Londra, il capolavoro giovanile di Tiziano rubato due volte va in asta da Christie's


Dalla collezione di Longleat House all’asta di Christie’s Old Masters, sul mercato dopo 145 anni: un’opera giovanile di Tiziano, Riposo durante la fuga in Egitto, viene venduta con una stima di 15– 25 milioni di sterline. La sua particolarità: venne rubato ben due volte.

Un capolavoro giovanile di Tiziano (Pieve di Cadore, 1488/1490 – Venezia, 1576), il Riposo durante la fuga in Egitto, fa il suo debutto sul mercato dopo più di 145 anni, all’asta di Christie’s Old Masters Parte I, il 2 luglio 2024. L’opera ha una stima di 15-25 milioni di sterline (17,48-29,13 milioni di euro). Tra le poche opere religiose rimaste delle prime fasi della carriera dell’artista, questa tela ha attraversato alcune delle più illustri collezioni europee ed è stata offerta per l’ultima volta all’asta da Christie’s nel 1878 prima di entrare a far parte della prestigiosa collezione di Longleat House.

Il percorso del dipinto inizia nella collezione del mercante veneziano Bartolomeo della Nave (1571/79-1632). L’inventario di Della Nave rivela una raccolta straordinaria, tra cui quindici opere di Tiziano, come la celebre Madonna zingarella del 1511 circa, la Violante del 1510-15 circa, la Ninfa e il pastore del 1570 circa, tutte conservate a Vienna, al Kunsthistorisches Museum, e la matura Morte di Atteone del 1565-76, ora alla National Gallery di Londra. Nel 1636, il quadro di Longleat fu valutato 200 lire nell’inventario di Della Nave, il doppio dell’importo per la Morte di Atteone, suggerendo un maggiore apprezzamento per le prime opere di Tiziano rispetto a quelle successive. La maggior parte della collezione fu acquistata in blocco dal cognato duca di Hamilton e inviata in Inghilterra. Dopo l’esecuzione di Hamilton da parte del parlamento nel 1649, la collezione fu venduta all’arciduca Leopoldo Guglielmo d’Austria, governatore dei Paesi Bassi spagnoli dal 1647 al 1656. Il dipinto appare nel rame di Teniers raffigurante l’arciduca Leopoldo Guglielmo nella sua Pinacoteca di Bruxelles (Madrid, Museo del Prado), dove è esposto insieme ad altre opere di Tiziano acquisite dalla collezione Della Nave, tra cui la Ninfa e il Pastore, Violante, e il suo Cristo e l’adultera del 1511 circa, tavola incompiuta che il giovane Antoon van Dyck aveva abbozzato durante la sua visita alla collezione del mercante veneziano nel 1622. Il quadro di Longleat rimase nella collezione imperiale e fu trasferito nel Palazzo del Belvedere a Vienna nel 1781, dove fu saccheggiato dalle truppe francesi nel 1809 per il Musée Napoléon. Successivamente fu di proprietà di Hugh Andrew Johnstone Munro di Novar (1797-1864), proprietario terriero scozzese, artista dilettante e uno dei più importanti mecenati di Turner. Munro formò una celebre collezione che comprendeva la Lucrezia di Rembrandt e la Visione di Sant’Elena di Veronese.

Tiziano, Riposo durante la fuga in Egitto (1508-1509; olio su tela applicata su tavola, 46 x 62,9 cm)
Tiziano, Riposo durante la fuga in Egitto (1508-1509; olio su tela applicata su tavola, 46 x 62,9 cm)

Il Riposo durante la fuga in Egitto, entrò nella collezione del quarto marchese di Bath nel lontano 1878, oltre 145 anni fa. Il dipinto ha attirato l’attenzione nel 1995 quando è stato rubato da Longleat. Sette anni dopo, nel 2002, dopo l’offerta di una ricompensa di 100.000 sterline per informazioni utili al suo ritorno sicuro, il dipinto è stato ritrovato in una borsa della spesa nella Greater London. Nonostante fosse privo della cornice, la sua scoperta è stata possibile grazie a Charles Hill, detective d’arte dell’epoca ed ex ufficiale di Scotland Yard. Il dipinto ha suscitato variazioni nella datazione precisa nel corso del tempo. Nella mostra del 2012 alla National Gallery di Londra intitolata Titian, A fresh look at nature, curata da Antonio Mazzotta, il dipinto è stato datato a circa il 1508-1509. Mazzotta osserva che la figura imponente della Vergine “anticipa altre eroine tizianesche” dell’epoca, in particolare quella di Giuditta o Giustizia nel frammento di affresco staccato dall’ingresso della Merceria al Fondaco dei Tedeschi, risalente al 1508 circa (Venezia, Ca d’Oro), una delle prime commissioni chiave, e quella della Maddalena nel Noli me Tangere dell’artista, leggermente successivo, datato al 1511-12. Nella sua recensione della mostra del 2012 alla National Gallery, incentrata sulla Riposo durante la fuga in Egitto di Tiziano del 1506-7 (San Pietroburgo, Hermitage), Paul Hills ha ammirato il dipinto di Longleat per l’uso magistrale del colore da parte dell’artista: “Il rosso della veste della Vergine, contrastato dal tovagliolo [bianco], è trattato con meravigliosa ampiezza, e l’oltremare del suo mantello si stende sulla sponda per incontrare l’ambra forte del manto di Giuseppe, che a sua volta contrasta con il viola della sua vestaglia. Il movimento sollecito delle figure, controbilanciato dall’inclinazione dei tronchi d’albero, è sottolineato da questo dramma del colore”.

Orlando Rock, Presidente di Christie’s UK, ha commentato: “Questo sublime capolavoro giovanile è uno dei prodotti più poetici della giovinezza di Tiziano. Di provenienza impeccabile ed essendo passato attraverso le mani di duchi, arciduchi e imperatori del Sacro Romano Impero, questo magico dipinto devozionale ha la rara notorietà di essere stato rubato non una ma due volte: la prima da Napoleone e la seconda alla fine della metà degli anni Novanta. Siamo onorati di essere incaricati di portare questo dipinto importante e magnificamente osservato al mercato di Londra questo luglio”.

Andrew Fletcher, responsabile globale del dipartimento dipinti antichi di Christie’s, ha commentato: “Questa è l’opera più importante di Tiziano arrivata sul mercato delle aste in più di una generazione e uno dei pochissimi capolavori dell’artista rimasti in mani private. Si tratta di un quadro che incarna la rivoluzione pittorica operata da Tiziano all’inizio del XVI secolo e costituisce un esempio davvero eccezionale dell’approccio pioneristico dell’artista sia nell’uso del colore che nella rappresentazione della forma umana nel mondo naturale, la vocabolario artistico che gli assicurò lo status di primo pittore veneziano a raggiungere la fama in tutta Europa durante la sua vita e la sua posizione di uno dei più grandi pittori nella storia dell’arte occidentale”.


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