Chiusi i musei della Val Camonica. I lavoratori rifiutano il rinnovo del contratto


Da ieri sono chiusi i due musei nazionali della Val Camonica: il 30 novembre scadeva infatti il contratto dei lavoratori esterni in appalto, che hanno rifiutato il rinnovo considerandolo peggiorativo. Al momento è in corso la trattativa per portare al rinnovo e quindi riaprire i musei.

Chiusi al pubblico i siti della Val Camonica perché i lavoratori del personale esterno rifiutano di rinnovare il contratto alle nuove condizioni, ritenute peggiorative. Succede al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane a Capo di Ponte e al Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno che hanno chiuso i battenti ieri e oggi. Il 30 novembre scadeva infatti il contratto del personale esterno di vigilanza e accoglienza: i due siti della Val Camonica sono undici, dipendenti di cooperative alle quali il ministero, attraverso un appalto, affida il relativo servizio, senza il quale i musei non possono aprire.

I dipendenti sono in attesa del nuovo contratto: nell’ ultimo cambio di appalto la cooperativa che l’ha vinto e che doveva assumere i dipendenti in questione dal mese di dicembre, non ha avviato per tempo le procedure necessarie, fanno sapere i sindacati CGIL e CISL. “Nonostante sia la ditta uscente, che quella aggiudicataria, che la Direzione Regionale Musei Lombardia sapessero da tempo del cambio appalto in atto”, informano le due sigle in una nota, “solo alle 15:30 del 30 novembre le organizzazioni sindacali sono state chiamate per la trattativa con la ditta aggiudicataria. Solo alle 18:30 dello stesso giorno i lavoratori sono stati contattati dal rappresentante della ditta per firmare i contratti di lavoro, tra l’altro presso il parcheggio di un centro commerciale. Dopo aver atteso per due ore inutilmente, non essendosi più presentato nessuno, i lavoratori sono tornati a casa senza contratto, che è stato inviato via mail alle 21:15 con la richiesta da parte della ditta di firmarlo entro le prime ore della mattina successiva. Contratto di lavoro che presentava numerosi punti controversi, tra cui una retribuzione base oraria addirittura peggiorativa rispetto al contratto collettivo nazionale di riferimento dell’appalto precedente, compensata a ribasso da super minimi”.

La proposta di contratto, secondo quanto si apprende, prevedeva un passaggio a 5 euro lordi per ora dagli attuali 6. I lavoratori sono da sei anni utilizzati per le aperture dei Musei Nazionali della Valle Camonica, con contratti di lavoro che prevedono retribuzioni ritenute dai sindacati “inadeguate o, peggio, inaccettabili”.

In questo momento i rappresentanti sindacali sono impegnati nel tentativo di cercare di rendere accettabili le condizioni contrattuali. Data la situazione i lavoratori sottoscriveranno i contratti e prenderanno servizio solo quando verrà raggiunto un accordo che sarà ritenuto almeno accettabile.

Nell’immagine, una sala del Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno.

Chiusi i musei della Val Camonica. I lavoratori rifiutano il rinnovo del contratto
Chiusi i musei della Val Camonica. I lavoratori rifiutano il rinnovo del contratto


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