A Rovigo una grande monografica dedicata al fotografo newyorkese Rodney Smith. Per la prima volta in Italia


A Palazzo Roverella a Rovigo, dal 3 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026, arriva per la prima volta in Italia una grande monografica dedicata a Rodney Smith, celebre fotografo newyorkese che è stato paragonato in molti casi a René Magritte.

Arriva per la prima volta in Italia, a Rovigo, una grande mostra monografica dedicata a Rodney Smith, celebre fotografo newyorkese che si distingue per il suo raffinato connubio di eleganza classica, composizione rigorosa e ironia elegante e surreale, tanto da essere stato paragonato in molti casi a René Magritte. L’ampia retrospettiva dal titolo RODNEY SMITH. Fotografia tra reale e surreale, sarà allestita a Palazzo Roverella dal 3 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026. Curata da Anne Morin, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con diChroma photography, il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, e prodotta da Silvana Editoriale, esporrà oltre cento opere del noto fotografo.

Allievo di Walker Evans, influenzato da Ansel Adams e ispirato dall’opera di Margaret Bourke-White, Henri Cartier-Bresson e William Eugene Smith, le sue fotografie sono apparse su importanti pubblicazioni come, per citarne alcune, TIME, Wall Street Journal, The New York Times, Vanity Fair. Il fotografo ha ottenuto inoltre significativi riconoscimenti per la sua fotografia di moda in collaborazione con noti marchi, tra cui Ralph Lauren, Neiman Marcus e Bergdorf Goodman. Acclamato per le sue immagini in bianco e nero che combinano ritratto e paesaggio, Rodney Smith ha creato mondi incantati e visionari in cui non mancano sottili contraddizioni ma anche sorprese. Realizzate con il solo utilizzo di pellicola e luce naturale, le sue immagini, mai ritoccate, si distinguono per una meticolosa cura artigianale e una straordinaria precisione formale.

L’estetica di Smith presenta inoltre chiari parallelismi con la tradizione cinematografica, rimandando all’opera di registi come Alfred Hitchcock, Terrence Malick e Wes Anderson, e a leggende del cinema muto quali Buster Keaton, Charlie Chaplin e Harold Lloyd.

Autoritratto con Leslie, Siena, Italy, 1990 © Rodney Smith
Autoritratto con Leslie, Siena, Italy, 1990 © Rodney Smith
Skyline, Hudson River, New York, 1995 © Rodney Smith
Skyline, Hudson River, New York, 1995 © Rodney Smith
Caroline at the Top of Circular Staircase, Charleston, South Carolina, 2000 © Rodney Smith
Caroline at the Top of Circular Staircase, Charleston, South Carolina, 2000 © Rodney Smith

Rodney Smith, uomo colto e studioso di teologia e filosofia, si descriveva come un “ansioso solitario”, che nella fotografia trovava il linguaggio che gli consentiva di esprimersi al meglio, ma anche conforto nel catturare immagini: un modo per “riconciliare il quotidiano con l’ideale”, per diventare partecipe e non solo osservatore. Costantemente alla ricerca del significato della vita, le sue immagini catturano il mondo con humour, grazia e ottimismo e conducono l’osservatore in regni poetici di riflessi e riflessioni, in sereni luoghi immaginari.

“Ogni immagine creata da Smith, con la cura e la precisione di un orafo, è un tentativo sempre nuovo di ricreare questa armonia divina e di raggiungere uno stato superiore, anche solo per un istante. Ogni immagine è eterea ed estatica”, spiega la curatrice. “In qualsiasi punto dell’immagine si posi lo sguardo, l’occhio è immediatamente sedotto dalla grazia, dalla raffinatezza, dallo squisito accostamento di forme e contro forme, dalla diversità delle materie e dalla ricchezza narrativa che eccelle per sobrietà, parsimonia e silenzio”

Suddiviso in sei sezioni tematiche (La divina proporzione, Gravità, Spazi eterei, Attraverso lo specchio, Il tempo e la permanenza, Passaggi), il percorso espositivo presenta per la maggior parte opere in bianco e nero, testiminando il fatto che Smith iniziò a lavorare con il colore solo a partire dal 2002.

“Dopo quarantacinque anni e migliaia di rullini”, affermò lo stesso fotografo, “provo ancora questo amore incondizionato per la pellicola in bianco e nero. Tuttavia, contrariamente a quanto pensavano molti miei conoscenti, ho cambiato idea e circa otto anni fa ho iniziato a scattare anche a colori. Assolve a una funzione diversa per me, e ne parlerò più avanti, tuttavia non c’è niente per me come l’oscurità e la sfolgorante intensità del bianco e nero. È un’astrazione che avviene per aggiunta. Sì, c’è molto più colore nel bianco e nero di quanto non ve ne sia nel colore”.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Silvana Editoriale, a cura di Anne Morin, che include i testi delle curatrici Anne Morin e Susan Bright, e di Leslie Smolan, Executive Director presso Estate of Rodney Smith.

Danielle in Boat, Beaufort, South Carolina, 1996 © Rodney Smith
Danielle in Boat, Beaufort, South Carolina, 1996 © Rodney Smith
James in Inner Tube with Duck, Lake Placid, New York, 2006 © Rodney Smith
James in Inner Tube with Duck, Lake Placid, New York, 2006 © Rodney Smith
Woman with Hat between Hedges, Parc de Sceaux, France, 2004 © Rodney Smith
Woman with Hat between Hedges, Parc de Sceaux, France, 2004 © Rodney Smith

Informazioni sulla mostra

Titolo mostraRODNEY SMITH. Fotografia tra reale e surreale
CittàRovigo
SedePalazzo Roverella
DateDal 03/10/2025 al 01/02/2026
ArtistiRodney Smith
CuratoriAnne Morin
TemiFotografia

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