Praemium Imperiale 2018, ecco le biografie di tutti i vincitori del più importante premio d'arte al mondo


Pierre Alechinsky, Fujiko Nakaya, Riccardo Muti, Christian de Portzamparc e Catherine Deneuve: ecco i profili dei vincitori del Praemium Imperiale 2018.

Come vi abbiamo già annunciato, sono stati presentati oggi i vincitori della trentesima edizione del Praemium Imperiale, il più importante premio artistico del mondo: sono Pierre Alechinsky per la pittura, Fujiko Nakaya per la scultura, Riccardo Muti per la musica, Christian de Portzamparc per l’architettura e Catherine Deneuve per il teatro/cinema. Ed è andata invece alla Shakespeare Schools Foundation la Borsa di Studio del Praemium Imperiale 2018. In questo articolo, ecco i profili di tutti i vincitori.

Per la Pittura: Pierre Alechinsky (Belgio / Francia). Nato a Bruxelles il 19 ottobre 1927. Vive e lavora a Bougival, Francia
Pierre Alechinsky Pierre Alechinsky è un artista contemporaneo di fama internazionale, nato a Bruxelles nel 1927. Fin dal 1944 studiò tecniche di illustrazione e tipografia alla scuola La Cambre di Bruxelles. Nel 1949 aderì al gruppo artistico di avanguardia “CoBrA” (1948-1951), trasferendosi poi a Parigi. Intrattenne una stretta relazione con Shiryu Morita, il leader del gruppo di calligrafi Bokubi (Kyoto). Visitò il Giappone la prima volta nel 1955 e realizzò il film Calligraphie Japonaise. Sotto l’influsso di Walasse Ting, incontrato a Parigi nel 1954, iniziò a usare inchiostro di china e pennelli cinesi. Nel 1965 cominciò a utilizzare la pittura acrilica nei marginalia, su carta disposta sopra la tela. Nel 1977 ricevette l’Andrew W. Mellon Prize al Carnegie Institute di Pittsburg (Pennsylvania, Stati Uniti). A partire dagli anni Cinquanta ha dato vita a una notevole e ampia produzione di stampe (acqueforti, litografie). Le innumerevoli esposizioni allestite nei musei di tutto il mondo hanno mostrato la ricchezza e la varietà delle sue opere. Recentemente ha ricevuto la cittadinanza francese. Negli anni 2016-2017 ha tenuto le sue prime grandi mostre retrospettive a Tokyo e a Osaka, volute per commemorare il 150esimo anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Belgio e Giappone. È il primo cittadino belga e francese insignito del Praemium Imperiale.

Per la Scultura: Fujiko Nakaya (Giappone). Nata a Sapporo, Hokkaido (Giappone) il 15 maggio 1933
Fujiko Nakaya Famosa in tutto il mondo come l’“Artista della nebbia”, Fujiko Nakaya si è laureata alla Facoltà di Arte della Northwestern University nell’Illinois, Stati Uniti. Dopo avere realizzato i suoi primi dipinti, nel 1966 entrò a far parte del gruppo sperimentale E.A.T., il cui intento era promuovere la collaborazione fra arte e tecnologia. Nell’ambito dell’attività svolta con questo gruppo presentò la sua prima “scultura di nebbia”, creata utilizzando nebbia artificiale, nel Padiglione Pepsi durante l’Esposizione di Osaka del 1970. Le varie opere di nebbia di Nakaya, installate in più di 80 luoghi in tutto il mondo in varie forme – sculture ambientali create usando nebbia di pura acqua, installazioni, performances – funzionano tutte come mezzi per connettere gli esseri umani e la natura. L’interesse dell’artista nei confronti dell’ambiente è stato fortemente influenzato da suo padre, il fisico sperimentale Ukichiro Nakaya (1900-1962), che creò il primo cristallo di neve artificiale al mondo. Negli anni Settanta realizzò opere video che gettavano uno sguardo acuto sulla società. Nel 1980 fondò la Video Gallery Scan, promuovendo scambi con artisti non giapponesi e impegnandosi a scoprire e sostenere giovani video artists giapponesi. Lo scorso anno ha presentato un’opera fatta di nebbia nel nuovo edificio della Tate Modern a Londra. L’anno prossimo lavorerà ad altri ambiziosi progetti in Giappone, negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi. La prima grande retrospettiva dell’opera di Nakaya sarà allestita alla Art Tower Mito in Giappone, dal prossimo ottobre a gennaio 2019.

Per l’Architettura: Christian de Portzamparc (Francia). Nato a Casablanca (Marocco) il 9 maggio 1944
Christian de Portzamparc Christian de Portzamparc, architetto e urbanista, è stato il primo francese ad aggiudicarsi, a cinquant’anni, il Pritzker Prize per l’Architettura. Il suo stile architettonico immaginifico è rinomato per le peculiari caratteristiche: l’audacia dei progetti, l’approccio artistico e la creatività che gli è propria in quanto acquarellista. Particolarmente apprezzati sono i suoi progetti per sale da concerto e i suoi interventi in campo urbanistico. Ha studiato architettura a Parigi e a New York, e ha raggiunto la fama grazie alla creazione del complesso abitativo Les Hautes Formes a Parigi e al grande progetto voluto dal Presidente François Mitterrand detto la Cité de la Musique (1995), nell’ambito del quale era prevista la progettazione di sale da concerto di diverse misure, di un museo della musica e di molti altri spazi. Fra le sue opere più importanti, Nexus II (1991), un complesso residenziale a Fukuoka in Giappone, la LVMH Tower (1999) e due grattacieli (2015) a New York, la Philharmonie Luxembourg (2005), la Cidade das Artes (2013), complesso culturale a Rio de Janeiro, e la Paris La Défense Arena (2017), uno stadio al chiuso a Nanterre, alle porte di Parigi. Attualmente è impegnato in progetti di vaste dimensioni, come a Casablanca per il più grande teatro dell’Africa e in Cina, per il teatro dell’opera di Shanghai e il Centro Culturale di Suzhou, il completamento dei quali è previsto nel 2019.

Per la Musica: Riccardo Muti. Nato a Napoli il 28 luglio 1941
Riccardo Muti Riccardo Muti studiò pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli e proseguì gli studi al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano dove conseguì il diploma con lode in Composizione e Direzione d’orchestra. Nel 1967 la giuria del Concorso “Cantelli” di Milano gli assegnò all’unanimità il primo posto, portandolo all’attenzione di critica e pubblico.  Tra i più eminenti direttori d’orchestra del nostro tempo, ha diretto le più prestigiose orchestre del mondo. All’inizio della sua carriera è stato direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino, della Philharmonia Orchestra di Londra, della Philadelphia Orchestra e del Teatro alla Scala. Attualmente è direttore musicale della Chicago Symphony Orchestra. Inoltre intrattiene una lunga collaborazione con i Wiener Philharmoniker e il Festival di Salisburgo. Nel corso della sua carriera si è dedicato alla formazione di giovani musicisti, fondando nel 2004 l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, formata da giovani musicisti provenienti da tutt’Italia. Più di recente ha istituito la Riccardo Muti Italian Opera Academy per giovani direttori d’orchestra, maestri collaboratori e cantanti, che ha debuttato nel 2015. Obbiettivo dell’Academy è trasmettere l’esperienza e gli insegnamenti del Maestro e formare i giovani nell’Opera italiana. Muti ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti internazionali e più di venti lauree honoris causa da università italiane ed estere. La sua vasta produzione discografica, impreziosita dai molti premi ricevuti, spazia dal repertorio sinfonico e operistico classico alle composizioni contemporanee.

Per il Teatro/Cinema : Catherine Deneuve (Francia). Nata a Parigi il 22 ottobre 1943
Catherine Deneuve Catherine Deneuve è una delle maggiori attrici francesi. Nata a Parigi, figlia di due attori di teatro, iniziò la sua carriera recitando in alcuni film mentre frequentava le scuole superiori. Conquistò la scena mondiale interpretando una deliziosa eroina nel musical di Jacques Demy Les Parapluies de Cherbourg (1964). In più di mezzo secolo è apparsa in oltre cento pellicole. Tra i suoi film principali vi sono Bella di giorno (Belle de jour, 1967) di Luis Buñuel e 8 donne e un mistero (8 femmes, 2002) di François Ozon. Ha ricevuto due volte il Premio César per la migliore attrice per le sue interpretazioni nei film L’ultimo metrò (Le Dernier Metro, 1980) di François Truffaut, massimo esponente della Nouvelle Vague, e Indocina (Indochine, 1992) di Regis Wagnier. È stata insignita della Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia per Place Vendôme (1998). È anche impegnata in campo sociale. Quest’anno ha espresso i propri dubbi sul movimento “#MeToo”, suscitando scalpore in tutto il mondo.

Borsa di Studio del Praemium Imperiale 2018 per Giovani Artisti: Shakespeare Schools Foundation (Regno Unito), Selezionata dal Consigliere Internazionale del Praemium Imperiale Christopher Patten (Regno Unito)
La Shakespeare Schools Foundation (SSF) è un ente benefico britannico impegnato nel campo della cultura e dell’istruzione. Fin dal 2000 organizza lo Shakespeare Schools Festival, il più grande festival di teatro giovanile al mondo. Consentendo ai giovani di confrontarsi con la lingua e le storie senza tempo di William Shakespeare, la Fondazione li aiuta a conquistare l’autostima e la fiducia necessarie per crescere e avere successo. Il Festival, che si tiene ogni autunno, coinvolge circa 30.000 studenti di età compresa tra i 7 e i 18 anni provenienti da 1.000 scuole di tutto il Regno Unito, inclusi alunni appartenenti a minoranze etniche, o che vivono in condizioni di povertà, nonché giovani con speciali esigenze educative. Durante un periodo di due mesi, le opere di Shakespeare, quali Macbeth, Romeo e Giulietta, La Tempesta, vengono portate in scena in forma abbreviata in più di 130 teatri professionali. Nel corso degli ultimi 17 anni più di 250.000 giovani hanno preso parte al Festival in tutto il Regno Unito. Nel 2016, per commemorare il quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare, i ragazzi hanno recitato in vari luoghi tra cui l’Abbazia di Westminster. Alcune delle figure più eminenti del mondo della drammaturgia, tra le quali Sir Tom Stoppard e Dame Judi Dench, hanno voluto offrire il loro sostegno al Festival. L’organizzazione ha ottenuto lo status di fondazione nel 2016.

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