Heliopolis: a Torino in mostra la città utopica di Marko Tadić


Il PAV di Torino ospita dal 18 maggio al 20 ottobre 2024 la mostra Heliopolis di Marko Tadić, che riconsidera la storia del modernismo socialista jugoslavo confrontandola con le pratiche degli autori degli anni Cinquanta in Croazia.

Il PAV – Parco Arte Vivente di Torino ospita dal 18 maggio al 20 ottobre 2024 la mostra Heliopolis di Marko Tadić, a cura di Marco Scotini, che si inserisce in un programma annuale che promuove il riuso e la circolarità come strategie non solo ecologiche e culturali, ma anche come strumenti utopici di sopravvivenza.

Il lavoro di Tadić riconsidera la storia del modernismo socialista jugoslavo confrontandola con le pratiche degli autori degli anni Cinquanta in Croazia, tra cui Vyaceslav Richter e Vladimir Kristl, figura chiave della Scuola di animazione di Zagabria. Utilizzando una metodologia che parte dai “rifiuti della Storia”, come avrebbe detto Walter Benjamin, Tadić individua un potenziale attivo nella memoria inerte, che può essere utilizzato per generare nuove narrazioni. Attraverso il riutilizzo e la reinterpretazione di oggetti d’epoca, come cartoline, mappe geografiche, diapositive e archivi fotografici personali, Tadić porta alla luce un archivio sommerso, intervenendo su di esso e sovrapponendo nuove narrazioni.

La mostra Heliopolis è stata appositamente concepita per il PAV e include un nucleo di opere di Marko Tadić dedicate all’interazione con il pensiero di Vyaceslav Richter, uno dei membri fondatori del gruppo d’avanguardia EXAT 51 attivo a Zagabria tra il 1950 e il 1956. Questo gruppo mirava a promuovere e realizzare una sintesi e un’intersezione tra tutte le forme d’arte. Richter, la cui opera originale è presente in mostra, dedicò quasi due decenni alla perfezione di progetti tecno-utopici nell’urbanistica socialista, cercando attraverso la pianificazione di soddisfare i bisogni specifici della società.

Tadić immagina e progetta la sua città utopica contaminando i progetti di Richter con un immaginario fantascientifico e integrando una riflessione ecologica su questi sistemi complessi. Attraverso disegni, collage e animazioni, espande il concetto, affrontando nuove questioni riguardanti il rapporto tra uomo, ambiente e tecnologia, nonché l’utilizzo di risorse rinnovabili. Heliopolis è strutturata in quattro isole tematiche - Leaving the Frame, Flow Diversions, The Open Future e From the Shell (of the Old) - dove il rapporto tra ecologia, architettura utopica e fantascienza viene esplorato da diverse prospettive.

Attraverso la variazione della scala con cui viene rappresentato un sistema, Tadić arricchisce la comprensione e permette nuove interpretazioni. Utilizzando la miniaturizzazione, trasforma i detriti e gli scarti in giocattoli in senso benjaminiano, evocando un confronto con il mondo degli adulti che riporta alla luce, senza privarli del loro valore documentale. In Heliopolis, l’opera di Tadić rilegge Vyaceslav Richter per proporre un modello che mira a stabilire un ritmo armonioso nel metabolismo della società, in una continua ricerca di equilibrio tra costruzione e cancellazione, tra futuri possibili e trasmissione della memoria.

Marko Tadić, Funga Robo - The Fair (2024; collage, 150 x 110 cm)
Marko Tadić, Funga Robo - The Fair (2024; collage, 150 x 110 cm)
Marko Tadić, Museum of the Revolution (2024; collage, 200 x 110 cm)
Marko Tadić, Museum of the Revolution (2024; collage, 200 x 110 cm)
Marko Tadić, Sava next (2023; collage, disegno, 111 x 86,5 cm)
Marko Tadić, Sava next (2023; collage, disegno, 111 x 86,5 cm)

Note sull’artista

Marko Tadić, nato in Croazia nel 1979, ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua pratica artistica spazia dal disegno all’installazione e all’animazione. Ha ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui il premio Vladimir Nazor nel 2015 per la migliore mostra in Croazia e il Radoslav Putar Award nel 2008 come miglior giovane artista contemporaneo.

Ha partecipato a diverse residenze artistiche in città come Helsinki, New York, Los Angeles, Francoforte e Vienna. Tadić ha anche collaborato con l’Art Academy di Zagabria come tutor di workshop su vari temi artistici, tra cui il libro d’artista, il field recording e il radio drama. Attualmente lavora come docente all’Accademia di Belle Arti di Zagabria e alla Nuova Accademia di Belle Arti NABA di Milano.

I suoi film sono stati proiettati in numerosi festival internazionali di film d’animazione e di cinema sperimentale. Nel 2017, insieme a Tina Gverović, ha rappresentato la Croazia alla 57ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.

Nel contesto della mostra Heliopolis, le AEF/PAV (Attività Educative e Formative) propongono il Workshop_81 il 3 e 4 luglio, condotto da Tadić e rivolto a studenti di Accademia, Università e giovani artisti, con un focus sull’animazione in stop-motion.

Per le scuole e i gruppi estivi che visiteranno la mostra Heliopolis e le installazioni presenti nel parco di 23.500 mq, viene proposto il laboratorio “Natura Segreta”, che esplora il vasto paesaggio del PAV come scenario per una visione utopica e reale di una possibile Città Futura.

Inoltre, in occasione dell’apertura della mostra, inaugura The School (2024), un intervento permanente di Tadić pensato per il parco del PAV, un’area di sosta accogliente e vivibile per il pubblico e le scuole durante le visite nel verde.

Heliopolis è realizzata in collaborazione con il Museum of Contemporary Art di Zagabria, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino. La mostra fa parte del progetto “New Perspectives for Action”, co-finanziato dall’Unione Europea.


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