Ad Ascona la prima retrospettiva svizzera dedicata a Nanda Vigo


Al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona è visitabile fino al 25 giugno 2023 la prima retrospettiva in Svizzera di Nanda Vigo. Attraverso quaranta opere la mostra intende analizzare le fasi salienti delll’intero percorso creativo dell’artista. 

Il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona (Svizzera) ospita la prima retrospettiva in Svizzera di Nanda Vigo (1936-2020). Visitabile fino al 25 giugno 2023, la mostra dal titolo Alfabeto Cosmogonico è curata da Alberto Fiz e realizzata in collaborazione con l’Archivio Nanda Vigo di Milano. L’esposizione intende analizzare l’intero percorso creativo dell’artista attraverso quaranta opere realizzate tra fine degli anni Cinquanta e gli anni Duemila, che documentano le fasi salienti della sua creatività.

“L’opera di Nanda Vigo”, afferma Alberto Fiz, “rappresenta per lo spettatore l’occasione di un’esperienza immersiva e totalizzante resa esplicita dal progetto espositivo proposto ad Ascona che consente una serie d’interazioni con le opere. L’artista non crea dogmi ma attiva spazi di libertà dove va incontro a una dimensione impercettibile e imponderabile che sembra connettersi con talune problematiche della filosofia e della scienza”.

Il percorso, suddiviso per aree tematiche, si apre con una sezione dedicata all’architettura e per la prima volta vengono ricostruiti, grazie alla collaborazione con l’Accademia di Architettura di Mendrisio (hanno lavorato su disegni originali), due progetti concepiti rispettivamente nel 1959 e nel 1965 come le Torri cimiteriali (in questo caso, il cimitero si sviluppa in altezza creando le “Twin Towers per i defunti”, come ha affermato Nanda Vigo) e il Monumento per i morti del Vajont, fondamentali per comprendere la sua ricerca successiva. Una serie di documenti video e fotografici illustrano alcuni dei suoi progetti più famosi come la Zero House (1959-1962), la prima delle sue architetture immersive o Scarabeo sotto la foglia (1965-1968) realizzata con Gio Ponti.

Il pubblico ha occasione quindi di entrare in relazione con la sua indagine più famosa, quella della fine degli anni Cinquanta legata alla “cronotopia” che rappresenta la fusione del tempo (cronos) con lo spazio (topos) attraverso la luce. Per realizzare i Cronotopo, Nanda Vigo si serve di forme semplici: una struttura quadrangolare di metallo, entro cui inserisce lastre di vetri industriali che filtrano la luce. Quando questa attraversa i vetri, in maniera differente a seconda del momento della giornata (tempo) e dell’angolo con cui vengono colpiti (spazio), generano sensazioni di mutazioni, impressioni incerte di spazio e luminosità diversamente percepibili, in grado di trasportare il visitatore in un’altra dimensione. In mostra, sono presenti cinque Cronotopo, oltre all’Ambiente Cronotopico del 1968 di oltre due metri e mezzo che permette di vivere un’esperienza immersiva: “La luce va e non ha dimensione e si può viaggiare lontano”, ha scritto a tal proposito Nanda Vigo che ha sempre concepito la sua ricerca in chiave ambientale.

Uscendo dalla sala dedicata alla “cronotopia”, si entra in uno spazio dove il dinamismo della luce passa attraverso i Deep Space, realizzati tra il 2010 e il 2015, opere radianti o direzionali in vetro specchiato con all’interno una luce blu che richiama una dimensione cosmogonica.

Vi è poi una sezione dedicata ai Light Tree (1970-1985) che sviluppano un’innovativa idea di riflessione sullo spazio, dove natura e artificio trovano una nuova dinamica. I Light Tree hanno come riferimento la simbologia dell’albero.

Al secondo piano, il pubblico è accolto dalla Parete Cronotopica di oltre quattro metri, realizzata per l’occasione, in grado di modificare radicalmente la percezione complessiva del museo. La Parete Cronotopica rimarrà in permanenza al Museo di Ascona arricchendo la sua collezione d’arte contemporanea. L’opera è stata eseguita in base ai progetti di strutture modulabili di Nanda Vigo che rappresentano un aspetto fondamentale dei suoi interventi architettonici, come dimostra la presenza della Parete Cronotopica nella sua casa milanese e in quasi tutti i suoi lavori fino ai più recenti.

La rassegna consente inoltre d’immergersi nei due Genesis Light, del 2006 e 2007, opere in cristallo nero e neon rosso che evocano, con infiniti rimandi, il cosmo e la sua simbologia.

In questa ampia disamina sul lavoro di Nanda Vigo, la retrospettiva intende analizzare in maniera approfondita il rapporto che lega l’artista col mondo del design e in quest’occasione viene creato un vero spazio abitabile dove si ritrovano le sue creazioni più famose, tra cui il Mobile Cronotopo (1974) o la Golden Gate (1969), la sua lampada più celebre con la luce fluorescente che sembra scaturire direttamente dall’acciaio cromato. Tra gli altri oggetti iconici, la Due Più (1971) dove la seduta e gli schienali in pelo di Mongolia appaiono quasi sospesi dalla struttura in tubolare di acciaio o il lampadario Stars Fell on Alabama (2019) che strizza l’occhio alla musica jazz.

Uscendo dallo spazio dedicato al design, il pubblico si trova di fronte ai Goral (nella filosofia buddista rappresenta la luce della creazione e nella religione ebraica il destino scelto da noi), due imponenti obelischi della contemporaneità realizzati nel 2015 che custodiscono al loro interno segnali luminosi che evocano universi immaginari.

In un percorso circolare, a conclusione della mostra compare l’opera che ne dà il titolo Alfabeto Cosmogonico (anni ’80) con una serie di strutture trapezoidali di differenti dimensioni ricoperte di specchi. Le opere, in base alla loro disposizione, riflettono l’ambiente circostante che diventa parte integrante dell’installazione creando un linguaggio misterioso. Il meccanismo percettivo è reso esplicito dalla proiezione di Venerezia, Venezia è un’illusione cosmica del 1978, un raro film realizzato da Nanda Vigo che la vede protagonista di una performance, dove elementi specchianti interagiscono sia con l’architettura della città lagunare sia con il suo corpo utilizzando il medesimo linguaggio dell’Alfabeto Cosmogonico.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (in italiano e in inglese) con saggi di Ilaria Bignotti, Alberto Fiz, Fulvio Irace, Barbara Könches, Marco Meneguzzo e dell’Archivio Nanda Vigo.

Per info: www.museoascona.ch

Orari: Da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17; domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16. Chiuso il lunedì.

Immagine: Allestimento mostra al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona. Foto di FotoStudio1 Ascona

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraAlfabeto Cosmogonico
CittàAscona
SedeMuseo Comunale d’Arte Moderna di Ascona
DateDal 02/04/2023 al 25/06/2023
ArtistiNanda Vigo
CuratoriAlberto Fiz
TemiNovecento, Arte contemporanea, Design

Ad Ascona la prima retrospettiva svizzera dedicata a Nanda Vigo
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