A Bologna la prima mostra monografica sul pittore Giuseppe Marchesi detto il Sansone


Dal 1 aprile al 2 settembre, presso le Collezioni Comunali d’Arte Palazzo d’Accursio a Bologna, apre al pubblico ’Leggiadro Barocco L’attività giovanile di Giuseppe Marchesi detto il Sansone’. La mostra celebra e riscopre l’artista che operò sul versante classicista della scuola bolognese del Settecento. 

Giuseppe Marchesi (Bologna, 1699-1771), di temperamento irrequieto e di corporatura imponente, alla quale dovette il soprannome di Sansone, fu tra i pittori più fecondi nella cosmopolita Bologna del XVIII secolo, dove la scena artistica si presentava quanto mai vivace. Ma l’artista fu dimenticato in seguito ai cambiamenti della storia del gusto, che condannarono il Settecento come secolo superficiale e vuoto di contenuti.

Leggiadro Barocco. L’attività giovanile di Giuseppe Marchesi detto il Sansone, a cura Antonella Mampieri e Angelo Mazza, in programma dal 1 aprile al 2 settembre 2023 presso Collezioni Comunali d’Arte Palazzo d’Accursio, intende riscoprire questa una figura artistica significativa, che operò sul versante classicista della scuola bolognese del Settecento. Allievo di artisti di spicco della generazione precedente, come Aureliano Milani e Marcantonio Franceschini, Marchesi si inserì nel solco della tradizione pittorica locale che trova nei Carracci e nei loro allievi – in particolare Guido Reni, Francesco Albani e Domenico Zampieri detto il Domenichino - il modello imprescindibile.

Questo orientamento stilistico era sostenuto e promosso anche dalla principale istituzione artistica presente in città, l’Accademia Clementina, alla quale Marchesi appartenne, ricoprendo svariati incarichi, didattici e di direzione, fino alla nomina a Principe nel 1752. La successiva evoluzione artistica lo portò al progressivo abbandono di un’arcadica classicità a favore di una componente quasi manieristica, prossima per intensità alla maniera di Francesco Monti e Vittorio Maria Bigari. La sua biografia, presente solo nelle vite manoscritte composte dall’erudito bolognese Marcello Oretti nella seconda metà del secolo, manca nella Felsina Pittrice di Luigi Crespi (1739) e compare solo marginalmente nella Storia dell’Accademia Clementina di Giampietro Zanotti (1739) che pure ne riconosce, assieme a Luigi Lanzi, le notevoli qualità artistiche per “un modo di dipingere così bello e così forte, che tutti diletta, e buona, e gran fama gliene viene”.

Piuttosto precocemente si opera una sovrapposizione tra le opere di Marchesi e quelle del con temporaneo Ercole Graziani junior, tanto che alla Mostra del Settecento Bolognese del 1935, che segna la ripresa dell’interesse per questo periodo della storia dell’arte locale, molte delle opere presenti portano l’attribuzione al Graziani. Spetterà al critico Renato Roli operare una prima brillante ricostruzione del catalogo dell’artista nel 1971, distinguendo le mani dei due pittori e restituendo a Marchesi opere che erano state considerate del collega. Gli studi successivi, condotti principalmente da Antonella Mampieri e Angelo Mazza, hanno ampliato il catalogo dei dipinti noti, aggiungendo esemplari di grafica e incisioni realizzate su disegno del Marchesi. La capacità di fondere colori caldi e forti muscolature, derivati dalla lezione dei Carracci, con la grazia arcadica del disegno, tipica della pittura del Franceschini, resero il Sansone un pittore alla moda, aggiornato sulle tendenze post-barocche che in Francia e Austria già andavano per la maggiore, apprezzato dal pubblico e dai colleghi. Petit maître prolifico e garbato, la sua vivace vena narrativa diede esiti di estrema piacevolezza soprattutto negli anni giovanili, circoscrivibi#li tra il terzo e il quarto decennio del secolo. Culmine di questa fase è la decorazione ad affresco della volta e dell’abside della chiesa di Santa Maria di Galliera, a Bologna, sua prima vera grande commissione pubblica (1732–1744), che lo consacrerà come pittore di composizioni sacre e profane in patria, in altre regioni italiane e in diversi paesi europei (Inghilterra e Olanda).

La mostra dossier pensata per le Collezioni Comunali d’Arte, che conservano nella raccolta per manente il dipinto di soggetto storico Clemente VIII restituisce agli Anziani di Bologna le chiavi della città, si incentra sul periodo iniziale della sua vicenda, elegante ed aggraziato: dall’emancipazione del suo rapporto con Marco Antonio Franceschini, che gli trasmise il suo moderato gusto arcadico, fino al 1725, punto di avvio convenzionale della carriera autonoma dell’artista. Attorno a due freschi idilli pendant, ritrovati recentemente sul mercato antiquario ed esposti per la prima volta al pubblico da collezione privata - Mosé e le figlie di Jethro e Salomone in censa gli idoli, il cui successo è dimostrato dalla presenza di copie presso il Museo Diocesano di Imola - vengono riuniti altri esempi di pittura da “stanza” di tema sacro e profano, che documentano al meglio lo stile giovanile dell’artista nei primi venti anni di attività. Tra questi le Quattro Stagioni provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e l’Ebbrezza di Noè, oggi in collezione privata.

Completano l’esposizione un ritratto in miniatura con Ritratto di fanciulla conservato al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini e due vivaci disegni dalle Collezioni d’Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il Ratto delle Sabine e il Ratto di Elena, progetti preparatori per un grande dipinto da realizzare nella sala d’onore della casa poi appartenuta ai mercanti Buratti, promotori delle arti e di vari artisti bolognesi. Solo il secondo, datato 1725, venne poi realizzato dal pittore e, come detto, apre la sua carriera documentata.

Leggiadro Barocco. L’attività giovanile di Giuseppe Marchesi, promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica, intende proporre una lettura rinnovata di questo protagonista del ‘barocchetto’ bolognese, consentendo di formulare nuove ipotesi sull’ordinamento cronologico della sua produzione di esordio.

L’esposizione è accompagnata da una omonima pubblicazione a cura di Antonella Mampieri e Angelo Mazza, con la collaborazione di Silvia Battistini, che contiene una prefazione di Massimo Medica, un testo di Mirko Bonora e saggi di Antonella Mampieri e Angelo Mazza.

Durante il periodo di apertura sono previste attività gratuite di mediazione ed educazione rivolte al pubblico adulto e dell’infanzia. Per la partecipazione è richiesto il biglietto del museo.

Visite guidate Sabato 1 aprile 2023 ore 16.00; lunedì 10 aprile 2023 ore 16.00; sabato 22 aprile 2023 ore 16.00; domenica 7 maggio 2023 ore 16.00 (visita guidata alla mostra e alla cattedrale di San Pietro). Domenica 4 giugno 2023 ore 16.00 (visita guidata alla mostra e alla chiesa della Madonna di Galliera). Giovedì 15 giugno 2023 ore 17.30, giovedì 6 luglio 2023 ore 17.30, giovedì 20 luglio 2023 ore 17.30, giovedì 3 agosto 2023 ore 17.30, sabato 2 settembre 2023 ore 17.00.

Laboratori per bambini Sabato 20 maggio 2023 ore 15.00 e venerdì 16 giugno 2023 ore 17.00.

Ingresso Intero € 6 | ridotto € 3 | ridotto speciale 19-25 anni € 2 | gratuito possessori Card Cultura Biglietto integrato Collezioni Comunali d’Arte e Torre dell’Orologio: intero € 8 | ridotto € 5

Informazioni Collezioni Comunali d’Arte Palazzo d’Accursio | Piazza Maggiore 6 | 40121 Bologna Tel. +39 051 2193998 8

museiarteantica@comune.bologna.it

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Informazioni sulla mostra

Titolo mostraLeggiadro Barocco. L'attività giovanile di Giuseppe Marchesi detto il Sansone
CittàBologna
SedeCollezioni Comunali d’Arte
DateDal 01/04/2023 al 02/09/2023
ArtistiGiuseppe Marchesi
CuratoriAngelo Mazza, Antonella Mampieri
TemiSettecento, Arte antica

A Bologna la prima mostra monografica sul pittore Giuseppe Marchesi detto il Sansone
A Bologna la prima mostra monografica sul pittore Giuseppe Marchesi detto il Sansone


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