MiC, firmato l'accordo per valorizzare l'ex carcere borbonico di Santo Stefano. Nascerà una fondazione

Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha firmato l’accordo di valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano, che coinvolge MiC, Regione Lazio, Comune di Ventotene e Agenzia del Demanio. Un progetto che intende "recuperare un luogo di grande bellezza e simbolo delle radici europee", queste le parole del ministro. Con la firma dell’accordo, le parti si impegnano a costituire una fondazione di partecipazione per elaborare il piano strategico di sviluppo culturale del sito, recentemente riconosciuto come parte del patrimonio culturale europeo. “Un sentito ringraziamento”, ha aggiunto Franceschini, "al lavoro che sta portando avanti con impegno e professionalità il Commissario straordinario, Silvia Costa, che sta dando un grande impulso e forza a questo progetto".

L’accordo firmato è finalizzato a promuovere e attuare la conoscenza, il recupero e la valorizzazione del Complesso dell’ex carcere, assicurandone le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica, in un’ottica di integrazione con le funzioni e le caratteristiche dell’Isola di Ventotene, nel rispetto di tutti i vincoli insistenti nelle aree di riferimento.

Il Progetto di recupero dell’ex Carcere Borbonico è stato lanciato nel 2016. Nel 2017 è stato firmato il “Contratto Istituzionale di Sviluppo” che prevede il “riutilizzo dell’intero Complesso per finalità prevalentemente culturali e di alta formazione”. Nel gennaio 2020, con il DPR di nomina del Commissario Straordinario, si è rimesso in moto il progetto.

L’attività viene svolta applicando il metodo di lavoro strutturato per garantire un’ampia partecipazione della comunità e degli stakeholder, come sancito nella Convenzione di Faro (Consiglio d’Europa - 27.X.2005) che prevede di riconoscere che il diritto al patrimonio culturale sia inerente al diritto a partecipare alla vita culturale, così come definito nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, e di riconoscere una responsabilità individuale e collettiva nei confronti del patrimonio culturale.

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