A Imola una grande mostra ripercorre l'intera carriera di Bertozzi&Casoni


S’intitola “Bertozzi&Casoni. Tranche de vie” la grande rassegna che, nella città del celebre duo della ceramica, Imola, ripercorre su tre sedi (Palazzo Tozzoni, Museo San Domenico e Rocca Sforzesca) l’intera storia della grande coppia di artisti.

Una grande mostra dedicata a Bertozzi&Casoni nella città del grande duo della ceramica, Imola. S’intitola Bertozzi&Casoni. Tranche de vie la rassegna che, su tre sedi, ripercorre per intero la vicenda del duo formato da Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, 1957) e Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, 1961 – Imola, 2023) con un evento che coinvolge tutti e tre i musei pubblici imolesi: Palazzo Tozzoni, Museo San Domenico e Rocca Sforzesca. Curata da Diego Galizzi, direttore di Imola Musei, la mostra, in programma dal 28 ottobre 2023 al 18 febbraio 2024, è organizzata dal Comune di Imola – Imola Musei, grazie al supporto di diversi soggetti locali tra i quali la Cooperativa Ceramica di Imola, partner principale del progetto. Finestre sull’Arte è media partner del progetto.

Al centro del progetto espositivo, la sezione eponima, Tranche de vie, che prende forma nei sontuosi saloni di Palazzo Tozzoni, dimora nobiliare settecentesca che sin dagli anni Settanta è entrata a par parte, completa di tutti gli arredi, del patrimonio pubblico della città e che oggi è una interessantissima casa-museo aperta al pubblico. Qui le opere di Bertozzi&Casoni dialogano con gli ambienti e le suppellettili originali del palazzo, in un percorso di evocazione e riattualizzazione della vita quotidiana dei conti Tozzoni, che commissionarono il palazzo nella prima metà del Settecento all’architetto Domenico Trifogli, attraverso le spiazzanti trovate creative del duo artistico. La propensione allo stupore, l’innato senso di ironia e il linguaggio orientato a una mimesis spericolata e accattivante trovano in questo scenario un’occasione unica per slanciarsi in un mirabile gioco di scambio tra realtà e finzione.

Bertozzi&Casoni. Foto: Lorenzo Palmieri
Bertozzi&Casoni. Foto: Lorenzo Palmieri

Se la sezione della mostra allestita a Palazzo Tozzoni rappresenta il cuore del progetto espositivo, l’istallazione alla Rocca Sforzesca, intitolata La morte dell’eros assume invece il valore di un punto culminante dal punto di vista visivo e emotivo. Sotto la secolare volta in mattoni della torre sud-est della rocca, immerso in un’atmosfera spoglia e austera, si consuma il suicidio di Eros, raffigurato dagli artisti in forma di fauno, emblema della pulsione erotica. La morte dell’eros rappresenta uno dei progetti più lunghi e travagliati di Bertozzi&Casoni: concepita già nel 2000, l’opera ha rappresentato per anni una vera sfida inventiva e tecnica per gli artisti, cui si è speso soprattutto Stefano Dal Monte Casoni, recentemente scomparso. Il compimento dell’impresa ora, a pochi mesi dalla perdita di una delle due anime della “ditta del bersaglio”, è un significativo segnale di quanto tra i due artisti si sia portata a compimento una sorta di osmosi creativa, grazie alla quale, ancora, tutto è possibile.

Il legame tra Imola e Bertozzi&Casoni ha poi trovato occasione di ulteriore consolidamento con la donazione del 2022 a Imola Musei di un gruppo particolarmente significativo di opere, ora collocate nel percorso permanente del Museo San Domenico, dove va in scena la terza sezione della rassegna, In nuce. Tra le opere spicca la monumentale scultura Scegli il paradiso (1997), un lavoro tra i più noti e paradigmatici, unanimemente riconosciuto come lo snodo fondamentale a partire dal quale le sperimentazioni di Bertozzi&Casoni hanno iniziato a calcare terreni fino ad allora inesplorati. In nuce, allestita nel quadriportico del Museo San Domenico, contrariamente alla sezione quella di Palazzo Tozzoni è un percorso tutto improntato alla narrazione. Una mostra inedita, che per la prima volta vuole raccontare Bertozzi&Casoni prima di Bertozzi&Casoni, prima cioè che la messa a punto di quel linguaggio così originale e di rottura che oggi caratterizza inequivocabilmente il duo imolese facesse erompere la loro proposta artistica in qualcosa di più ampio e universalmente riconosciuto. Ricca di una sessantina di pezzi, la mostra mette in luce le ricerche e le fasi espressive degli artisti a partire dai primi anni Ottanta fino all’incirca alla metà degli anni Novanta, ovvero la parte solitamente meno esposta del loro percorso artistico. Punto d’approdo della mostra è la svolta degli anni 1997-98, a cui Bertozzi&Casoni giungono con opere che si fanno via via più monumentali e aperte a materiali nuovi e a lavorazioni più complesse. Lavoro emblematico di questo passaggio a una nuova fase è appunto Scegli il paradiso del 1997, opera piena di significati simbolici. A chiudere idealmente il percorso è la Madonna col tosaerba nel giardino del Paradiso, che si offre al pubblico come anticipazione di una nuova avventura creativa.

Bertozzi&Casoni, Brunelli (1988-89; terraglia bianca e nera smaltata)
Bertozzi&Casoni, Brunelli (1988-89; terraglia bianca e nera smaltata)
Bertozzi&Casoni, Go-Go (1989; maiolica dipinta)
Bertozzi&Casoni, Go-Go (1989; maiolica dipinta)
Bertozzi&Casoni, Scegli il paradiso (1997; ceramica policroma, altezza 196 cm). Foto: Bernardo Ricci
Bertozzi&Casoni, Scegli il paradiso (1997; ceramica policroma, altezza 196 cm). Foto: Bernardo Ricci
Bertozzi&Casoni, Adesso (2009, ceramica policroma). Foto: Nazario Spadoni
Bertozzi&Casoni, Adesso (2009; ceramica policroma). Foto: Nazario Spadoni
Bertozzi&Casoni, Macaco dell’arte (2019; ceramica policroma). Foto: Elena Bandini
Bertozzi&Casoni, Macaco dell’arte (2019; ceramica policroma). Foto: Elena Bandini
Bertozzi&Casoni, Per Morandi (2020; ceramica policroma). Foto: Nazario Spadoni
Bertozzi&Casoni, Per Morandi (2020; ceramica policroma). Foto: Nazario Spadoni
Bertozzi&Casoni, Architettura e design (2023; ceramica policroma). Foto: Nazario Spadoni
Bertozzi&Casoni, Architettura e design (2023; ceramica policroma). Foto: Nazario Spadoni
Bertozzi&Casoni, Paulista (2023; ceramica policroma). Foto: Nazario Spadoni
Bertozzi&Casoni, Paulista (2023; ceramica policroma). Foto: Nazario Spadoni

“Con questa mostra”, evidenzia l’Assessore alla cultura, Giacomo Gambi, “la città che da più di quarant’anni è la sede delle loro creazioni vuole dedicare a Bertozzi&Casoni un importante e doveroso tributo, facendo dei propri musei civici il teatro di un evento espositivo diffuso che ne celebra il genio artistico e ne racconta, quasi in qualità di testimone, il percorso che li ha portati a crescere e affermarsi”.

“Bertozzi&Casoni si sono imposti nel panorama dell’arte contemporanea come dei veri rule breakers, capaci di scardinare regole e preconcetti, e di rivoluzionare il modo stesso di intendere la ceramica artistica”, spiega il curatore Diego Galizzi. “Una visione, la loro, di enorme attualità e importanza, che attraverso la meraviglia mette in discussione le nostre categorie mentali e ci interroga continuamente. Ciò che a Palazzo Tozzoni si mette in scena non è una mostra tradizionale, piuttosto una installazione corale orientata allo spaesamento, dove gli attori chiamati a dar voce a questo “laboratorio del dubbio” sono, insieme, gli arredi, le suppellettili e le opere d’arte proprie della casa-museo, e i selezionati lavori di Bertozzi&Casoni”. Opere che rappresentano all’incirca l’ultimo ventennio della loro attività e per le quali sono noti in tutto il mondo: le variegate forme di vanitas, gli accumuli di scarti della vita quotidiana, le pile di ossa, le impreviste irruzioni di animali spesso rappresentati come beffardi reduci che si ergono sulle reliquie della nostra società consumistica.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraBertozzi&Casoni. Tranche de vie
CittàImola
SedeRocca Sforzesca
DateDal 28/10/2023 al 18/02/2024
ArtistiBertozzi & Casoni
CuratoriDiego Galizzi
TemiArte contemporanea, Ceramica, Bertozzi & Casoni, Giampaolo Bertozzi, Stefano Dal Monte Casoni

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