Israele, archeologi ritengono di aver scoperto il sito della casa dell'apostolo Pietro


In Israele, gli archeologi del Kinneret College e del Nyack College hanno scoperto un’iscrizione che pensano indichi il luogo in cui si trovava anticamente la casa dell’apostolo Pietro.

Gli archeologi del Kinneret College (Galilea, Israele) e del Nyack College (New York, USA) guidati rispettivamente dai professori Mordechai Aviam e Steven Notley, durante uno scavo nel sito archeologico di Beit Habek/El Araj, che si ritiene sorga sulle rovine della cittadina biblica di Betsaida, ovvero quella che secondo il Vangelo di Giovanni fu il luogo di nascita degli apostoli Pietro, Andrea e Giovanni, hanno scoperto un’iscrizione che permetterebbe di risalire al luogo in cui nacque san Pietro.

L’iscrizione è stata scoperta durante gli scavi di un’antica basilica bizantina, la chiesa degli Apostoli, che a questo punto si ritiene sia stata costruita sul luogo dove anticamente sorgeva la casa degli apostoli Pietro e Andrea. L’iscrizione, in greco, è stata tradotta dai professori Leah Di Segni (Hebrew University) e Yaakov Ashkenazi (Kinneret College): fa riferimento a un donatore, “Costantino, servo di Cristo”, e continua con una richiesta di intercessione di san Pietro, “capo e comandante degli apostoli celesti”. Incorniciata da un medaglione rotondo formato da due file di tessere nere, l’iscrizione fa parte di un più ampio pavimento musivo della sacrestia della chiesa, in parte decorato con motivi floreali.

Il titolo “capo e comandante degli apostoli” è abitualmente usato dagli scrittori cristiani bizantini per riferirsi all’apostolo Pietro. “Questa scoperta”, ha confermato Steven Notley, "è il nostro più forte indicatore del fatto che Pietro avesse un’associazione speciale con la basilica, ed era probabilmente dedicata a lui. Poiché la tradizione cristiana bizantina identificava abitualmente la casa di Pietro a Betsaida, e non a Cafarnao come spesso si pensa oggi, sembra probabile che la basilica commemori la sua casa. La scoperta rafforza anche l’identificazione della basilica con la chiesa descritta dal vescovo Willibald di Eichstätt nell’VIII secolo: il prelato riferì che fu costruita sopra la casa di Pietro e Andrea.

“Uno degli obiettivi di questo scavo era verificare se nel sito ci fosse una stratificazione del I secolo, che ci permetterà di suggerire un candidato migliore per l’identificazione della biblica Betsaida”, afferma Mordechai Aviam. “Non solo abbiamo trovato resti significativi di questo periodo, ma abbiamo anche trovato questa importante chiesa e il monastero intorno ad essa”. I resti romani che sono stati scavati testimoniano la testimonianza di Flavio Giuseppe che il villaggio divenne una piccola polis chiamata Julias, esistita fino al III secolo d.C. Complessivamente, questi reperti continuano a rafforzare l’identificazione di Beit Habek/El Araj con l’antico villaggio ebraico di Betsaida.

Il sito Beit Habek/El Araj si trova nella riserva naturale di Beteiha e l’assistenza per le operazioni di scavo è stata fornita dall’Autorità dei parchi nazionali israeliani. Il progetto El Araj Excavation Project è condotto dal Kinneret Institute for Galilee Archaeology presso il Kinneret College e il Nyack College. Lo scavo è sponsorizzato dal Center for the Study of Ancient Judaism and Christian Origins (CSAJCO), dal Museo della Bibbia, dalla Lanier Theological Library Foundation e da HaDavar Yeshiva (HK). Gli scavi riprenderanno ad ottobre, quando sarà completata la pulitura dell’intera chiesa, con l’obiettivo di rispondere ai dubbi sulle sue diverse fasi costruttive e forse scoprire ulteriori iscrizioni. Agli scavi hanno partecipato studenti del Kinneret College, nonché volontari provenienti da Stati Uniti, Canada, Hong Kong, Slovacchia, Brasile e Regno Unito. Gli sforzi si sono concentrati nell’area all’interno e intorno alla chiesa, che è stata chiamata durante gli scavi “la Chiesa degli Apostoli”, per via della descrizione di Willibald del suo pellegrinaggio in Terra Santa. Durante il viaggio da Cafarnao a Kursi, il vescovo pernottò in un luogo che gli fu detto essere la biblica Betsaida “da cui provenivano Pietro e Andrea. Ora c’è una chiesa dove prima c’era la loro casa”.

Nella foto: Notley e Aviam sopra l’iscrizione

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