Al Museo Fortuny le inedite riflessioni notturne veneziane di Giovanni Soccol


Il Museo Fortuny a Venezia accoglie al piano terra, fino al 2 ottobre 2023, la mostra "Giovanni Soccol. Riflessioni notturne". dieci opere pittoriche inedite nate dalla visione di un’architettura veneziana che sorge dall’acqua e che riflettendosi si dissolve.

Fino al 2 ottobre 2023 il Museo Fortuny a Venezia accoglie al piano terra la mostra Giovanni Soccol. Riflessioni notturne, a cura di Chiara Squarcina e promossa dal Comune di Venezia e dalla Fondazione Musei Civici Veneziani. Un ciclo di dieci opere pittoriche inedite del pittore veneziano che nasce dalla visione di un’architettura veneziana che sorge dall’acqua, che riflettendosi si dissolve. Soccol ha voluto rappresentare il fascino di un’apparizione che può svanire, appartenendo più al sogno che alla realtà.

“Presiede al tutto”, è l’analisi della Dirigente Area Attività Museali, Chiara Squarcina, “un’analisi dei rapporti geometrici che legano gli elementi compositivi in una visione non prospettica, ma proiettata ortogonalmente alla tela per non alterare la geometria delle forme”. “Una luce notturna raccorda e unisce tra di loro gli elementi, conferendo alle architetture un’atmosfera metafisica, non nuova nella ricerca dell’artista veneziano in quanto costituisce il fil rouge che sottende la sua ricerca degli ultimi decenni”.

Per questa serie di dipinti Soccol ha scelto dieci architetture-simbolo che si affacciano sul Canal Grande, a partire dalla Dogana de Mar fino alla Chiesa di San Simeone, ognuna delle quali ha suscitato in lui un particolare interesse.

Le tele sono tutte dipinte a tecnica mista, ovvero base a tempera magra, corpi ad emulsione acqua in olio, velature oleo-resinose, il tutto preparato direttamente nell’atelier dall’artista, seguendo una ricerca sulle metodologie storiche tradizionali di cui Giovanni Soccol ha anche approfondito nel dettaglio, nell’ambito del convegno Tecniche della pittura in Italia tra Ottocento e Novecento, organizzato dall’Università Ca’ Foscari proprio a Palazzo Fortuny nel 2019.

Soccol è pittore, architetto e scenografo. Si forma artisticamente negli anni Cinquanta sotto la guida di Ilse Bernheimer e Gennaro Favai e poi di Guido Cadorin. Nel 1956 frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e si laurea in Architettura nel 1967 con relatore Carlo Scarpa. Nel 1974 succede a Mario Deluigi nella cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua prima personale si tiene a Trento, alla Galleria Argentario, nel 1969.

La pittura di Soccol, nel periodo non figurativo, sviluppa una percezione emozionale e impalpabile del mondo, fatta di micro-segni, punti colorati e cromie vibranti che caricano l’opera pittorica di una forte valenza psicologica. Ne sono espressione le serie delle Visioni e dei Mesi. Segue quindi un accostamento alla figurazione attraverso le Isole e le Basiliche, alla fine degli anni Ottanta. Nella sua produzione successiva, le Petroliere, i Teatri, le Maree e i Labirinti d’invenzione, caratterizzata da immagini dalla forte potenza onirica, gioca un ruolo primario un tessuto pittorico volto a ottenere effetti di luminosità nel contrasto chiaroscurale delle masse.

Giovanni Soccol, Ca' d’Oro (2021; 200 x 150 cm)
Giovanni Soccol, Ca’ d’Oro (2021; 200 x 150 cm)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGiovanni Soccol. Riflessioni notturne
CittàVenezia
SedeMuseo Fortuny
DateDal 05/05/2023 al 02/10/2023
ArtistiGiovanni Soccol
CuratoriChiara Squarcina
TemiArte contemporanea

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