A Bologna si ripercorre la produzione di Bettina Buck, partendo dalla sua ricerca sulla scultura


Tra i Main project di ART CITY Bologna 2023, la mostra dedicata all’artista tedesca Bettina Buck. Finding Form intende presentare il percorso dell’artista a partire dalla sua ricerca sulla scultura come tensione verso una forma in divenire

Dall’1 al 19 febbraio 2023, nella Sala Convegni di Banca di Bologna presso Palazzo De’ Toschi, sarà visitabile al pubblico la mostra Finding Form, dedicata al lavoro dell’artista tedesca Bettina Buck (Colonia, 1974 – Berlino 2018), a cura di Davide Ferri, tra i Main project di ART CITY Bologna 2023, nell’ambito di Arte Fiera.

Il progetto intende presentare il percorso dell’artista a partire dalla sua ricerca ventennale sulla scultura come tensione verso una forma che è sempre parte di un processo in divenire: si riferisce proprio a questo il titolo della mostra.

L’esposizione si articola attorno ad alcuni termini della ricerca dell’artista: la gravità, intesa come forza a cui la forma si assoggetta e cede, talvolta fino al suo azzeramento; l’occultamento, allusione a una vita segreta della scultura, a una sua forma immaginata e narrabile più che percepita con i sensi; infine, una certa idea di domestico che identifica la scultura come qualcosa che prende forma nei nostri immediati dintorni alterando, accostando, piegando cose che senza l’intervento dell’artista restano cose.

La mostra intende essere anche una messa a fuoco sulla pratica di Buck, che si contraddistingue per l’uso di materiali industriali comunemente impiegati negli spazi privati, quali gommapiuma, piastrelle, schiuma di lattice, polistirolo, moquette, plastica, e che si connota per una gamma di gesti semplici. In ciascuno dei lavori in mostra è centrale il corpo: è l’unità di misura della scultura, e ne è anche metafora. La scultura, come il corpo, cerca la propria forma nel tempo.

Fulcro del progetto espositivo è Interlude I, video di una camminata solitaria nella campagna inglese, in cui l’artista viene ripresa mentre trascina una forma di gommapiuma che può diventare molte cose: scultura potenziale, semplice ingombro o fardello, seduta e punto d’osservazione sul paesaggio. Lo stesso parallelepipedo di gommapiuma è trasportato nelle sale della Galleria Nazionale di Roma in Interlude II. Nelle sale del museo entra in dialogo con un paesaggio culturale, cambiando di volta in volta di senso e trasformando lo stesso corpo della performer, a contatto con le opere, i visitatori, l’architettura del museo, in figura.

Le opere esposte ruotano attorno a questi due lavori per assonanze e contrappunti, evocando la natura dialogica e performativa del lavoro di Bettina Buck. 3 Upright è una scultura composta da tre elementi autoportanti. Nel corso della mostra le tre strutture cambieranno forma per effetto della gravità, fino a crollare: pur alludendo a un elemento strutturale, metafora di forza e solidità, i tre elementi sono invece gusci estremamente fragili, dove la tensione tra due materiali diversi come la ceramica e il lattice è destinata a provocare uno spostamento nell’ordine delle tessere, una forma in continua evoluzione, e infine la caduta. Il punto di crollo è inscritto nella sostanza stessa dell’opera, ed è nel momento dell’annientamento dell’opera che ci viene svelata la sua natura di superficie. Medusa Block ci invita a guardare l’opera da due punti di vista in cui ognuno esclude l’altro: o consideriamo il pilastro di gommapiuma come scultura, oppure lo identifichiamo come l’involucro che ci impedisce di vedere la scultura in bronzo che esso contiene e che possiamo solo immaginare. La didascalia di Object (Proving), un parallelepipedo in creta cruda, trasportato in automobile dall’artista da Londra a Berlino, dove è stato cotto, riporta le due misure: quella l’originaria e quella ex post. Lo scarto tra le due racconta il processo che lo ha portato davanti ai nostri occhi. In Pressed Foam il peso della pietra sulla gommapiuma agisce silenziosamente, e appena percettibilmente, mentre in Oracle lips lo stesso principio (il peso di una cosa su di un’altra) serve a dare forma a un’immagine ironica.

Inaugurazione martedì 31 gennaio alle ore 18.

Orari: 1, 2, 3 febbraio dalle 10 alle 20; 4 febbraio dalle 10 alle 24; 5 febbraio dalle 10 alle 20.
Fino al 19 febbraio la mostra è aperta solo nei fine settimana: venerdì 17-20 | sabato e domenica 11-20. Chiuso lunedì, martedì, mercoledì e giovedì.

Ingresso libero.

Immagine: Bettina Buck, 3 Upright (2010–2012; installazione, tela piastrellata con retro rivestito in lattice). Su gentile concessione di Bureau Bettina Buck.

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraFinding Form
CittàBologna
SedeBanca di Bologna
DateDal 01/02/2023 al 19/02/2023
ArtistiBettina Buck
CuratoriDavide Ferri
TemiART CITY Bologna

A Bologna si ripercorre la produzione di Bettina Buck, partendo dalla sua ricerca sulla scultura
A Bologna si ripercorre la produzione di Bettina Buck, partendo dalla sua ricerca sulla scultura


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