Inaugurato il nuovo allestimento del primo piano di Villa Farnesina a Roma, che ripercorre la storia del palazzo e del suo comprensorio. Le indagini diagnostiche e le ricerche compiute in questi anni in Villa Farnesina a cura dell’Accademia Nazionale dei Lincei hanno fornito nuovi elementi per ricostruire le vicende della Villa e una più dettagliata conoscenza degli interventi decorativi oggi scomparsi o occultati da scialbature o rivestimenti in stoffa che sta permettendo un recupero delle decorazioni non solo cinquecentesche, ma seicentesche e ottocentesche.
Trastevere in età romana, questo il titolo del nuovo allestimento al primo piano, comprende quattro sezioni. Nella prima sezione, frutto della collaborazione con la Soprintendenza Speciale ABAP di Roma, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’École française di Roma e il Museo Nazionale Romano, viene riletto il territorio su cui insiste la Villa dal Gianicolo fino al Tevere. Ovvero quell’area che, fin dall’età repubblicana e per tutto l’impero, è stata caratterizzata da una commistione di aspetti urbanistici: dalla porta Septimiana, nel settore nord delle Mura Aureliane, oggi visibile all’interno del giardino della Villa, tra i pochi resti della cinta muraria ancora conservati sulla riva destra del Tevere, fino alla Villa romana della Farnesina. Un complesso, quest’ultimo, abitato dal tardo I secolo a.C. sulle sponde del Tevere e costituito anche dalle recenti strutture antiche ritrovate nel Giardino di Palazzo Corsini che erano utilizzate, molto probabilmente, per la cottura di materiali ceramici o per l’invetriatura di oggetti fittili, anche in connessione con la funzione di irreggimentare le acque che provenivano dal Gianicolo.
Il percorso espositivo racconta nelle altre due sezioni la storia della Villa nell’Ottocento, quando abitata dal Duca di Ripalda conobbe un cambiamento nel suo rapporto con la città a seguito della costruzione dei muraglioni del Tevere. Sarà evidenziato l’aspetto ottocentesco delle sale di Villa Farnesina ponendo l’accento sui dettagli e i particolari degli apparati decorativi, approfondendo in particolare le ornamentazioni pittoriche a finti tendaggi e i sughi d’erba appositamente concepiti a complemento dell’esistente decorazione a fresco rinascimentale. Una sala multimediale presenta poi l’evoluzione delle decorazioni tessili parietali che dal Cinquecento all’età contemporanea, dagli arazzi ai corami e alla carta da parati, hanno caratterizzato anche la Villa Farnesina come indicatori del benessere del proprietario. Particolare attenzione sarà data infine anche alla città “intorno a Villa Farnesina”, con un focus su Palazzo Farnese e su Palazzo Corsini. L’ultima sezione sarà dedicata ai lavori di restauro compiuti negli anni Trenta del Novecento quando la Villa Farnesina, ormai di proprietà dello Stato Italiano, venne scelta come sede della Reale Accademia d’Italia, istituzione voluta da Mussolini per la gestione della cultura italiana durante il suo governo in contrapposizione ai liberali Lincei. La sezione si conclude con i più recenti risultati delle analisi condotte di tipo diagnostico e non invasivo sui materiali pittorici delle Logge raffaellesche per comprendere la tecnica esecutiva di Raffaello e della sua bottega e i pigmenti da lui scelti per la realizzazione degli affreschi.
Infine la quarta sezione è dedicata a “Il Trittico dell’ingegno italiano”, la serie di iniziative con le quali i Lincei hanno voluto celebrare in un percorso unitario i centenari di Leonardo (2019), Raffaello (2020) e Dante (2021).
Orari: Da lunedì a sabato dalle 9 alle 14. Aperto la seconda domenica del mese dalle 9 alle 17.
Villa Farnesina, riallestito il primo piano che ripercorre la storia del palazzo dall'età romana a oggi |