C. circa.

La metope in prestito al Metropolitan Museum of Art fu scoperta nel 1890 e un tempo apparteneva a un tempio sconosciuto sull’Acropoli. Scolpito in rilievo, raffigura Eos, dea dell’Aurora, che seduce il bel giovane Kephalos. La scena coglie l’attimo prima del suo rapimento, come si evince dall’arula, anch’essa in prestito. Scene di Eos che inseguono giovani uomini sono molto diffuse nella pittura vascolare greca, ma l’uso del tema per la decorazione architettonica e le arule è unico in Sicilia. L’arula in terracotta e la lampada di marmo furono scoperte rispettivamente nel 1905 e nel 1903 in un santuario rurale a circa mezzo miglio a ovest dell’Acropoli di Selinus, dedicato alla deaDemetra Malophoros. Entrambi gli oggetti venivano probabilmente utilizzati nei rituali e probabilmente erano offerte votive. La lucerna marmorea, con bocchetta a forma di testa femminile, potrebbe essere stata accesa durante riti religiosi legati al culto di Demetra. Scolpite nel marmo estratto nelle isole greche, queste lampade furono probabilmente realizzate in Grecia ed esportate attraverso il Mediterraneo.

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