Rimini, il Museo della Città riapre rinnovate le sezioni dall’Alto Medioevo al Quattrocento


Sabato 13 aprile 2024 il Museo della Città "L. Tonini" di Rimini riapre le sezioni che vanno dall’Alto Medioevo al Quattrocento, rinnovate negli spazi e arricchite sia nella proposta artistica che in quella divulgativa.

Il Museo della Città “L. Tonini” di Rimini riapre al pubblico sabato 13 aprile 2024 le sezioni che vanno dall’Alto Medioevo al Quattrocento, rinnovate negli spazi e arricchite sia nella proposta artistica che in quella divulgativa. Viene quindi restituita ai visitatori una parte fondamentale della storia dell’arte riminese, a cento anni dalla creazione della Pinacoteca, allestita un tempo presso l’ex convento di San Francesco, poi sede dell’intero Museo fino ai tragici bombardamenti del 1943-1944.

Quattordici nuove sezioni tematiche, quattro stazioni multimediali a contenuto diversificato, più di 170 opere tra sculture, dipinti, medaglie e ceramiche per raccontare le chiese paleocristiane del territorio, la Rimini della Pentapoli e quella Comunale, la grande stagione del Trecento fino al Quattrocento malatestiano. Oltre un quarto del museo è stato rinnovato: inediti accostamenti, l’aggiornamento dell’illuminazione, l’integrazione con sistemi tecnologici. Grazie al racconto, al tempo stesso cronologico e tematico, vengono ora rievocate le storie, i luoghi, i personaggi e i protagonisti della Rimini antica. Per guardare con occhi diversi le opere già note e scoprire manufatti in alcuni casi non visibili da decenni, come il sarcofago del duca Martino e del figlio Agnello (III e VIII-IX secolo) già in Santa Colomba, o il Pluteo con croci del VI secolo, proveniente dalla chiesa dei Santi Andrea, Donato e Giustina, ricomposto per l’occasione dopo le distruzioni belliche. Esposte le sculture e anche i rilievi provenienti dalle chiese scomparse d’età paleocristiana e medievale, in particolare quelli della cattedrale di Santa Colomba; tornano a farsi ammirare, sotto una nuova luce, le preziose tavole del Trecento riminese di Giovanni, Giuliano e Pietro da Rimini, i capolavori del Quattrocento come le medaglie malatestiane di Matteo de’ Pasti, la Pietà di Giovanni Bellini e la grande tavola di Ghirlandaio. E ancora, il Giudizio Universale di Giovanni da Rimini, esposto nella sala omonima, nel contesto di un cantiere di studio diagnostico curato dall’Università Ca’ Foscari (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, assistenza tecnica di Madatec Milano) in collaborazione con il Museo e finalizzato alla conoscenza delle vicende conservative e tecniche dell’affresco strappato. In questa fase, sarà possibile ammirare da vicino il capolavoro iconico della storia dell’arte riminese.

Un grande processo di valorizzazione che rafforza l’identità civica di un luogo che custodisce, grazie alla generosità di molti, non solo le opere di proprietà comunale, ma anche quelle di proprietà statale, nonché di altri enti come la Diocesi, l’AUSL Romagna e, in particolare, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. I lavori sono stati finanziati dal Comune di Rimini, dal Ministero della Cultura e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, Piano Museale 2022 – L.R. 18/2000.

Il 13 aprile dalle 18.30 alle 23 e domenica 14 aprile per tutta la giornata, il Comune di Rimini invita la cittadinanza alle visite gratuite dedicate alle nuove sezioni del Museo della Città e, sabato, alle 21 e alle 22, alla Domus del Chirurgo. La prenotazione è obbligatoria attraverso il sito https://www.ticketlandia.com/m/musei-rimini. Per info telefonare al numero 0541 793851.
Anche il Fellini Museum sarà aperto eccezionalmente con ingresso gratuito sabato 13 dalle 19 alle 23 e per la giornata di domenica.

“Questo rinnovamento”, ha commentato il direttore dei Musei Comunali di Rimini Giovanni Sassu, “sposa le esigenze filologiche tipiche delle collezioni civiche con la dimensione narrativa che è peculiare dei moderni spazi espositivi, riqualificando la percezione attraverso la luce e promuovendo la conoscenza attraverso un uso non invasivo della multimedialità. Un Museo che si fa meno enigmatico, quindi, e che diventa più eloquente ripartendo dai tesori del Tre e Quattrocento, ma anche dai meno noti frammenti di un medioevo tutto da scoprire”.

Rimini, il Museo della Città riapre rinnovate le sezioni dall’Alto Medioevo al Quattrocento
Rimini, il Museo della Città riapre rinnovate le sezioni dall’Alto Medioevo al Quattrocento


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