Firenze, restaurato il Giudizio Universale del Beato Angelico, di nuovo visibile al Museo di San Marco


A Firenze torna visibile, presso la Sala dell’Ospizio del Museo di San Marco, il Giudizio Universale del Beato Angelico: è terminato il restauro.

Torna visibile al Museo di San Marco a Firenze, e per l’esattezza nella Sala dell’Ospizio, uno dei capolavori del Beato Angelico (fra’ Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro; Vicchio, 1395 circa - Roma, 1455), ovvero il Giudizio universale: si è infatti appena concluso il restauro del dipinto, reso possibile grazie ai contributi del Rotary Firenze Certosa e di altri club rotariani. Il dipinto è uno dei più famosi del pittore mugellano ma è anche un’opera carica d’interrogativi, a cominciare da quelli che riguardano la forma trilobata: non è stata appurata la ragione per cui il Beato Angelico abbia scelto questa particolarità. Allo stesso modo non è noto il motivo per cui il dipinto fu realizzato, né quale fosse la sua collocazione originaria (Vasari lo attesta nel convento di Santa Maria degli Angeli, ma forse non era questa la sua destinazione).

Databile tra il 1425 e il 1428, il Giudizio Universale fu forse realizzato sì per Santa Maria degli Angeli, ma per la cappella maggiore, dove già si trovava l’Incoronazione della Vergine di Lorenzo Monaco. Probabilmente a ispirare il particolare programma iconografico del dipinto fu il frate Ambrogio Traversari, priore di Santa Maria degli Angeli, studioso di patristica, esperto grecista, schierato a favore dell’unità con la chiesa bizantina: forse fu proprio Traversari il committente dell’opera, una visione apocalittica che s’ispira a concetti di pace, amore e fratellanza. Al centro del dipinto, in alto, Cristo giudice è attorniato dagli angeli e alza la mano destra verso i fedeli risorti, così da esortarli a recarsi presso i cancelli della Gerusalemme celeste, mentre con la mano sinistra compie un gesto imperioso verso i dannati che popolano la parte destra della scena e stanno per entrare nell’Inferno. In basso, notiamo le tombe scoperchiate, che ovviamente alludono alla resurrezione dei corpi. Il Beato Angelico decise di rinnovare la tradizionale iconografia inserendo, accanto a personaggi come la Madonna e san Giovanni Battista, figure del Vecchio Testamento vicine agli apostoli e ai santi fondatori degli ordini. La danza dei beati a sinistra per chi guarda l’opera (quindi alla destra di Cristo) si fa portatrice di un’armonia particolarmente consona allo stile del pittore.

Il restauro, realizzato da Lucia Biondi, si è posto l’obiettivo di donare una nuova leggibilità all’opera consentendo di ammirare con maggiore consapevolezza la visione del Beato Angelico. L’operazione si colloca nel contesto dei 150 anni del Museo di San Marco: il restauro sarà presentato ufficialmente sabato 5 ottobre, alle 16, presso il museo fiorentino.

Nella foto: Beato Angelico, Giudizio Universale (1425-1428; tempera su tavola, 105 x 210 cm; Firenze, Museo di San Marco)

Firenze, restaurato il Giudizio Universale del Beato Angelico, di nuovo visibile al Museo di San Marco
Firenze, restaurato il Giudizio Universale del Beato Angelico, di nuovo visibile al Museo di San Marco


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