A Bologna la mostra di Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa


Mimmo Paladino torna dopo molti anni ad esporre a Bologna con dipinti e sculture di grandi dimensioni che il pubblico potrà vedere a Palazzo Boncompagni dal 1° febbraio al 7 aprile 2024.

Dal 1° febbraio al 7 aprile 2024, Palazzo Boncompagni, a Bologna, presenta la nuova mostra Mimmo Paladino intitolata Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa, una rassegna che dopo Michelangelo Pistoletto, Marino Marini ed Aldo Mondino, vede un grande artista contemporaneo esporre le sue opere negli splendidi spazi cinquecenteschi del palazzo di Papa Gregorio XIII. L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Palazzo Boncompagni, celebra il 50esimo anniversario di Arte Fiera con un artista di fama internazionale che torna dopo moltissimi anni ad esporre a Bologna e che da sempre si è misurato con successo con molteplici linguaggi creativi portando in ogni ambito la sua particolare poetica. La mostra, curata da Silvia Evangelisti e realizzata con il sostegno di Emil Banca, presenterà una ventina di importanti opere, dipinti e sculture di grandi dimensioni a documentare la sua ricerca negli ultimi vent’anni. Fulcro dell’esposizione è la Sala delle Udienze Papali al cui centro sarà posta l’installazione titanica di tredici cavalli neri. Mentre due alte e ieratiche figure di Guerrieri accoglieranno i visitatori all’ingresso della Loggia coperta, dove sarà esposta anche l’incantevole installazione dei sette personaggi-ideogrammi di Respiro del 1995, insieme a un imponente Elmo di bronzo del 1998, decorato in rilievo con simboli arcani - numeri, labirinti, lettere di una lingua sconosciuta. Il percorso continua attraverso le sale interne del Palazzo, arricchito da dipinti, inclusa una nuova serie di sei Madonne nere e un grande dipinto che segna la conclusione del percorso espositivo.

La presenza dei cavalli richiama molti affreschi che caratterizzano l’iconografia del Palazzo. Nella cinquecentesca e sontuosa Sala delle udienza papali, i cavalli combattono per liberarsi ed emergere da un misterioso imprigionamento: l’artista dona loro forza vitale attraverso figure dalle forme sintetiche, che sembrano simbolicamente esaltare la condizione umana, invitando a riflettere sul modo in cui affrontiamo le difficoltà della vita. “Non vedete il nero dei cavalli come un aspetto negativo”, spiega Mimmo Paladino “Ma bensì il nero è energia e poi chi meglio di un cavallo imbizzarrito può uscire da questa grande nebbia buia”. In particolare in questo caso, essendo l’opera collocata all’interno di una grande sala affrescata e fortemente connotata, l’artista intende cambiare la struttura architettonica del luogo e al tempo stesso dialoga con il soffitto affrescato e le Storie di Davide e Golia in esse raffigurate. Le opere dell’artista incarnano una fusione tra Oriente e Occidente nella percezione del sacro, dall’antichità ai giorni nostri, trattando il mistero della natura e dell’umanità, espresso attraverso il linguaggio dell’arte. Questa poetica si riflette nei sei dipinti delle Madonne nere, esposti in una sala dedicata a Palazzo Boncompagni, trasformandoli in icone popolari, simili a quelle tradizionalmente poste lungo le strade e nelle edicole, a protezione degli individui nel corso dei secoli.

“Mimmo Paladino, artista del suo tempo, dialoga con il passato e i suoi archetipi, così come col presente evocando nelle sue opere la profonda necessità di cogliere il mistero della vita e della morte che unisce gli uomini di tutti i tempi e di oggi in particolare”, dichiara la curatrice della mostra Silvia Evangelisti “C’è, nella sua opera, il richiamo ad una sorta di ritualità simbolica ancestrale che, pur reinserita nella viva contemporaneità, rimanda ad un tempo lontano, quasi mitico anche se nelle sue opere Paladino non intende raccontare storie di miti, come dichiara egli stesso, ma piuttosto aprire immateriali finestre su un mondo altro, un mondo di immagini e riti e figure che è seppellito dentro al nostro tempo e che forse ci è appartenuto ma che ora è perduto. Di questo parlano i suoi dipinti e gli arcani e imperscrutabili personaggi delle sue sculture”.

“La mia cultura visiva”, dichiara Mimmo Paladino “Nasce da un’idea di stratificazione, con immagini figurative e non figurative, talvolta anche decorative e minime. È il paesaggio fisico e mentale del sud d’Italia, pieno di frammenti più che di immagini definite. Una storia frantumata e ricostruita una storia di passaggi e di tracce dove un frammento di testa romana si incastra con un blocco di epoca precedente. Poi vengono i longobardi che aggiungono altro ancora e allora tutto diventa un collage di elementi astratti e figurativi, oppure irriconoscibilmente figurativi. Il mio punto di riferimento non cosciente lo ritrovo proprio nella cultura del meridione, in quelle architetture ed in quelle opere fatte di segni necessari e, tuttavia, anonimi. In quella regione quando si innalzava un muro lo si faceva con ruderi di altre epoche e con frammenti dissotterrati. È da qui che nasce il segno dell’uomo trasposto in un’opera funzionale alla spiritualità”.

“La mostra di Mimmo Paladino continua la missione della Fondazione Palazzo Boncompagni di ospitare nella dimora di Papa Gregorio XIII grandi protagonisti dell’arte contemporanea che dialogano con le sale del Palazzo proponendo sempre nuove scoperte e incontri inattesi e sorprendenti tra arte, storia, cultura”, afferma Paola Pizzighini Benelli, presidente della Fondazione Palazzo Boncompagni “Siamo particolarmente felici, nel 2024 che celebra i 50 anni di Arte Fiera, di proporre una rassegna che ci porta all’interno della poetica di un artista che ha creato un nuovo paradigma per l’arte mondiale con la sua cifra che dall’arcaico ci proietta direttamente nel nostro presente e oltre. Si tratta di una visione che è anche la nostra e il successo delle mostre di questi anni e di tutte le iniziative testimonia la vitalità di Palazzo Boncompagni e il suo ruolo centrale nella vita cittadina e nazionale”.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Pendragon con le immagini delle opere fotografate allestite, testi in italiano e in inglese della curatrice Silvia Evangelisti e dell’Ingegnere Paola Pizzighini Benelli.

Informazioni pratiche

Art City - Orari di apertura 1-2-4 febbraio: dalle ore 11.00 alle ore 19.00. Orari di apertura 3 febbraio: dalle ore 11.00 alle ore 21.00 (visite guidate accompagnate dalla musica di violino in tre turni: 18.00-19.00-20.00). Modalità di accesso durante Art City: accesso limitato gratuito su prenotazione www.palazzoboncompagni.it. Orari apertura ordinaria: Da martedì a domenica 10.00-13.00 e 15.30-18.30; Chiuso lunedì. Modalità di accesso ordinario, ingresso a pagamento su prenotazione www.palazzoboncompagni.it. Biglietto intero: €12,00 – €9,00 ridotto gruppi/ Card Cultura Bologna / Touring Club Italiano;- Bambini fino a 10 anni gratis.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraMimmo Paladino nel Palazzo del Papa
CittàBologna
SedePalazzo Boncompagni
DateDal 01/02/2024 al 07/04/2024
ArtistiMimmo Paladino
CuratoriSilvia Evangelisti
TemiArte Fiera

A Bologna la mostra di Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa
A Bologna la mostra di Mimmo Paladino nel Palazzo del Papa


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