Torino, il Gruppo Menarini presenta il nuovo Volume d?’Arte Menarini, dedicato a Paolo Veronese


È stato presentato domenica 5 maggio a Palazzo Madama di Torino il Volume d’Arte Menarini dedicato a Paolo Caliari, il Veronese. L’autore del volume è Giovanni Carlo Federico Villa.

L’ultimo volume della prestigiosa collana d’arte del Gruppo Menarini, presentato domenica 5 maggio a Palazzo Madama a Torino, riporta ai fasti della Serenissima Repubblica, nello splendore dei colori della pittura veneziana. Il protagonista è Paolo Caliari, più noto semplicemente come il Veronese (Verona, 1528 – Venezia, 19 aprile 1588), che insieme a Tiziano e Tintoretto ha composto la triade capace di dominare la pittura europea del Cinquecento e divenire modello di riferimento per la modernità in pittura. L’autore del volume è Giovanni Carlo Federico Villa, studioso di pittura veneta del Rinascimento e museologo, direttore di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino. Nel corso degli anni, la vocazione artistica del Gruppo Menarini si è evoluta con il progetto multimediale Menarini Pills of Art, brevi video che hanno raggiunto 30 milioni di visualizzazioni. In questi video, esperti del settore narrano aneddoti e curiosità sulle opere protagoniste dei Volumi d’Arte Menarini. Il progetto comprende oltre 700 contenuti disponibili sul canale YouTube di Menarini, tradotti in otto lingue.

“Veronese è l’artista che ha interpretato, narrato e inaugurato il Cinquecento come pittore di figure e architetture, disegnatore e colorista senza eguali”, spiega Villa “La sua lezione ha attraversato i secoli, apprezzata e compresa da tutti coloro che hanno cercato di colorare l’emozione del mondo, narrando l’agire umano sul palcoscenico del Teatro della vita. Fu il meno veneziano, il più ’italiano’ fra i pittori che hanno lasciato il segno in laguna. Perché ’foresto’, nato, cresciuto e formato in una città che si appoggia ai colli e guarda la pianura, riceve umori e messaggi d’arte dalle terre lombarde ed emiliane, coltiva la classicità e sperimenta l’invenzione”.

"Con Veronese prosegue il viaggio che Menarini ha cominciato nel 1956, quando è andato in stampa il primo dei suoi Volumi d’Arte” affermano Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini “La ricerca di bellezza e la diffusione di cultura sono fondamenti di civiltà e di crescita collettiva e siamo convinti che arte e scienza siano un sodalizio inscindibile per il progresso e il futuro delle giovani generazioni".

Note sull’artista

Paolo Caliari, detto il Veronese nasce a Verona nel 1528 e muore a Venezia nel 1588, dove svolge gran parte della sua attività. Celebre in particolare per i suoi dipinti a soggetto religioso e mitologico di grande formato, come Nozze di Cana (1563), Convito in casa di Levi (1573) e Trionfo di Venezia (1582), le sue opere più famose sono elaborati cicli narrativi, eseguiti in uno stile drammatico e colorato, pieno di maestosi scenari architettonici e sfarzosi dettagli. Sono particolarmente famosi i suoi grandi dipinti rappresentanti feste bibliche, affollati di figure, che dipinse per refettori di monasteri a Venezia e Verona.

Fu anche il principale pittore veneziano di soffitti. E molte delle sue decorazione per palazzi ed edifici pubblici sono ancora visibili, come a Palazzo Ducale di Venezia, nella chiesa di San Sebastiano e a Villa Barbaro. Numerose le sue opere conservate nei musei, come i ritratti. Nel 1553 fece parte dei pittori chiamati a decorare le nuove sale del Palazzo Ducale destinate al Consiglio dei Dieci e qualche anno dopo partecipò alla decorazione del soffitto della Libreria Marciana. Tra le invenzioni più note del Veronese ci sono le grandi scene corali dedicate ai banchetti evangelici, comunemente indicate come “Le cene”. Sono tele di grandissimo formato, in cui l’episodio evangelico è il pretesto per mettere in scena le sontuose feste dell’aristocrazia veneziana del tempo. Il convivio generalmente si svolge in grandi loggiati, inquadrati da quinte architettoniche magistralmente riprodotte, che riecheggiano le realizzazioni di Andrea Palladio, lontane dai veri luoghi della narrazione evangelica. Tutto, in queste invenzioni del Veronese, è all’insegna dello sfarzo, come i raffinatissimi abiti indossati dai personaggi che sono abbigliati secondo la più elegante moda veneziana dell’epoca. La serie delle Cene è aperta, tra il 1555 e il 1556, dalla Cena in casa di Simone il fariseo, oggi conservata nella Galleria Sabauda di Torino. Seguono la celebre Nozze di Cana (1563) che il Veronese dipinse per i benedettini dell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia e che oggi si trova al Louvre. E ancor più celebre è l’ultima della serie, Convito in casa Levi (1573), attualmente presso le Gallerie dell’Accademia a Venezia. Dopo il secondo devastante incendio che nel 1577 colpì il Palazzo Ducale, Veronese venne chiamato, assieme a Tintoretto, a decorare nuovamente la Sala del Maggior Consiglio. In quell’occasione realizzò uno dei suoi più imponenti capolavori, l’immenso telero ovale che celebra il Trionfo di Venezia, adorata dai popoli a lei sottomessi. Gli ultimi dipinti del Veronese sono caratterizzati da atmosfere cupe, con frequenti scene notturne e soggetti prevalentemente religiosi. Nella sua pittura il disegno ebbe sempre un valore centrale, a differenza della coeva pittura veneziana. Rilevante fu il suo lascito per i successivi sviluppi della pittura in laguna, dove in epoca tardo barocca maestri come Sebastiano Ricci e ancor di più il Tiepolo ne ripresero l’esempio.

Torino, il Gruppo Menarini presenta il nuovo Volume d?’Arte Menarini, dedicato a Paolo Veronese
Torino, il Gruppo Menarini presenta il nuovo Volume d?’Arte Menarini, dedicato a Paolo Veronese


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