Aron Demetz arriva nella chiesa di San Cristoforo a Lucca con la personale “Art Beat”

Dall’11 giugno all’11 luglio 2021, la chiesa di San Cristoforo a Lucca ospita la personale dello scultore altoatesino Aron Demetz (Vipiteno, 1972) intitolata Art Beat. Demetz, uno dei maggiori scultori italiani contemporanei, e tra i massimi artisti mondiali della scultura in legno, arriva in Toscana con una mostra appositamente concepita per gli spazi della meravigliosa chiesa romanica di via Fillungo, con un percorso espositivo rispettoso e calibrato sulla dimensione architettonica e rituale dell’edificio religioso.

La mostra, curata da Mauro Daniele Lucchesi e Alessandro Romanini, e promossa dall’Associazione Culturale Quattro Coronati, ruota attorno a un’installazione multimediale di dimensioni monumentali (AraCor o l’eco della cenere, di 515 x 345 x 110 cm), un altare in legno carbonizzato, “alimentato” da un video che riproduce un cuore pulsante che diffonde il relativo battito amplificato negli spazi della chiesa. L’installazione, integrata da altre sette sculture realizzate con vari materiali e in varie dimensioni, scandisce un percorso espositivo che, in linea con la poetica che ha reso Demetz famoso a livello internazionale, intende promuovere nello spettatore una riflessione che vada oltre la mera contemplazione. Il titolo “Art Beat” (gioco di parole in inglese tra “heartbeat”, “battito cardiaco” e “art beat”, “battito dell’arte”) fa riferimento a un ipotetico “battito d’arte” assimilabile ad una pulsazione vitale di un cuore. In mostra, le varie forme espressive, e in particolare quelle plastiche, contribuiscono in maniera determinante, in questa specifica congiuntura storico-sociale caratterizzata dal distanziamento, a restituire un entusiasmo e una spinta alla relazione collegiale e al contatto, oltre che alla valorizzazione della dimensione del pensiero e spirituale.

Aron Demetz arriva con il suo progetto per la chiesa di San Cristoforo a Lucca dopo un ciclo di importanti mostre in spazi pubblici e privati, sia a livello nazionale che internazionale. Nel corso degli ultimi anni le opere di Demetz sono state ospitate in spazi come il Museo Macro a Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Ducan Gallery di Lipsia, il Canary Wharf di Londra, lo spazio Zilart di Mosca, il Pac di Milano, il National University Museum di Taiwan, la Terreno Baldio Gallery di Città del Messico, il Museo di Arte Moderna di Cluj e il Museo Lavazza di Torino. Nel 2020 ha inaugurato nel centro di Bolzano il monumento dedicato a Ötzi, la celebre mummia del Similaun. La mostra lucchese rappresenta anche un’occasione per osservare da vicino le opere di Demetz, che da molti anni vengono individuate dalla critica e dalle personalità accademiche come la perfetta sintesi fra la perizia nella realizzazione formale e la dimensione di elaborazione concettuale, approfondita, oltre che attraverso la sua esperienza artistica, anche con lo studio continuo e con la sua attività di docente presso Accademie di Belle Arti come Carrara e Venezia.

“Le sculture di Demetz nella chiesa di San Cristoforo”, spiegano Mauro Daniele Lucchesi e Alessandro Romanini, “rappresentano allo stesso tempo sia formalmente che tematicamente una riflessione sulla figura umana e su quella rituale-spirituale, declinate nei vari materiali. Legate a vario titolo a quella dimensione archetipica junghiana, strettamente connesse alla memoria collettiva, ricettacolo di valori in cui tutta l’umanità si riconosce, le opere amplificano a dismisura il loro impatto, dialogando in maniera sinergica con l’architettura della chiesa, potenziando l’atmosfera spirituale dell’insieme”.

La mostra è a ingresso libero e apre dal martedì alla domenica dalle ore 11 alle 13 e dalle 16 alle ore 20, l’accesso sarà nel rispetto delle norme anti-Covid con l’uso obbligatorio della mascherina, distanziamento e igienizzazione delle mani. Per informazioni tel: 3791855725 - 3922390750, pagina Facebook Associazione Quattro Coronati, e-mail: a.q.coronati@gmail.com.

Nella foto: una parte della mostra

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