Torna a Venezia il Tintoretto di David Bowie


In occasione della mostra Da Tiziano a Rubens, tornano a Venezia il Tintoretto di David Bowie e altri due capolavori di Tiziano.

In occasione della mostra Da Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con Flemish Community, la Città di Anversa e VisitFlanders, faranno ritorno a Venezia tre dipinti iconici della pittura veneziana, tra cui quello considerato dalla stampa il Tintoretto di David Bowie, ovvero l’Angelo annuncia il martirio a santa Caterina d’Alessandria

Oltre a quest’ultimo torneranno Jacopo Pesaro presentato a san Pietro da papa Alessandro VI e il Ritratto di una dama e di sua figlia, entrambi di Tiziano.

L’opera di Tintoretto venne commissionata dalla Scuola di Santa Caterina negli anni Sessanta del Cinquecento come pala d’altare per la chiesa di San Geminiano in Piazza San Marco a Venezia; il capolavoro venne qui custodito fino al 1807, anno in cui Napoleone fece demolire l’edificio. La pala è stata uno degli ultimi dipinti acquistati da David Bowie: il celebre cantante è un grande amante dell’arte di Tintoretto, tanto che chiamò la sua etichetta discografica Tintoretto Music.

“L’anteprima della collezione di David Bowie tenutasi da Sotheby’s nel 2016 ha registrato un record di partecipazioni rispetto a qualsiasi altra casa d’aste a Londra. Quando il dipinto di Tintoretto fu esposto al Rubenshuis, poco dopo la vendita, e fu ribattezzato dalla stampa il Tintoretto di Bowie, il numero di visitatori aumentò del 30%. Per molti di loro era la prima volta all’interno di un museo. Il fatto che un nuovo pubblico scopra i dipinti dei grandi maestri attraverso un’icona rock del Novecento, che è anche uno dei motivi per cui la Fondazione Musei Civici di Venezia ci ha invitato a organizzare questa mostra a Palazzo Ducale, è, per citare J.J. Norwich, un motivo per celebrare” ha commentato Ben van Beneden, direttore del Rubenshuis di Anversa e curatore della mostra a Palazzo Ducale. 

Il Ritratto di una dama e di sua figlia venne invece realizzato da Tiziano nel 1550, ma rimase incompiuto. Dopo la scomparsa dell’artista, avvenuta nel 1576, il figlio di Tiziano, Pomponio, fece dipingere nuovamente il soggetto trasformandolo in Tobiolo e l’angelo. Quando Pomponio vendette nel 1581 lo studio del padre a Cristoforo Barbarigo, il dipinto rimase custodito a Palazzo Barbarigo fino al 1859, anno in cui venne acquisito dallo zar Nicola I insieme ad altri dipinti di Tiziano. Di Tobiolo e l’angelo si persero le tracce, in quanto gran parte della collezione dello zar fu venduta; venne ritrovato negli Venti del secolo scorso quando venne acquistato dal mercante d’arte francese René Gimpel. Quest’ultimo però venne arrestato dai nazisti e morì in un campo di concentramento, ma precedentemente era riuscito a nascondere la sua collezione a Londra: a ritrovare le opere furono i figli, tra cui il dipinto di Tiziano. Ma la vicenda non finisce qui: nel 1948 Jean Gimpel commissionò un esame tecnico al Courtauld Institute of Art di Londra e questo permise di rivelare un ritratto sottostante Tobiolo e l’angelo che raffigurava una giovane mentre guardava teneramente la madre. Restaurato il dipinto, il ritratto venne riportato alla luce.

La mostra Da Tiziano a Rubens sarà visitabile dal 5 settembre 2019 all’1 marzo 2020.

 

Torna a Venezia il Tintoretto di David Bowie
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