Un libro di cucina con ricette ispirate... alle grandi opere

Si dice spesso, secondo un luogo comune, che la cucina sia un’arte. C’è allora chi ha voluto rendere esplicita questa connessione retorica: ci ha pensato Felicity Souter, artista, scrittrice e cuoca di stanza a Londra, appassionata di fusione delle arti, e convinta che il buon cibo dovrebbe essere bello quanto buono è il suo sapore e che ogni boccone dovrebbe essere assaporato come un’opera d’arte. È così che ha deciso di realizzare un particolarissimo libro di cucina: si intitola Painting the Plate, è edito da Prestel, ed è uscito per adesso solo nel Regno Unito, in USA e Germania, venduto rispettivamente a 29,99 sterline, 39,99 dollari e 36 euro (non si sa se e quando uscirà in Italia), e abbina capolavori artistici a ricette semplici che trasformeranno la tavola della tua sala da pranzo in una festa per gli occhi e il palato.

L’idea è semplice: Souter ha creato delle ricette ispirate direttamente alle opere dei grandi artisti. Ricco di sgargianti fotografie, riproduzioni di alta qualità e aneddoti sugli artisti, legati soprattutto al loro rapporto col cibo, questo libro di cucina unico nel suo genere collega la grande arte con il mondo della cucina. Per creare le ricette di questo libro, Felicity Souter ha approfondito la vita degli artisti del passato e del presente, scoprendo storie affascinanti, abitudini alimentari e tradizioni culturali.

Nel libro si susseguono antipasti, portate principali, contorni, dessert o bevande che riecheggiano visivamente l’opera d’arte e riflettono il legame culinario con il suo artista. Più di cinquanta capolavori provenienti da una vasta gamma di generi e periodi includono opere di Marina Abramović, Jean Michel Basquiat, Georgette Chen, Salvador Dalí, Jacob Lawrence, Man Ray, Henri Matisse, Georgia O’Keeffe e Jackson Pollock. Il tutto intervallato da doppie pagine sugli artisti e in particolare, come detto, sul loro rapporto col cibo. Lo sapevate, per esempio, che Claude Monet pranzava tutti i giorni alle 11:30 (poiché si svegliava sempre all’alba)? Oppure che Vincent van Gogh, quando non aveva con sé l’assenzio di cui era un forte bevitore, beveva la trementina? O ancora che Mark Rothko rifiutò una commissione per un lussuoso ristorante di New York quando, recatosi per cena proprio in quel ristorante, scoprì quanto fosse salato il conto perché, come ebbe a dire a un amico, “chiunque paghi quel tipo di cifra per quel tipo di cibo non guarderà mai un mio quadro”?

Le illustrazioni vogliono rivelare una sorprendente somiglianza tra ricetta e opera d’arte. Un dipinto astratto di Lee Krasner si trasforma in una coloratissima insalata mista di verdure, una scultura di Barbara Hepworth di forma ovale in una pagnotta croccante, un pagliaio innevato di Monet in un muffin per la colazione spolverato di zucchero, una spugna Yves Klein in un martini blu elettrico, e in copertina uno dei dipinti di Mark Rothko rivive sotto forma di torta.

Non occorre pensare che si tratti di ricette difficili: ce ne sono di impegnative ma anche di abbastanza facili, ricette da tutti i giorni rivolte a cuochi di tutte le abilità, ideate per stuzzicare l’appetito creativo sia dei lettori che degli chef. Chi volesse approfondire può dare un occhio al sito web.