A Brescia il Museo di Santa Giulia dedica una mostra al linguaggio fotografico di Gabriele Micalizzi


Dal 23 aprile al 1° settembre 2024 il Museo di Santa Giulia a Brescia ospita la mostra "Gabriele Micalizzi. Legacy". Il fotografo ha coniugato il reportage di guerra con progetti fotografici di natura umanitaria, sociale e artistica.

Il Museo di Santa Giulia a Brescia accoglie dal 23 aprile al 1° settembre 2024 la mostra Gabriele Micalizzi. Legacy, promossa da Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei, Alleanza Cultura, che rientra nel programma della settima edizione di Brescia photo Festival. L’esposizione è dedicata a Gabriele Micalizzi, un fotografo che ha coniugato il reportage di guerra con progetti fotografici di natura umanitaria, sociale e artistica. Attraverso la sua arte, Micalizzi vuole porre in risalto l’aspetto tangibile della fotografia e la sua concretezza come immagine creata dalla luce stessa. Partendo dalla sua esperienza di reporter e dall’uso editoriale delle sue fotografie, il fotografo presenta una selezione delle sue immagini catturate durante eventi e situazioni contemporanee, esplorando l’evoluzione del medium e del linguaggio fotografico.

La mostra espone cinquanta immagini, alcune delle quali inedite, offrendo ai visitatori l’occasione di esplorare il linguaggio espressivo di Gabriele Micalizzi. Attraverso queste opere, sarà possibile comprendere il suo interesse per tecniche fotografiche non convenzionali, rivelando aspetti sperimentali e meno conosciuti del suo lavoro.

La mostra è suddivisa in tre stanze. Nella prima stanza, il visitatore viene accolto da quattro gigantografie che narrano momenti salienti della storia contemporanea, vissuti direttamente da Micalizzi: dalle proteste delle Camicie Rosse in Thailandia allo scoppio della guerra civile in Ucraina, fino ai combattimenti per la liberazione del territorio libico e del Nord Africa dalle forze dello Stato Islamico. Accanto a queste immagini, i video dei suoi reportage più significativi dai teatri di guerra. Nella seconda stanza, viene presentata una serie di contact sheets, cioè fotografie ottenute direttamente dai negativi tramite stampa a contatto, che mostrano la selezione dei negativi e il processo di stampa finale. Alcuni negativi ingranditi, esposti su lavagne luminose, forniscono un ulteriore sguardo sulla fotografia analogica. La sezione è completata da una serie di stampe fotografiche ai sali d’argento. La terza stanza, un polittico fotografico di grandi dimensioni è dedicato all’arte sacra e ai luoghi in cui è custodita e vissuta. Qui, sono esposte per la prima volta le immagini della persecuzione dei cristiani da parte dell’ISIS e quelle raccolte in Iraq durante il viaggio pastorale di Papa Francesco. Accanto a queste, sedici fotografie iconiche e un trittico di stampe analogiche che narrano avvenimenti significativi della storia contemporanea. Nella terza stanza si trova inoltre l’opera più suggestiva dell’intero percorso: un “affresco fotografico” site-specific che rappresenta il culmine dell’evoluzione artistica di Micalizzi. Quest’opera unisce l’antica tecnica dell’affresco alla moderna fotografia. Quest’opera sarà donata dall’artista a Fondazione Brescia Musei, arricchendo così la collezione dei Musei Civici in continuità con il percorso espositivo dedicato agli artisti contemporanei.

"Con Gabriele Micalizzi Fondazione Brescia Musei propone la terza mostra inedita del VII Photo Festival bresciano, quest’anno dedicato al tema Testimoni", dichiara Francesca Bazoli, presidente Fondazione Brescia Musei. “Nessun’altra scelta come quella di esporre i cinquanta lavori di questo straordinario quarantenne poteva essere più adeguata al tema. Non solo la sua presenza nei conflitti più problematici degli ultimi quindici anni ci ha accompagnato alla lettura delle conseguenze della guerra sulle popolazioni – e con questa mostra lo comprendiamo ancora più profondamente – ma il suo lavoro ci fa continuamente riflettere sull’immanenza dell’immagine nell’epoca del digitale e dell’intelligenza generativa. Solo l’occhio critico dell’artista, perché con questa mostra Gabriele ci dimostra di essere pienamente tale, permette di interpretare l’imponderabile e l’ingiustificabile causato dall’uomo contro l’uomo. Nonostante ciò la violenza rappresentata da Micalizzi non è mai gratuita, e con il suo lavoro egli attualizza un messaggio di denuncia che la grande storia dell’arte contemporanea novecentesca ci aveva già svelato, ma che oggi pochi così coraggiosamente testimoniano. La mia gratitudine è estesa a Franciacorta Fratelli Berlucchi, che ha deciso di affiancarsi a questo programma artistico non solo con un sostegno finanziario ma anche con l’organizzazione di un progetto artistico inedito, una side exhibition, a Borgonuovo di Corte Franca”

Molto onorato l’artista Gabriele Micalizzi: “La Fondazione Brescia Musei mi ha dato questa opportunità di portare una mia installazione e la mia opera davanti a un affresco dell’Ultima Cena. È emozionante vedere questa ‘combo’ tra antico e nuovo, con tecniche antiche e contemporanee. La mia necessità era cercare di spiegare il tempo che stiamo vivendo, riguardo il tema dell’immagine. Stiamo vivendo una rivoluzione industriale digitale, siamo in mezzo a uno spaccato della Storia e la Storia è l’argomento principale della mia visione. Riuscire a fare questa mostra in questo momento rende il mio lavoro davvero contemporaneo. La possibilità di poter condividere il mio lavoro di documentazione, lasciando una testimonianza tangibile di esso è un riconoscimento incredibile, In una cornice che trasuda storia in ogni suo scorcio”.

“Fondazione Brescia Musei è orgogliosa di presentare per la prima volta, in un contesto museale di levatura internazionale come Santa Giulia, il lavoro di un grande fotografo italiano, Gabriele Micalizzi, nella fase di carriera in cui si stanno consolidando i tratti autoriali del suo lavoro, nella direzione della fotografia d’arte”, ha affermato il direttore Stefano Karadjov. “La mostra, allestita negli splendidi spazi del refettorio del complesso monumentale di Santa Giulia, le cosiddette Sale dell’Affresco, è anche occasione per ammirare il suo primo site-specific a fresco, una tecnica completamente nuova che manifesta la propensione alla sperimentazione di uno degli artisti che, negli ultimi 15 anni, ha più radicalmente trasformato l’iconografia della guerra, mettendo in primo piano i volti di chi la subisce e liberandosi del bisogno di estetizzarla. La sensazione che producono queste 50 straordinarie immagini in mostra a Brescia è quanto di più prossimo a una struggente deposizione dalla croce rinascimentale. Anche per questo siamo grati all’artista per aver inaugurato con noi, nel suo affresco fotografico sottostante il quattrocentesco cenacolo della sala grande, una tecnica assolutamente innovativa, con un’opera donata alla Fondazione Brescia Musei, che si dimostra nuovamente Istituzione capace di attirare chi ricerca in campo artistico”.

Con questa rassegna, Gabriele Micalizzi si propone di esplorare questioni fondamentali legate al lavoro del fotogiornalista: cosa rende degno di essere ricordato e quale valore riesce a conferire a una fotografia lo status di testimonianza storica. Analizza sia il significato del mezzo fotografico, attraverso un excursus sulla propria esperienza, il proprio lavoro e le proprie immagini, sia il mezzo stesso, cercando di evidenziare la dicotomia tra fotografia digitale e analogica.

Main partner è Freccianera Fratelli Berlucchi.

Immagine: Gabriele Micalizzi, Qamishlo, Siria, 21.06.2015. Courtesy Cesura

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraGabriele Micalizzi. Legacy
CittàBrescia
SedeMuseo di Santa Giulia
DateDal 23/04/2024 al 01/09/2024
ArtistiGabriele Micalizzi
TemiFotografia

A Brescia il Museo di Santa Giulia dedica una mostra al linguaggio fotografico di Gabriele Micalizzi
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