Realizzata da Carlo Dolci, uno dei maggiori esponenti del Seicento fiorentino, questa Maddalena risale probabilmente a un periodo compreso tra il 1660 e il 1670 ed è conservata presso la Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.
È raffigurata in atto di pregare: lo sguardo è rivolto verso il cielo, la bocca è socchiusa, proprio come se stesse pronunciando la sua preghiera, le mani sono incrociate sul petto e una delle due tiene uno dei classici attributi di santa Maria Maddalena, il vaso di unguento, con il quale, secondo la tradizione evangelica, avrebbe lavato Gesù.
Troviamo spesso la Maddalena vestita con abiti logori, simbolo della sua penitenza. Qua invece è riccamente abbigliata con un vestito confezionato secondo la moda del tempo, e decorato con ricami a motivo floreale. L'arte del Seicento fiorentino fu infatti una delle più lussuose di tutti i tempi, e la sontuosità era del tutto normale perché doveva soddisfare i gusti di una delle committenze più ricche (nonché la più raffinata) d'Europa, quella della Firenze medicea.
Il volto aggraziato, l'atteggiamento devoto, il senso quasi mistico del dipinto sono caratteristiche tipiche della pittura religiosa di Carlo Dolci, particolarmente portato a dipinti connotati da una religiosità intima e devota, soprattutto quando si trattava di realizzare opere per la devozione privata come nel caso di questa Maddalena.
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