TEFAF, Benappi porta un capolavoro di Pierre Subleyras. Si spera nell'acquisto di un museo italiano


All’edizione 2024 di TEFAF, la Benappi Fine Arts sorprende pubblico e critica facendo riapparire un capolavoro di Pierre Subleyras, il Matrimonio mistico di santa Caterina de’ Ricci, che non veniva esposto da decenni. È notificato: la speranza è che venga acquistato da un museo italiano.

A pochi mesi dalla pubblicazione della monografia di Nicolas Lesur dedicata al pittore francese Pierre Subleyras (Saint Gilles, 1699 – Roma, 1749), la galleria Benappi Fine Art di Londra, diretta da Filippo Benappi e Valentina Vico, ha esposto il dipinto di Subleyras commissionato da papa Benedetto XIV, Lo Sposalizio mistico di santa Caterina de’ Ricci del 1746 alla fiera d’arte Tefaf Maastricht a Maastricht nei Paesi Bassi, arrivata alla sua 36esima edizione. Il dipinto è catalogato fra i capolavori del Subleyras insieme alla tela raffigurante San Camillo salva gli ammalati conservata al Museo di Roma, eseguita lo stesso anno. Entrambi i dipinti furono donati da papa Benedetto XIV e passarono poi in varie collezioni.

Nel 1763 l’opera è registrata presso la collezione di Girolamo Colonna di Sciarra, dopodiché fu nella collezione di Lorenzo Onofrio Colonna, in quella di Filippo III Colonna, e tra il 1812 e il 1935 fu anche dei Barberini (si trovava proprio a Palazzo Barberini a Roma). Nel 1935 il dipinto fu venduto in asta, e fu acquistato dal marchese Sacchetti, dai quali poi è arrivato per eredità fino agli attuali proprietari. Il dipinto fu eseguito in occasione della canonizzazione di santa Caterina de’ Ricci: in occasione delle cerimonie di canonizzazione, era consuetudine che gli ordini religiosi offrissero in dono al papa opere dedicate alla persona che veniva elevata al rango di santo, ma era il pontefice a scegliere artista e soggetto. Fu così che Benedetto XIV scelse Subleyras e il tema del Matrimonio mistico di santa Caterina de’ Ricci. L’opera raffigura la visione che Caterina de’ Ricci, suora domenicana vissuta nel Cinquecento, ebbe, secondo la tradizione agiografica, il 9 aprile del 1542, domenica di Pasqua di quell’anno: le sarebbero apparsi in visione la Vergine Maria, Cristo, santa Maria Maddalena e san Tommaso d’Aquino in un trionfo di cherubini, per celebrare le sue nozze mistiche, simboleggiate dal Cristo che infila l’anello nell’anulare sinistro della santa.

Pierre Subleyras, Matrimonio mistico di santa Caterina de' Ricci (1746; olio su tela, 175 x 250 cm)
Pierre Subleyras, Matrimonio mistico di santa Caterina de’ Ricci (1746; olio su tela, 175 x 250 cm)

L’esposizione del dipinto, opera ben nota alla critica dal momento che non si tratta di un inedito, giunge, come anticipato, a poca distanza dalla pubblicazione della monografia di Nicolas Lesur dedicata proprio a Subleyras e uscita a novembre del 2023, edita da Arthena. “È un’opera molto conosciuta”, dichiara Lesur alla Gazette Drouot, “Ma pochissime persone hanno avuto l’opportunità di vederla perché era conservata all’interno di palazzo Sacchetti. Il dipinto non veniva esposto da mezzo secolo. Non apparve alla retrospettiva del 1987 a Roma e Parigi. Devo ammettere che durante i dodici anni che ho dedicato alle mie ricerche su Subleyras, non sono mai riuscito ad avvicinarmi! Le Edizioni Arthena non sono riuscite nemmeno ad ottenere una buona riproduzione fotografica a colori per l’edizione dell’opera, nonostante i numerosi tentativi. Vederlo finalmente riapparire dopo la pubblicazione è quasi un dono del cielo!”

Il dipinto è notificato dallo Stato italiano: significa che non può essere venduto a un acquirente al di fuori dei confini nazionali. E anche per portarlo alla fiera, Benappi Fine Arts ha dovuto ottenere uno speciale permesso di esportazione temporaneo dalla Direzione Generale Belle Arti del Ministero dei Beni Culturali. L’opera, infatti, è ancora di proprietà degli eredi Sacchetti, che sperano di venderla a un collezionista o a un museo italiano. La Benappi Fine Arts non è nuova a operazioni del genere: portare un capolavoro notificato sulle grandi vetrine del mercato internazionale. Lo aveva già fatto, per esempio, nel 2017, quando alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze espose i due dipinti Pannocchieschi d’Elci di Daniele da Volterra, due capolavori del Cinquecento, che furono poi acquistati dagli Uffizi, in una delle più interessanti operazioni che un museo italiano abbia compiuto negli ultimi anni, assicurando due importanti opere al pubblico (oggi infatti tutti le possono vedere nella sezione del museo dedicata al Manierismo toscano). L’auspicio, dunque, è che anche il capolavoro di Subleyras trovi casa in un museo italiano.

Tefaf Maastricht, aperta il 9 e visitabile fino al 14 marzo, è una delle fiere d’arte più prestigiose a livello globale, con 270 gallerie che esibiscono capolavori antichi, di design e contemporanei, spaziando su 7.000 anni di storia. Ogni anno vengono esposte opere e rari oggetti d’arte, ambiti da collezionisti e istituzioni internazionali. La manifestazione lunga dieci giorni, vanta un vasto range di gallerie, tra cui tredici nuove gallerie, come la PKM Gallery di Seoul e la Rosenberg & Co di New York.


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