Nel cinquantennale della scomparsa Treviso dedica una retrospettiva a Juti Ravenna


Il Museo Civico Luigi Bailo di Treviso presenta dal 3 febbraio al 28 maggio 2023 la retrospettiva dedicata all’artista e critico d’arte Juti Ravenna, nel cinquantennale della scomparsa. 

Dal 3 febbraio al 28 maggio 2023 il Museo Civico Luigi Bailo di Treviso presenta la mostra Juti Ravenna (1897 - 1972). Da Annone a Venezia a Treviso, a cura di Fabrizio Malachin ed Eugenio Manzato. Nel cinquantennale della scomparsa di Juti Ravenna, artista e critico d’arte, i Musei Civici di Treviso gli dedicano una retrospettiva al Museo Bailo, la cui Pinacoteca conserva un importante nucleo di opere.

Ravenna era nato a Spadacenta, frazione del comune di Annone Veneto, nel 1987. Già da giovanissimo manifestò una forte propensione per la pittura, espressa in una serie di disegni di impronta classica. Una passione che neppure la chiamata al fronte, nel primo conflitto mondiale, riuscì ad attenuare. Come testimoniano gli album di disegni realizzati in presa diretta sulle linee di combattimento, disegni che sono in parte confluiti nel già libro autobiografico Una vita per la pittura pubblicato nel 1969 e curato da Giuseppe Mesirca, e nel Diario di guerra del granatiere Giuriati Giuseppe, con prefazione di Luigi Comisso.

Grazie a una licenza dal fronte, raggiunge Firenze, e qui entra in contatto con la pittura e gli scritti di Ardengo Soffici e scopre l’impressionismo francese. Nel 1920 è nuovamente a Venezia per frequentare l’Accademia e già l’anno successivo comincia ad esporre. A Venezia conosce Gino Rossi e Pio Semeghini; con Seibezzi condivide a lungo l’amore per l’Isola di Burano. La prima personale, nel 1924 a Cà Pesaro, è curata a Nino Barbantini. Seguono partecipazioni alla Quadriennale e a diverse mostre di rilievo in Italia e all’estero. La prima sua Biennale è del 1928, partecipazione puntualmente ripetuta fino al secondo conflitto, per riprendere nel 1949 e ancora nel 1950 e nel 1972. Conosce e frequenta intanto Filippo de Pisis, che al rientro da Parigi è suo ospite a Venezia.

La pittura di Ravenna viene avvicinata al cosiddetto post impressionismo veneto che accumuna una generazione di giovani artisti gravitanti su Venezia. I suoi paesaggi veneziani di questi anni, così come quelli successivi trevigiani, raccontano i luoghi, le luci, le atmosfere attingendo al registro poetico più che a quello documentario.

Nel 1951 vince con Virgilio Guidi il Premio Burano, ma già dal 1948 aveva scelto di abbandonare la laguna per Treviso. D’inverno si rifugia invece in Liguria ed è lì che realizza la serie Boutiques. Da critico interviene su varie riviste. Nel 1943, con Egidio Bonfante, pubblica 50 disegni di Picasso e, sempre con Bonfante, nel 1952, Arte Cubista.

La mostra intende ripercorrere i momenti e i luoghi della vita e dell’attività di Juti Ravenna.

L’esposizione parte infatti dal luogo di nascita dove si è formato e dove ha compiuto i primi esperimenti nella pittura ritraendo i familiari e la casa natale. Introvabili i disegni eseguiti durante la guerra, testimoniati dalla bibliografia; si passa dunque alle sue residenze veneziane: lo studio a Ca’ Pesaro tra il 1923 e il 1928, quello a Palazzo Carminati dal 1928 al 1947. Sono di questo periodo opere fondamentali come Il discepolo e l’Autoritratto con la stufa, nonché nature morte e vedute di Venezia e di Burano, composizioni strutturate e dal solido disegno con le quali Ravenna si avvicina al novecentismo. I rapporti con Treviso iniziano ben prima del 1947, quando vi si trasferisce, e ve n’è testimonianza in alcuni acquarelli del 1942 giunti al Museo col lascito Luccini: personaggi e vedute trevigiane costituiscono, insieme alle Boutiques e a qualche paesaggio ligure, l’ultima parte della mostra.

Immagine: Juti Ravenna, Autoritratto come Pierrot (pulcinella?), dettaglio

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraJuti Ravenna (1897 - 1972). Da Annone a Venezia a Treviso
CittàTreviso
SedeMuseo Luigi Bailo
DateDal 03/02/2023 al 28/05/2023
ArtistiJuti Ravenna
CuratoriEugenio Manzato, Fabrizio Malachin
TemiNovecento

Nel cinquantennale della scomparsa Treviso dedica una retrospettiva a Juti Ravenna
Nel cinquantennale della scomparsa Treviso dedica una retrospettiva a Juti Ravenna


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