Torino, i tagli alla cultura decisi dal Comune provocano 28 licenziamenti


Torino, i tagli alla cultura della giunta Appendino provocano 28 licenziamenti tra i lavoratori della Fondazione Torino Musei.

Non c’è pace per la cultura a Torino: dopo la vicenda della Biblioteca della Gam (qui il nostro editoriale), i tagli alla cultura inferti dal Comune guidato dalla giunta Appendino comporteranno 28 licenziamenti annunciati ieri dal direttore della Fondazione Torino Musei, Cristian Valsecchi, che ha incontrato i rappresentanti dei sindacati. Ventotto esuberi di cui tredici al Borgo Medievale (che da gennaio tornerà a essere gestito dalla città), sei alla Biblioteca della Gam, sei alla Fototeca della Gam, tre al Museo Diffuso della Resistenza. Altri cinque lavoratori torneranno invece in Comune. Già annunciati presidii di protesta di fronte a Palazzo di Città, sede del Comune di Torino.

La Fondazione Torino Musei ha subito tagli per l’equivalente del 20% delle sue risorse: si tratta di 5 milioni e 450 mila euro di cui la Fondazione deve fare a meno. A ciò si aggiungono i mancati introiti a causa del calo dei biglietti venduti, che hanno subito quest’anno un calo del 20%, stante anche la mancanza di mostre di rilievo a Torino. La situazione, a detta dei vertici della Fondazione, non può che portare alla riduzione del personale.

Al momento non è ancora dato sapere quale sarà il futuro dei ventotto lavoratori in esubero. Nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale aveva parlato di ricollocamento, e la giunta Appendino torna a precisare di esser disponibile a intavolare una trattativa (le discussioni tuttavia vanno avanti da molto tempo). Questo il testo della nota diramata da Palazzo di Città dopo l’incontro tra Fondazione Torino Musei e sindacati: “A seguito dell’incontro avvenuto stamattina tra i vertici della Fondazione Torino Musei e i sindacati, la Città intende ribadire quale sia stata sin dall’inizio la posizione assunta dall’amministrazione per evitare azioni che si ripercuotessero negativamente sui lavoratori della Fondazione stessa. A questo scopo la Città ha richiesto l’apertura di un tavolo di discussione che coinvolgesse sindacati, vertici della Fondazione e lavoratori. L’impegno che la Città si è altresì assunta, ha prodotto come primo risultato il riassorbimento degli ex dipendenti comunali. Riteniamo che la scelta dei vertici della Fondazione di dichiarare l’esubero ancor prima di aprire la discussione con i sindacati produca effetti di spiazzamento rispetto al percorso tracciati per evitare soluzioni a danno dei lavoratori. La Città continuerà a fare la sua parte, indicando percorsi e soluzioni per tutelare la Fondazione, i suoi dipendenti e il loro patrimonio professionale. L’assessora Francesca Leon riferirà in consiglio quanto prima”.

Immagine: il Borgo Medievale di Torino. Ph. Credit Angelo Malvasia

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