Nasce a Venezia un nuovo spazio per la cultura: è Casa Sanlorenzo, inaugurata in concomitanza con la prima edizione della Venice Climate Week e nel contesto della Biennale di Architettura, Casa Sanlorenzo è il nuovo laboratorio culturale della maison italiana Sanlorenzo, leader mondiale della nautica di lusso.
Situata proprio di fronte sulla Basilica di Santa Maria della Salute, Casa Sanlorenzo non vuole essere solo un edificio rinnovato: sarà, nella visione dell’azienda, un centro di visione e sperimentazione nato dal progetto Sanlorenzo Arts, incubatore creativo che già da tempo affianca alla produzione nautica una riflessione più ampia, che coinvolge arte, design e cultura.
Nel delineare la missione di Casa Sanlorenzo, Massimo Perotti, Executive Chairman di Sanlorenzo, ha sottolineato il ruolo sempre più centrale che un marchio come il loro è chiamato ad assumere: “Il nostro obiettivo con Casa Sanlorenzo è quello di offrire un luogo di riferimento per le iniziative legate al mondo di Sanlorenzo Arts, contenitore ideato con l’obiettivo di celebrare e sostenere il connubio tra arte, design e cultura, dove l’innovazione e la creatività possano fiorire senza limiti.”.
Non si tratta di uno showroom, né di una semplice galleria: Casa Sanlorenzo nasce come luogo vivo, in cui arte e bellezza diventano strumenti di dialogo. “Casa Sanlorenzo diventa il luogo in cui si entra per fermarsi, riflettere e condividere”, aggiunge Perotti. “Uno spazio di ricerca, dove l’arte non decora, ma interroga. Dove il design non impressiona, ma accompagna. Dove la bellezza non è mai fine a sé stessa, ma portatrice di un’etica. In un mondo sempre più virtuale, abbiamo voluto investire sulla presenza, sull’incontro, sull’esperienza. Perché crediamo che l’autenticità abbia bisogno di materia, di tempo, di sguardi. E Venezia rappresenta il luogo perfetto per questo progetto”.
Casa Sanlorenzo si presenta come un organismo in continua evoluzione, strutturato per essere inclusivo, aperto e orientato alla partecipazione. La sua architettura, firmata da Piero Lissoni con lo studio Lissoni & Partners, si sviluppa su circa 1.000 metri quadrati, con anche un giardino di circa 600 metri quadri, raro e prezioso nel tessuto urbano veneziano.
Lo spazio si articola in due sezioni tra loro connesse: una parte privata, ovvero l’appartamento denominato Casa Sanlorenzo, e oltre 700 metri quadrati dedicati a esposizioni, mostre e alla collezione d’arte contemporanea della maison. Una raccolta che copre un arco temporale dal 1965 a oggi e si presenta come un ponte tra generazioni artistiche, testimoniando trasformazioni culturali e tendenze estetiche.
Casa Sanlorenzo sorge all’interno di una dimora degli anni Quaranta, restaurata con attenzione filologica e sensibilità contemporanea. Le facciate in mattoni sono state mantenute e valorizzate, così come alcuni pavimenti originali. Dove il recupero non è stato possibile, la reinterpretazione architettonica ha saputo coniugare funzionalità e memoria, esaltando la vocazione espositiva dello spazio.
Uno degli elementi più significativi è la scala in vetro: trasparente, tecnologica, dialoga con le geometrie dell’edificio e introduce materiali moderni come vetro e acciaio, restituendo leggerezza e apertura agli interni. I pavimenti alternano cemento, palladiana e Portoro, mentre le pareti bianche fungono da tela neutra per le opere esposte. Il sistema di illuminazione, completamente adattivo, consente una regolazione su misura della luce, migliorando la fruizione artistica e valorizzando ogni installazione.
Elemento di forte valenza simbolica e progettuale è il ponte che collega Casa Sanlorenzo all’area circostante. Progettato anch’esso da Lissoni & Partners, non è solo una struttura funzionale, ma un vero e proprio manifesto culturale. “Credo che l’opportunità di costruire un ponte a Venezia per Sanlorenzo Arts sia più unica che rara”, ha detto Piero Lissoni. “Il ponte è infatti una scala architettonica incredibilmente complessa e porta per me anche una serie di altri significati. Oltre a collegare due punti differenti, il ponte mette in relazione mondi diversi. Non a caso si utilizzano le espressioni ‘creare ponti culturali’ e ‘realizzare ponti umani’. Questo ponte per me non è semplicemente una macchina per trasportare persone, ma un ponte culturale, un ponte ideale”.
Il ponte è realizzato in metallo prefabbricato, con una superficie in pietra d’Istria e un corrimano in legno lavorato come un remo, omaggio alla dimensione lagunare della città. La forma a schiena d’asino richiama i ponti medievali, mentre l’arco metallico restituisce un’estetica sobria ma decisa. La calandratura del metallo, i gradini in masegni veneziani antiscivolo e il trattamento anticorrosione testimoniano la cura ingegneristica dell’opera. Un ponte, dunque, che non solo collega, ma racconta: la volontà di costruire legami culturali e sociali attraverso l’architettura.
Casa Sanlorenzo non si limita a ospitare opere d’arte o mostre temporanee: diventa uno spazio attivo nel dibattito culturale e ambientale. Dal 4 al 6 giugno, infatti, accoglie i Sanlorenzo Talks, una serie di incontri e dialoghi all’interno della Venice Climate Week, focalizzati su temi urgenti come la transizione ecologica e l’innovazione sostenibile.
A questi appuntamenti partecipano figure di spicco del mondo scientifico, culturale e industriale, in un confronto aperto che pone al centro il rapporto tra responsabilità imprenditoriale e sfide globali. Un ulteriore tassello nella strategia culturale di Sanlorenzo, che ribadisce il suo impegno nel promuovere contenuti capaci di incidere sul presente.
Casa Sanlorenzo si propone come crocevia di linguaggi, un luogo dove la cultura non è ornamento ma spinta trasformativa. Con la sua apertura, Venezia si arricchisce di un nuovo presidio dell’arte contemporanea, capace di coniugare la tradizione alla ricerca, la bellezza all’etica, l’impresa alla visione.
Sanlorenzo, attraverso questo progetto, ridisegna il proprio ruolo nella società, dimostrando che anche nel lusso è possibile – anzi, necessario – assumere responsabilità e contribuire alla crescita collettiva. Non solo yacht, dunque, ma idee, incontri, connessioni. Una nuova rotta per il contemporaneo, tracciata tra le calli veneziane e destinata a viaggiare lontano.