Ad Ascoli Piceno una monografica ripercorre i temi di Omar Galliani. Dedicata un'inedita sezione alla Sibilla


Il Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno ospita dal 14 gennaio al 30 aprile 2024 la monografica "Omar Galliani. L’eco della Sibilla". Oltre quaranta opere suddivise in sette sale tematiche per omaggiare il maestro del disegno Omar Galliani.

Dal 14 gennaio al 30 aprile 2024 il Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno ospita la mostra Omar Galliani. L’eco della Sibilla, a cura di Stefano Papetti e promossa dall’associazione culturale Zoomart con il patrocinio di Regione Marche, Provincia di Ascoli Piceno e Comune di Ascoli Piceno. Saranno esposte oltre quaranta opere suddivise in sette sale tematiche, al fine di omaggiare il maestro del disegno Omar Galliani.

Un’inedita sezione realizzata appositamente da Galliani per questa esposizione ascolana, e che da essa prende il titolo, è ispirata al mito della Sibilla Picena, anche nota come Sibilla Appenninica, immagine identitaria del territorio: tra le vette dei Monti Sibillini dimorava una donna di straordinaria bellezza, interlocutrice tra il cielo e la terra, tra il divino e l’umano. Sulle tavole in mostra riecheggia la poetica celeste dell’artista, legata a cieli infiniti e ad universi di stelle lontane. Le sibille di Galliani sono donne di grafite con occhi serrati, colte nel profondo momento di meditazione. Sul volto di queste enigmatiche figure compare, incisa come un tatuaggio di pigmento rosso, la lettera a: l’inizio della profezia, l’origine del tutto.

Il legame con il territorio marchigiano emerge chiaramente anche in una seconda sezione della mostra “Raffaellesca e altro. Il disegno è sempre in viaggio”, che ospita il ciclo Da e per Raffaello: una serie di opere dedicate a Raffaello e realizzate tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, quando Galliani iniziò a insegnare all’Accademia di Belle Arti di Urbino. L’attenzione si pone sulla rielaborazione di temi e tecniche dell’arte del passato, concetti chiave dell’Anacronismo, corrente teorizzata da Maurizio Calvesi e Italo Tomassoni, a cui l’artista aderisce nel 1983. Una sezione che ben si presta a far emergere una costante dell’opera di Galliani: rifacendosi ai grandi maestri del Rinascimento, l’artista ha dato compimento ad una naturale inclinazione al disegno e all’esercizio grafico, allontanandosi però dalla tradizione e rivisitandone le modalità.

La sezione “Paesaggi interiori” racchiude opere ispirate a paesaggi reali, percezioni del mondo esterno ora trasformato in simbolica rappresentazione di mondi interiori, e la sezione “De rerum natura”, ispirata dall’opera filosofica di Lucrezio, esplora la connessione tra uomo e natura attraverso la rappresentazione di due momenti fondamentali, la morte e la rinascita. La parte dedicata a “Blu oltremare”,che prende vita dall’essenza del colore blu, vuole invece evocare il mare e il cielo, l’illusione di una prospettiva aerea e marina che si dissolve in infinite sfumature. Poi “Baci rubati / Covid 19”, realizzata durante il periodo di pandemia, intende essere una filmografia disegnata, che oltre a stimolare una riflessione emotiva sul periodo di isolamento fisico, vuole evidenziare il rapporto continuo e intenso dell’artista con il mondo del cinema.

Infine, “Traiettorie dell’essere” testimonia una delle rare incursioni di Omar Galliani nel campo della scultura: nel 1983, durante gli anni di insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Urbino, plasmò una scultura in terracotta, da cui nacquero versioni in bronzo e in acciaio inox. In quest’opera, una testa coronata di arco si prepara a scagliare le proprie idee come frecce, ancora una volta nell’infinito cielo stellato, in un eterno viaggio verso l’orizzonte dell’intelletto.

“In questi tempi di angoscia per la sorte dell’umanità afflitta da malattie incontrollabili, dalle problematiche ambientali, da sanguinosi contrasti politici e religiosi”, scrive il curatore Stefano Papetti, “l’opera di Galliani rappresenta uno stimolo alla riflessione pacata e nel contempo all’azione, sostenuta da una strategia fondata sulla logica, secondo metodi che affondano le loro radici nella cultura classica. Non c’è nostalgia per il passato nelle opere di Galliani, ma la consapevolezza che siamo eredi di una tradizione illustre che può ancora ispirarci e guidarci nell’affrontare le sfide del futuro”.

Immagine: Omar Galliani, L’Eco della Sibilla, dettaglio (2023; matita nera e pigmento rosso su tavola)

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraOmar Galliani. L'Eco della Sibilla
CittàAscoli Piceno
SedePalazzo dei Capitani
DateDal 14/01/2024 al 30/04/2024
ArtistiOmar Galliani
CuratoriStefano Papetti
TemiArte contemporanea

Ad Ascoli Piceno una monografica ripercorre i temi di Omar Galliani. Dedicata un'inedita sezione alla Sibilla
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