CAMERA dedica una mostra alla fotografa americana Eve Arnold. Esposti anche inediti


CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino dedica dal 25 febbraio al 4 giugno 2023 una mostra alla fotografa americana Eve Arnold, in collaborazione con Magnum Photos. L L’esposizione presenta l’opera completa della fotografa.

Dal 25 febbraio al 4 giugno 2023 CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino presenta Eve Arnold. L’opera, 1950-1980, curata da Monica Poggi e realizzata in collaborazione con Magnum Photos. Una mostra dedicata a una grande fotografa del Novecento: Eve Arnold (Philadelphia, 1912 - Londra, 2012) che ha saputo raccontare il mondo con un appassionato approccio personale. La fotografa americana è stata la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos nel 1951.

Determinazione, curiosità e soprattutto la volontà di fuggire da qualsiasi stereotipo o da facili categorizzazioni le hanno permesso di dare vita a una produzione eclettica di opere, dai ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo ai reportage d’inchiesta, nei quali ha affrontato temi e questioni fondamentali nel dibattito pubblico del passato e del presente.

La mostra espone circa 170 immagini, di cui molte mai esposte finora, e presenta l’opera completa della fotografa a partire dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori, realizzati all’età di ottantacinque anni, alla fine del secolo. Le opere selezionate affrontano temi e questioni quali il razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione tra le differenti culture del mondo. La sua fama è legata ai numerosi servizi sui set di film indimenticabili, dove ha ritratto le grandi star del periodo da Marlene Dietrich a Marilyn Monroe, da Joan Crawford a Orson Welles.

“Metaforicamente parlando”, ha affermato Robert Capa, “il suo lavoro cade a metà fra le gambe di Marlene Dietrich e la vita amara dei lavoratori migranti nei campi di patate”. Ed è proprio un servizio dedicato all’attrice tedesca, ottenuto quasi casualmente, ad accendere i riflettori sul suo talento, dandole accesso al mondo dello spettacolo. Gli scatti più noti sono quelli che hanno come soggetto Marilyn Monroe, con la quale stringe un vero sodalizio artistico. Il rapporto con Marilyn fa nascere immagini diventate celebri soprattutto per aver raccontato la personalità nascosta dell’attrice, celata dietro alla facciata da diva. Eve Arnold dimostra una straordinaria capacità di entrare in sintonia con i propri soggetti, abbattendo barriere e reticenze, anche attraverso gli iconici ritratti a personaggi come Joan Crawford, che si fa immortalare durante infiniti rituali di bellezza, o Malcolm X, che le concede di seguirlo a distanza ravvicinata durante i più importanti raduni dei Black Muslims e del quale realizza un ritratto che diviene subito un’icona.

Le immagini del controverso leader trovano posto in mostra insieme ai diversi servizi dedicati da Eve Arnold alla comunità nera e alle rivendicazioni degli afroamericani che negli anni Cinquanta stavano prendendo piede in tutti gli Stati Uniti. Il suo primo lavoro è infatti un reportage dedicato alle numerose sfilate di moda di Harlem, organizzate nella totale indifferenza del mondo della moda bianca. Realizzato come esercitazione per un corso alla New School for Social Research di New York tenuto dal celebre Art Director di Harper’s Bazaar, Alexey Brodovitch, il progetto la trasforma in pochissimo tempo in una delle autrici più richieste da giornali e magazine internazionali. Questi scatti sono rivoluzionari sia per la scelta del soggetto sia per lo stile: uscendo dall’estetica patinata dei magazine del periodo, Arnold narra i momenti spontanei dietro le quinte, l’attesa prima dello spettacolo, l’impazienza del pubblico. Il lavoro è realizzato in situazioni di scarsa luminosità e, non volendo utilizzare il flash, Eve Arnold passa ore in camera oscura per esaltare l’atmosfera intima degli ambienti, ponendo le basi del suo particolare stile dove la teatralità di un’illuminazione naturale e la vicinanza emotiva ai soggetti sono imprescindibili. Il servizio è considerato troppo scandaloso per i giornali americani, tanto da venire pubblicato nel 1951 dal londinese Picture Post e poi da diverse riviste europee.

A questo seguiranno numerosi altri reportage da tutto il mondo, come quelli realizzati in Cina nel 1979 e il progetto sull’uso del velo in Medio Oriente, avviato dopo aver assistito a un discorso del presidente tunisino Habib Bourguiba che esortava le donne a togliere il velo per entrare nella modernità.

La carriera di Eve Arnold è un inno all’emancipazione femminile. I suoi soggetti sono soprattutto donne: lavoratrici, madri, bambine, dive, suore, modelle, studentesse, immortalate senza mai scivolare in stereotipi o facili categorizzazioni, con il solo intento di conoscere, comprendere e raccontare. Questo principio la guida anche nelle fotografie più intime e delicate, come quelle realizzate all’interno dei reparti di maternità degli ospedali di tutto il mondo, soggetto a cui ritorna costantemente per esorcizzare il dolore subito con la perdita di un figlio avvenuta nel 1959.

La scelta e la disposizione delle immagini in mostra ha l’obiettivo di restituire la ricchezza della produzione di questa fotografa, sottolineata anche attraverso numerosi documenti d’archivio, testi, provini di stampa, libri e riviste.

L’esposizione è accompagnata dal catalogo Eve Arnold, edito dalla nuova casa editrice Dario Cimorelli editore.

La mostra è organizzata da CAMERA in collaborazione con Magnum Photos, con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino.

Per info: www.camera.to

Immagine: Eve Arnold, Marilyn Monroe nel deserto del Nevada durante le riprese del film The Misfits (USA, 1960) © Eve Arnold / Magnum Photo

Informazioni sulla mostra

Titolo mostra Eve Arnold. L'opera, 1950-1980
CittàTorino
SedeCAMERA - Centro Italiano per la Fotografia
DateDal 25/02/2023 al 04/06/2023
ArtistiEve Arnold
CuratoriMonica Poggi
TemiFotografia

CAMERA dedica una mostra alla fotografa americana Eve Arnold. Esposti anche inediti
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