Genova, Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Musei d'Italia

2012, Prima puntata

Per la prima puntata della rubrica "Musei d'Italia", Ilaria ci porta a Genova, alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola. Un'antica dimora nobiliare, con arredi ancora intatti, vi farà rivivere le atmosfere della Genova dei dogi e in più vi proporrà grandi capolavori di artisti liguri come Ludovico Brea, Luca Cambiaso, Bernardo Strozzi, Domenico Fiasella, il Baciccio e Domenico Piola e di maestri famosi in tutto il mondo come Antonello da Messina, Giovanni Pisano, Gentileschi, Rubens, Van Dyck.


Benvenuti a questa prima puntata della nostra nuova rubrica! E per iniziare ho pensato di farvi conoscere meglio una città, a mio parere molto carina, che si associa immediatamente alla Lanterna, il suo suggestivo faro, e all’Acquario più famoso d’Italia, che si trova nel complesso del Porto Antico.
Sì, esatto, proprio Genova!

Ilaria all'ingresso di Palazzo Spinola
Ilaria all'ingresso di Palazzo Spinola... si vede che eravamo sotto Natale?

In effetti, quando si visita per la prima volta questa città, si rimane quasi increduli per la ricchezza artistica e culturale che offre, specialmente se si percorre via Garibaldi, un tempo Strada Nuova, i cui palazzi sono stati riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO insieme agli altri edifici del complesso dei Rolli sparsi in tutta la città.
Palazzi rinascimentali affrescati o decorati a stucco vi accolgono nei loro saloni nobiliari, impreziositi da bellissime opere d’arte realizzate dai più famosi artisti italiani, principalmente genovesi, ma anche stranieri.

Uno di questi è Palazzo Spinola, dal nome degli ultimi proprietari, gli Spinola appunto. Questi, insieme alle famiglie nobili che lo abitarono precedentemente, nell’ordine i Grimaldi, i Pallavicino e i Doria, vi hanno lasciato gli arredi e una bellissima collezione di dipinti, opere di Bernardo Strozzi, Luca Cambiaso, Domenico Piola, Domenico Fiasella, Antonello da Messina, Luca Giordano, ma anche artisti come Pieter Paul Rubens e Anton Van Dyck. Proprio Rubens, all’inizio del Seicento, rimase colpito dal susseguirsi di quelle meravigliose dimore, tanto da farne una serie di incisioni intitolata “I Palazzi di Genova” per proporle come modello in tutta Europa.

La visita al Palazzo dura circa un’ora ed è accompagnata, in modo da far entrare un discreto gruppo di persone tutte insieme. Infatti, per ragioni conservative, possono entrare solo un certo numero di persone alla volta, circa una trentina, e la visita si svolge obbligatoriamente con l’accompagnatore. Per mia esperienza, i gruppi hanno sempre un ritmo maggiore rispetto al mio e a quello di Federico (infatti siamo stati invitati ad accelerare il passo per riuscire a stare col gruppo, ma a noi piace osservare e ammirare bene le opere nei loro dettagli, leggere i pannelli descrittivi con attenzione e quindi siamo molto lenti!).

Entrando si ha l’impressione di essere in una nobile dimora del Sei-Settecento, grazie alla presenza di mobili, suppellettili, lampadari molto belli e di classe, il tutto immerso fra i colori del rosso e dell’oro, che si alternano nelle tappezzerie delle diverse sale. Ovviamente alle pareti non potevano mancare straordinari dipinti, generalmente a carattere religioso. Molto suggestivo è l’Adorazione dei pastori di Giovanni Battista Gaulli, detto il Baciccio, in cui Gesù Bambino al centro della scena emana una luce propria che illumina tutti i personaggi della Natività che si stringono attorno a lui, creando un’atmosfera molto calda e familiare.

Salendo al secondo piano, nelle sale Maddalena Doria, troviamo ambienti simili a quelli del primo piano, anch’essi con mobili, lampadari e tappezzerie sulle tonalità del rosso, oro e verde. Anche qui si possono ammirare dipinti per la maggior parte a tema religioso.
Personalmente mi ha colpito molto la Vergine addolorata di Bernardo Strozzi: la Vergine porta le mani al volto in un’espressione malinconica e di dolore interiore, e una luce particolare, tipica dello stile dell’artista, la illumina partendo da una sorta di alone che le circonda la testa.

Gli ultimi due piani presentano un aspetto molto differente rispetto ai precedenti, poiché sono stati ristrutturati in seguito alla loro distruzione dovuta a un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale, quindi nessuna tappezzeria, nessun mobile pregiato, ma semplici pareti bianche. Le vere ricchezze sono appese. Attualmente questi due piani sono sede della Galleria Nazionale della Liguria. Un maestoso Ritratto equestre di Giovanni Carlo Doria di Rubens, maestoso sia per le sue dimensioni sia per la sua bellezza, ci accoglie in queste sale, ma similmente non sono trascurabili altre importanti opere d’arte, su tutti l’Ecce Homo di Antonello da Messina ma anche l’Ascensione di Ludovico Brea, il Sacrificio di Isacco di Orazio Gentileschi e la Giustizia di Giovanni Pisano.

L’ultimo piano è dedicato alle ceramiche e alle veilleuse (particolari recipienti in porcellana che contenevano al loro interno una candela e servivano per scaldare le vivande). Una cosa curiosa di questo magnifico palazzo è la presenza di una cucina, proprio perché è inusuale trovarla in un museo!
Un museo che si rivelerà una sorpresa per chi non conosce le bellezze artistiche di Genova.




Informazioni utili



La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola si trova nel centro storico di Genova, in Piazza Pellicceria 1, ed è facilmente raggiungibile (pochi minuti a piedi dal Porto Antico). I parcheggi in centro a Genova sono pressoché tutti a pagamento e il Palazzo si trova in area pedonale (consigliamo caldamente i mezzi pubblici). Il sito web è www.palazzospinola.it: potrete trovare tutte le info su orari e biglietti oltre all'elenco delle opere.


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Ilaria Baratta








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