Nasce Radis, il progetto quadriennale di Fondazione CRT che arricchisce di arte pubblica il territorio piemontese


Nasce Radis, il nuovo progetto quadriennale di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione CRT, con la collaborazione della Fondazione CRC. Il progetto arricchirà di opere d’arte pubblica il territorio piemontese. 

Prende il via Radis, il nuovo progetto quadriennale di arte pubblica promosso e ideato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, con la collaborazione della Fondazione CRC, che intende far dialogare le collezioni di due grandi fondazioni con il territorio trasformando in azioni concrete l’idea di patrimonio diffuso. Dal piemontese radis (radice), il progetto Radis si pone un duplice obiettivo: arricchire il territorio piemontese con un patrimonio di opere di arte pubblica messo a disposizione della comunità e far dialogare questo patrimonio con iniziative educative, public program e mostre collettive per restituire alla collettività parte della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Un format che partirà dalla Valle Stura e che sarà replicato in altre aree del territorio piemontese, in collaborazione con le principali Fondazioni bancarie.

La prima edizione del progetto è stata affidata alla curatrice Marta Papini, che ha invitato l’artista Giulia Cenci a intervenire in un’area boschiva in Valle Stura, tra il Comune di Rittana e la Borgata Paraloup, in provincia di Cuneo: l’area del Chiot Rosa. Una radura costellata da alberi di betulla a 1.200 metri sul livello del mare, un luogo ricco di storia e dall’alto valore simbolico, in quanto ospitò, lì vicino, il primo quartier generale nel cuneese delle bande partigiane di Giustizia e Libertà. Il 12 luglio, proprio a Rittana, inaugurerà una mostra collettiva che accoglierà opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC. Curata da Marta Papini e Leonardo Pietropaolo con Giulia Cenci, la mostra è parte del percorso di avvicinamento alla presentazione della nuova opera, in programma il 5 ottobre 2024.

“Con il progetto Radis si apre un nuovo capitolo di Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e siamo soddisfatti che la nostra iniziativa abbia convinto altre fondazioni a partecipare, a partire da Fondazione CRC”, dichiara il Presidente di Fondazione CRT Fabrizio Palenzona. “Radis non solo trasforma il territorio piemontese in un laboratorio di produzione artistica, ma porta il prezioso patrimonio della Fondazione fuori dalle mura istituzionali per condividerlo e renderlo di tutti e per tutti”.

“Radis unisce arte, comunità e paesaggio in una relazione intensa, fondata sull’incontro fra l’artista e le storie di un luogo e delle persone che lo abitano”, afferma Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contempranea CRT. “Radis ha il suono di una lingua antica: richiama l’esperienza del radicamento e, insieme, l’idea di crescita, una crescita che intendiamo condividere nello spazio pubblico, intorno alle opere e agli immaginari dell’arte contemporanea. Il progetto inizia in Valle Stura, nel cuneese, e nei prossimi quattro anni si incamminerà verso le altre province del Piemonte, disegnando un nuovo itinerario all’insegna dell’arte, della storia e della contemporaneità, dell’ambiente e di un turismo lento e sostenibile”.

Nel quadriennio 2024-2027 il progetto produrrà opere di arte pubblica attraverso un percorso di coinvolgimento attivo degli abitanti, degli enti locali e delle associazioni.

"Collaborare con la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT alla nascita e allo sviluppo del progetto Radis rappresenta per la Fondazione CRC una conferma dell’importante percorso realizzato sull’arte pubblica e contemporanea in questi anni. Il progetto A Cielo Aperto, promosso nel 2022 per celebrare i nostri 30 anni di vita, e il Bando Distruzione rappresentano iniziative che hanno fortemente caratterizzato il nostro operato e lasciato importanti eredità sul territorio", commenta Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC. “Con il progetto Radis, che parte proprio da Rittana, piccola comunità montana della nostra provincia, molto attiva in ambito artistico, vogliamo riaffermare la centralità dell’arte e della cultura come leva di valorizzazione dei territori, soprattutto di quelli più periferici, e di attivazione delle comunità, con importanti ricadute anche in termini di opportunità di crescita professionale per le giovani generazioni”.

“Siamo estremamente felici che la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT abbia individuato il nostro piccolo paese di Rittana per l’avvio del progetto Radis”, ha commentato Giacomo Doglio, Sindaco di Rittana. “Questo rinsalda il percorso che stiamo compiendo all’insegna dell’arte contemporanea come motore di crescita e sviluppo locale, e conferma come la cultura debba essere di casa ovunque, anche superando limiti e barriere nei confronti delle aree periferiche e marginali come le nostre. Voglio dunque ringraziare di cuore tutti coloro che hanno concepito questo progetto e si stanno prodigando per la sua riuscita”.

Giulia Cenci è stata invitata alla prima edizione di Radis per il suo interesse verso i luoghi al confine tra natura e antropizzazione e la sua ricerca incentrata sulle relazioni tra essere umano, animali e ambiente naturale. L’artista trascorrerà un periodo di residenza a Rittana per scoprire e studiare le potenzialità del luogo e per iniziare il dialogo con il territorio e con i suoi abitanti, al fine di sviluppare un progetto site-specific che intrecci la storia, le tradizioni e le caratteristiche della zona. Nella sua ricerca, l’artista ibrida il mondo umano con quello delle entità non umane, creando installazioni dalle atmosfere post-apocalittiche che sfumano i confini tra naturale e artificiale. Per le sue opere Giulia Cenci adotta materiali di riciclo, come gli scarti del sistema di produzione agricola o i rottami delle automobili, o i frammenti di prototipi animali e umani che assembla e fonde in sculture complesse in cui convivono manualità e produzione seriale.

“È un grande piacere far parte del progetto Radis. Si tratta per me della prima commissione pubblica permanente”, ha dichiarato l’artista. “Sarà un grande impegno lavorare in un’area che racchiude così tante stratificazioni culturali, naturali e territoriali. La storia di questo luogo è particolarmente impattante, in quanto fonda le sue radici nei momenti più bellicosi del nostro Paese, ma allo stesso tempo dimostra una grandissima rigenerazione, evidente nell’attitudine della popolazione locale, oltre che dalla conformazione geografica di grande respiro, che fa del Chiot Rosa un bellissimo luogo di riposo”.

L’opera verrà prodotta durante l’estate e verrà svelata al pubblico il 5 ottobre 2024; resterà di proprietà della Fondazione, in comodato permanente al Comune di Rittana. L’edizione 2024 di Radis è solo il primo capitolo di un progetto più ampio che ogni anno vedrà protagonista una diversa provincia piemontese.

Per informazioni: www.radis-crt.it

Nell’immagine, Giulia Cenci. Foto di Giovanni Salvi.

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